Lewis Hamilton è arrivato in Ferrari in primis per la sua voglia di affrontare e vincere una nuova sfida. Ma sono serviti altri e diversi i soggetti a rendere concreta l’intesa. Di sicuro John Elkann che da anni lo corteggiava. Per non parlare di Fred Vasseur che possiamo definire il grande tessitore di trame nascoste che sono state smascherate solo a poche ore dall’annuncio ufficiale. Ma c’è un’altra figura che ha giocato un ruolo decisivo: Piero Ferrari, figlio del Drake Enzo, un uomo che incarna lo spirito del Cavallino Rampante, un fascino magnetico che ha fatto presa su Lewis.
Autosprint lo ha intervistato in esclusiva. Ecco le sue osservazioni su quello che è, nei fatti, il trasferimento del secolo.
“La prima volta che [Lewis] è venuto da noi è stato quando ha comprato la LaFerrari, nel 2014. Ha passato parecchio tempo in fabbrica a studiare come personalizzarla. Poi, la sera, è venuto a salutarci e gli ho chiesto se voleva restare a cena con me. Era entusiasta. Abbiamo parlato di auto, ma non solo, e ho scoperto una persona davvero piacevole, fuori dal comune. Eravamo al ristorante del Cavallino, lui con il suo cane. È tornato più volte, parlando soprattutto con le persone che si occupano della parte commerciale“.

Lewis ha mai chiesto di dare un’occhiata al reparto corse?”, ha chiesto Pino Allievi che ha condotto l’intervista.
Ferrari: [Ride] “No… Ha discusso con lui anche in questi giorni. Di cosa? Un po’ di tutto. Lewis ha un grande ricordo di Lauda, proprio come me. Ci manca. Niki è stato prezioso sia per Lewis che per la Ferrari. Ma abbiamo parlato di molti altri argomenti al di fuori delle corse. Mi piace che Lewis non sia solo ossessionato dalla Formula 1, ma sappia cosa sta succedendo nel mondo. E ha questa sensibilità verso gli animali“.
Anche i genitori di Hamilton erano presenti alla ‘prima’…
Ferrari: “C’era tutta la famiglia allargata. Ho fatto due chiacchiere con suo padre, una brava persona. Anche lui è rimasto sorpreso dal calore di chi aveva atteso Lewis a bordo pista“.
Ferrari ha spiegato come si è realizzato il matrimonio, cosa è servito per renderlo concreto: “Negli anni abbiamo parlato e scherzato qua e là. Mi ha espresso più volte il desiderio di correre con noi, ma lui era legato agli impegni con la Mercedes e noi eravamo altrettanto legati ai nostri piloti. Poi è arrivato il momento in cui sia Lewis che noi abbiamo visto l’opportunità di iniziare le trattative. E la firma è arrivata“.
L’età secondo l’erede del fondatore della casata modenese non sarà un problema: “40 anni?Vero, ma è in forma, sia fisicamente che mentalmente. Non mi sembra che l’età sia un problema. Ha accettato…“.
Crediti foto: Scuderia Ferrari HP