L’accordo tra il team Haas F1 e la Toyota non coglie di sorpresa. Già a luglio erano giunti alcuni rumors, che avevamo prontamente riportato, parlando di un’imminente intesa che si sarebbe realizzata nei termini presentati nella notte italiana (leggi qui).
La partnership è di carattere prettamente tecnico, ma non riguarderà la sfera motoristica. Infatti, Haas e Ferrari avevano prolungato il loro accordo di collaborazione qualche mese fa. La scuderia di patron Gene continua quindi a essere un partner strategico del Cavallino Rampante, visto che contribuirà, indirettamente, allo sviluppo dei propulsori di nuova generazione.

Accordo Haas-Toyota: si indebolisce il legame con la Ferrari?
Nonostante ciò, le strutture del team statunitense continueranno a sfruttare le aree produttive e progettuali della Ferrari. Tuttavia, la collaborazione con Toyota, che torna in Formula 1 dopo un’esperienza non proprio esaltante, mira anche a supportare le ambizioni di una scuderia che non vuole più essere una sorta di satellite della Rossa, ma intende camminare con le proprie gambe, partecipando attivamente a scrivere la storia della Formula 1, dove finora ha svolto il ruolo di “Cenerentola”.
Il colosso nipponico, impegnato nel motorsport anche nel WEC, intende diversificare la sua offerta sportiva, rientrando dalla porta secondaria in un campionato altamente competitivo come la Formula 1. In realtà, anche in passato la casa delle tre ellissi stilizzate aveva collaborato con una scuderia della massima serie, ma in modo più marginale e meno diretto.
La McLaren, infatti, prima di utilizzare la sua galleria del vento a Woking, si affidava all’impianto di proprietà della Toyota situato a Colonia che ora è in fase di ristrutturazione per renderlo ancora più efficiente. Si tratta di una struttura all’avanguardia, gestita da esperti del settore che hanno contribuito alla creazione dell’impianto della McLaren fornendo preziose indicazioni e supporto nelle prime run.
Questa collaborazione esterna è proseguita a lungo dopo l’inaugurazione e, ancora oggi, le due realtà si interfacciano. McLaren non ha abbandonato l’impianto di Colonia per problemi tecnici, ma solo per questioni logistiche, preferendo avere una struttura così importante all’interno del proprio campus, dove si progettano e producono le vetture. Insomma, nella nuova concezione della scuderia inglese, si punta a esternalizzare il meno possibile i processi creativi e produttivi.

Toyota – Haas F1 – Ferrari: un sistema multipiattaforma per spiccare il volo
Haas, invece, adotta un sistema multipiattaforma, e l’accordo con Toyota si integra perfettamente in questa visione operativa. La galleria del vento di Colonia, fiore all’occhiello del comparto motorsportivo della Toyota, diventerà quindi un asset strategico per una scuderia che forse ha capito che è arrivato il momento di fare sul serio.
Per molto tempo ci si è interrogati sulla presenza nella massima serie di una squadra che non aveva mai mostrato vere ambizioni di vittoria, ma piuttosto un atteggiamento di chi si accontenta dei dividendi garantiti dalla FOM tramite il Patto della Concordia.
Visto che il meccanismo delle “dieci sorelle” è sempre più compatto e refrattario ad aprirsi all’esterno (come confermato dalla querelle Andretti), è probabilmente giunto il momento che Haas faccia un salto di qualità. Non è un caso che nella nota di presentazione dell’accordo con Toyota siano state menzionate sia Ferrari che Stefano Domenicali, evidenziando l’obiettivo di Liberty Media di avere dieci team quanto più competitivi possibile, evitando la creazione di “scuderie materasso” che partecipano solo per obbligo di firma e godere del banchetto.
L’intesa siglata in Giappone, al Fuji, circuito di proprietà della Toyota, non può passare inosservata, poiché potrebbe rappresentare un momento di svolta per una scuderia che finalmente mette in campo ambizioni concrete, con l’obiettivo di trasformarsi da un team di nicchia in una realtà più strutturata, in grado di competere per traguardi più prestigiosi.
Non ci si aspetta necessariamente la conquista di un campionato del mondo, ma è certamente giunto il momento di allontanarsi dalle ultime posizioni della classifica per puntare a obiettivi più importanti. Le intese strategiche con Ferrari e Toyota possono rappresentare un modello aziendale unico, che ha senso in una Formula 1 in cui il coinvolgimento dei colossi dell’automobile è sempre più rilevante.
Crediti foto: Toyota, Haas F1