Alla fine della stagione 2009, la Toyota aveva abbandonato il progetto F1 per via di una forte crisi economica e per una mancanza di risultati che non aveva convinto il board della casa automobilistica. Nel 2024, attraverso un accordo di collaborazione con Haas, i giapponesi sono ritornati nella categoria con l’obiettivo di aiutare il team statunitense nel suo percorso di sviluppo, in modo da renderlo indipendente dalla Ferrari.
La forte presenza di un colosso del calibro di Toyota, ha spinto molti addetti ai lavori a credere che entro poco tempo Haas sarebbe passata sotto il loro pieno controllo. In effetti, un ingresso graduale nel mondo della F1, magari più sostenibile rispetto all’ultima volta, attendendo un nuovo corso regolamentare, avrebbe rappresentato un piano perfetto.
D’altronde, da anni Toyota è impegnata su più fronti: da stagioni gloriose nel campionato WEC, fino alla NASCAR e altri campionati minori nel rally e nella Super Formula giapponese. La presenza in F1 garantirebbe alla già consolidata realtà giapponese un’esposizione mediatica maggiore che ne accrescerebbe l’autenticità. Perciò, si pensava a una mossa stile Audi.
Tuttavia, il team principal Ayao Komatsu è intervenuto affermando che non sono questi i piani della casa automobilistica giapponese.

Ayao Komatsu: “Tra noi e Toyota i patti sono chiari”
“Penso che per molti sia facile affermare ciò. Ma in realtà, tra me e Akio Toyoda i patti di questa collaborazione sono ben chiari. L’obiettivo è cercare di far crescere le persone, quindi di creare un’organizzazione competitiva“. Komatsu ha sostenuto che l’obiettivo di Toyota è di formare il proprio personale in un ambiente altamente competitivo.
“Quale mondo migliore se non quello della F1 per far crescere le proprie persone. Stiamo pur sempre parlando di un ambiente internazionale e competitivo. Il signor Akio stava cercando l’habitat perfetto per migliorare le competenze del proprio personale. Questo apprendimento non solo sarà adatto per il mondo delle corse. Un giorno, le persone che si sono formate in F1, saranno i dirigenti di Toyota Motor Corporation”.

In questo senso, la collaborazione con Haas assume i contorni di un investimento umano prima ancora che sportivo. Lo si può considerare come un laboratorio d’eccellenza in cui Toyota può tornare a respirare l’aria della F1 senza subirne i rischi strutturali ed economici. Oggi Toyota osserva, impara e cresce. Il domani, come spesso accade nel motorsport, resterà una questione di tempismo, regolamenti e opportunità.
Crediti foto: Haas F1 Team
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