Il Gran Premio di Las Vegas ha sottratto quasi tutti i riflettori alla conquista del quarto titolo di Verstappen e alla splendida vittoria di George Russell, ponendo luce alla situazione delicata all’interno del team Ferrari. È andata virale sui social – come si usa dire quando un fenomeno si allarga a macchia d’olio – la sfuriata di Charles Leclerc nei confronti del proprio compagno Carlos Sainz a fine gara.
Il monegasco, è fatto ormai noto, accusava la controparte di non rispettare mai i patti e di pensare solo a se stesso. Il tutto poi, è stato risolto privatamente per evitare di dare ancora più spettacolo e mettere in crisi la squadra ancora in piena lotta per il Titolo Costruttori.
In un intervento a Formulacritica durante l’ultimo episodio di Criticalive, il celebre giornalista e telecronista Guido Schittone, ha preso in esame la situazione di Charles Leclerc, proponendo anche il suo punto di vista circa la crescita mentale del pilota monegasco, cosa necessaria se questi ha in mente di conquistare un mondiale con la tuta rossa.
Leclerc e la mentalità alla Verstappen/Hamilton da “non buono”
Ripercorrendo quanto accaduto in quel di Las Vegas, Schittone spiega che in una situazione come quella, se al posto di Leclerc ci fosse stato un Verstappen o un Hamilton, non si sarebbe mai creato uno scenario del genere.
“La differenza che c’è tra un Verstappen, un Hamilton e Leclerc è che in un frangente come quello se ne fregherebbero e metterebbero a muro il proprio compagno di squadra, ammesso e non concesso che abbia ragione uno o l’altro. Leclerc deve capire che ha le qualità, che è molto forte, però finché avrà questa testa non riuscirà mai a vincere un mondiale”.
“Lui è un buono e io non credo che con la bontà si possano vincere i campionati. Il problema di Leclerc è che è stato posto in una posizione all’interno della Ferrari, da prima guida, troppo presto. Lui è arrivato il primo anno con Sebastian e aveva già tutta la squadra a proprio favore, senza possedere le stigmate del caposquadra vero, il carisma del caposquadra”.

“Secondo me il problema di Leclerc – ha proseguito il giornalista emiliano – è che nei primi anni di Formula 1 non ha avuto una guida, un esempio davanti. Lo ha avuto Ayrton Senna in Alain Prost: lo ha odiato, ma aveva una persona da cui imparare molto. Lo ha avuto Lewis Hamilton che nel suo primo anno ha fatto uscire fuori di testa uno come Fernando Alonso. Leclerc è stato mandato allo sbaraglio in un momento di grande crisi tecnica, ma anche societaria della Ferrari. Non ha avuto, quindi, dei maestri da seguire e i limiti avuti all’inizio se li sta ancora portando oggi”.
In effetti, il monegasco è arrivato nel Cavallino Rampante in un momento in cui mancava un vero e proprio leader sia in società sia in direzione tecnica. Quando Leclerc avrebbe dovuto confermare il proprio talento nelle stagioni successive è stato purtroppo limitato da una macchina decisamente non all’altezza, a causa di quel famoso accordo tra Ferrari e FIA circa l’irregolarità della power unit.
Guido Schittone: “Necessaria una crescita mentale o rischia di finire nel regno degli incompiuti. Hamilton una grande opportunità per lui”
Schittone dispensa dolci parole per il monegasco, elogiando il suo incredibile talento. Infatti, seppur non avendo mai avuto una macchina capace di vincere un Mondiale (solo nel 2022, ma per pochi Gran Premi), Leclerc, negli anni, ha dimostrato i suoi punti di forza, soprattutto nel giro secco. Dopotutto, ha conquistato ben 26 pole position e adesso anche le vittorie stanno cominciando ad aumentare.
Proprio per tale ragione, Schittone sarebbe dispiaciuto se Charles non riuscisse mai a regalare un Mondiale ai Tifosi. Ma serve adesso la testa giusta, e Hamilton potrebbe aiutarlo nel suo percorso di crescita.
“Nonostante sia un pilota di livello assoluto, così rischia di rimanere un eterno incompiuto. Questa è la mia paura, lo dico già da qualche anno, perché Leclerc emotivamente sente non solo i compagni di squadra, ma sente anche quando le cose vanno male all’interno della squadra. Per esempio quando ci sono problemi legati al setup, alla vettura, Leclerc va in tilt. Secondo me questo è un suo limite, perché altrimenti sarebbe un pilota capace di vincere tanti Mondiali”.

“Quindi, deve assolutamente cambiare, al di là del fatto che questa volta possa avere ragione o torto. Secondo me ha torto (riferendosi a quanto accaduto con Sainz, ndr), perché comunque a compiere gli errori è stato lui e non Sainz. Se fosse stato più accorto forse si sarebbe fermato dopo, al primo pit stop. Lui ha voluto un po’ fare il ragazzino inesperto, quindi gli errori li commette. Ovviamente se si fa si sbaglia, però credo che dovrebbe affidarsi a un mental coach, perché fondamentalmente è un buono”.
Lewis Hamilton un’opportunità da sfruttare per Leclerc
“Il problema di Leclerc è un problema extra corse, un problema di sua gestione personale. Per questo, dico che deve darsi una svegliata e approfittare dell’arrivo di Hamilton, perché quando in squadra ti arriva un sette campione del mondo, credo che possa dare un’impostazione, sia alla squadra a livello operativo, sia a Leclerc degli esempi che lui deve acquisire: lì Leclerc potrà fare un salto di qualità. Se non lo fa sarà colpa sua”.
“Non vorrei che finisse nel regno dei dimenticati, cioè di quei talenti che hanno vinto solo qualche Gran premio. Lui ha le possibilità e le potenzialità per diventare un campione del mondo, anche se bisogna dire che gente come Verstappen, Hamilton, Senna, Schumacher li vedevi sin dall’inizio essere “persone senza scrupoli”, piloti disposti a tutto per raggiungere il risultato”.
Per concludere, per amore della Ferrari, Charles in fin troppe occasioni ha rispettato la sua squadra, a volte accettando delle decisioni che andavano a discapito suo, vedasi Singapore 2019 o Silverstone 2022. Questi gli esempi più lampanti. Sarà curioso, quindi, assistere alla convivenza tra Hamilton-Leclerc, sperando che quest’ultimo riesca ad assorbire quei consigli utili a farlo diventare un Campione del Mondo.
Mancano ormai solo due gare alla conclusione del Campionato 2024 e, dato che la coppia Sainz-Leclerc non esisterà più da Abu Dhabi in poi, in questo momento non ha senso dividersi in fazioni per difendere un pilota o l’altro. Ferrari questo lo sa; l’obiettivo comune è di lavorare insieme per provare a conquistare un Titolo Costruttori che manca ormai dal 2008.
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Crediti foto: IG Leclerc, Ferrari