La Formula 1 torna in azione dopo un lungo stop. Ciò significa che le Ferrari, sui suoi canali social, pubblica la consueta rubrica “Tre domande e tre risposte”. Per il Gp degli Stati Uniti il protagonista è lo spagnolo Carlos Galbally, head of vehicle dynamics del Cavallino Rampante.
Che tipo di pista è il COTA e quali aspetti della vettura mette maggiormente sotto stress?
Il COTA è una delle piste con maggiore energia di tutta la stagione, con curve equamente distribuite fra sinistra e destra e sulle quali sia l’anteriore che il posteriore della vettura viene messo sotto pressione. C’è anche un buon equilibrio tra curve da alta e da bassa velocità. Proprio perché entrambi gli assi sono fortemente sollecitati qui è fondamentale avere una vettura ben bilanciata, specialmente per quanto riguarda la progressione dalle curve da bassa a quelle da alta velocità.
Sappiamo che anche le gomme sono particolarmente stressate qui. Come si fa a gestirle senza perdere troppa prestazione?
A causa dell’elevata energia e della selezione delle mescole (a Austin avremo a disposizione la seconda mescola più morbida come Soft), nel giro lanciato è indispensabile trovare l’equilibrio tra mettere subito in temperatura la gomma per affrontare bene il primo settore e avere uno pneumatico ancora performante alla fine del giro. In gara, invece, la parte più sfidante per la gestione delle gomme è costituita dalle “esse” del primo settore, dove bisogna sacrificare un po’ di prestazione per ridurre al minimo il tempo totale di gara evitando una sosta in più.
Questo weekend segna il ritorno del formato Sprint. Come inciderà questo fattore sulla gestione del lavoro in pista?
Il formato Sprint presenta alcune sfide uniche agli ingegneri a causa della distribuzione delle sessioni. Non essendoci il solito venerdì, in cui ci si cerca di provare sia in configurazione da qualifica che con carburante a bordo, l’unica sessione di libere sarà prevalentemente incentrata sulla preparazione della qualifica Sprint che è già in programma poche ore dopo. A causa del ridotto tempo pista è ancora più importante avere strumenti di simulazione correttamente correlati per avere una base di partenza ottimale senza dover apportare troppe modifiche all’assetto.
Crediti foto: Scuderia Ferrari HP