Gp USA 2025, strategia gara – Sabato è stata una giornata da incorniciare per la Red Bull e per Max Verstappen, con l’olandese capace di dominare la Sprint e prendersi la pole position con un vantaggio di tre decimi. I numeri sembrano indicare la strada verso una nuova vittoria al Circuit of the Americas, la quarta in carriera sul tracciato texano, ma la realtà potrebbe essere più complessa di quanto sembri.
Verstappen ha infatti raffreddato i facili entusiasmi, sottolineando la solidità della McLaren nei long run e il potenziale vantaggio del team di Woking con le temperature elevate attese per la gara. Il caldo, più intenso rispetto alle giornate precedenti, sarà un fattore determinante insieme alla scelta tecnica della Pirelli di introdurre quest’anno un “ponte” di compound tra le gomme dure e medie. Tutte e tre le specifiche saranno quindi in gioco, e la gara si preannuncia non solo veloce e tesa, ma soprattutto strategica.
Gp USA – Le lezioni del 2024
Un anno fa il Gran Premio del Texas si era trasformato in una corsa a una sola sosta, con quindici piloti che avevano scelto di combinare le mescole medium e hard. L’approccio più efficace era stato quello con partenza su gomma media e passaggio alla dura, preferito dai primi cinque classificati, tra cui Leclerc, Sainz e lo stesso Verstappen. La finestra per il pit stop era ampia: Leclerc si era fermato al giro 26, Sainz al 21 e Verstappen al 25, mentre le McLaren avevano allungato fino al 31° e 32° giro, confermando una migliore gestione sullo stint iniziale.
Dietro di loro, George Russell era stato il primo a invertire l’ordine delle mescole, partendo su media e chiudendo su dura con uno stop al giro 40. Più indietro, Liam Lawson e Franco Colapinto avevano costruito la loro gara sui sorpassi, rimontando fino alla zona punti grazie a una strategia pulita e un passo costante. Kevin Magnussen aveva invece tentato la doppia sosta, alternando media, dura e ancora media, ma una Safety Car nelle fasi iniziali aveva reso la soluzione meno efficace, favorendo i piloti che avevano scelto di restare su un’unica sosta.
GP USA 2025 – Il rebus strategico
La novità introdotta quest’anno da Pirelli – il cosiddetto “ponte” tra mescole (C1, C3 e C4 le scelte del gommista, ndr) – ha aggiunto un ulteriore livello di complessità. La gomma dura, sarà costante ma lenta, mentre la media offre un equilibrio migliore tra durata e prestazione. La combinazione più logica resta quella medium>hard, con una finestra ideale per la sosta compresa tra il ventesimo e il ventiseiesimo giro, ma la potenza dell’undercut e la variabilità del traffico renderanno le decisioni meno lineari.

Simone Berra, Chief Engineer di Pirelli, ha confermato che il comportamento delle mescole ha sorpreso i tecnici stessi. “Ci aspettavamo un delta di due secondi tra C1 e C3, ma nelle FP1 il distacco si è rivelato di circa 1,4 secondi. È un quadro molto migliore di quello previsto”, ha spiegato il tecnico italiano. Questo significa che la gomma più dura è risultata più performante del previsto, ampliando le possibilità strategiche per i team.
Chi dovesse optare per una gara a due soste, con combinazioni di medium e soft, potrebbe avere il passo per colmare il tempo perso ai box, ma solo se il traffico lo consentirà. Le versioni più accreditate prevedono un primo stint su soft seguito da due run su medie, oppure una doppia media finale dopo una partenza su gomma morbida. In entrambi i casi, la chiave sarà sfruttare il grip iniziale per guadagnare posizioni subito, evitando di restare bloccati in scie più lente.

Le scelte dal fondo e la variabile termica
Per chi scatterà nelle retrovie, la tentazione di invertire la strategia resta forte. Nel 2024, partire su hard e chiudere su medium aveva pagato, ma quest’anno la nuova C1 sembra meno versatile. I piloti che tenteranno la partenza con la gomma più dura rischiano di perdere terreno nei primi giri, con poche opportunità di recupero se dovesse intervenire una Safety Car nei primi 20 passaggi.
Più probabile, dunque, una gara medio>morbida anche per chi non lotta nelle prime file. Sarà uno scenario ad alto rischio, con necessità di una gestione accuratissima dello pneumatico, ma chi riuscirà ad allungare il primo stint potrebbe trarne vantaggio se la gara dovesse trasformarsi in una sfida di resistenza.
Le temperature saranno ancora elevate: circa 30°C nell’aria e fino a 48°C sull’asfalto, valori simili a quelli del sabato. Il vento da nord-est potrebbe complicare la gestione dell’anteriore nelle curve più lente, rendendo difficile mantenere costante la finestra operativa delle gomme.
Red Bull e Verstappen hanno l’opportunità di mettere ulteriore pressione a una McLaren in difficoltà, ma l’impressione è che questa volta la vittoria non sarà una formalità. La MCL39 di Norris appare minacciosa, Ferrari ha ritrovato una finestra tecnica più coerente e Mercedes potrebbe tornare competitiva con il degrado alto. In un contesto dove la scelta del momento giusto per fermarsi può riscrivere la classifica, la vera partita del Gran Premio degli Stati Uniti si giocherà ai box, più che in rettilineo.
Crediti foto: Scuderia Ferrari HP, F1.com
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