GP USA 2024, strategia di gara – Un turno di qualifica tirato quello che si è concluso allo scoccare della domenica italiana sul Circuit of the Americas di Austin. Anche grazie a un pizzico di fortuna determinato dalla bandiera gialla causata da George Russell, Lando Norris ha agguantato la pole position, tenendo alle sue spalle Max Verstappen, che si stava lanciando in un giro spettacolare che probabilmente gli avrebbe permesso di partire davanti a tutti. Alle loro spalle troviamo le Ferrari, con Carlos Sainz, più in forma che mai, che ancora una volta è riuscito a battere Leclerc, il quale non ha preso bene l’intraprendenza del collega spagnolo.
Deludono le Mercedes, che nelle qualifiche sprint avevano mostrato un ottimo potenziale: la W15 n°63 scatterà dalla sesta posizione, mentre Hamilton sarà relegato nelle retrovie, non essendo riuscito a superare il taglio del Q1. Il sette volte campione del mondo potrebbe però essere un punto di riferimento per testare tattiche diverse, votate all’attacco. Oscar Piastri, che partirà in quinta posizione, non dovrebbe tentare strategie ardite, provando invece a recuperare in pista, anche se le due Ferrari hanno mostrato un grande passo.
Ci sono comunque tutti gli elementi per assistere a una gara interessante, che non dovrebbe essere caratterizzata dai soliti trenini DRS, tipici di circuiti più refrattari alle manovre di sorpasso. Al netto di fattori imponderabili, come l’eventuale ingresso della vettura di sicurezza, la strategia più utilizzata dovrebbe essere quella a due soste.
Vale la pena evidenziare che Pirelli, per l’occasione, ha portato la gamma mediana del ventaglio 2024: C2 hard, C3 media e C4 soft. Prima di lanciarsi in previsioni dettagliate, sarà interessante osservare quali treni di gomme sono ancora a disposizione dei piloti, grazie all’infografica in basso.
GP USA 2024 – Strategia: doppio pit tattica premiante
C’è una remota possibilità di adottare una strategia che preveda la partenza con gomme soft per poi passare alle hard e terminare con un altro compound. Si tratterebbe, però, di una tattica rischiosa, poichè la mescola C4 non è adatta a una vettura appesantita dai serbatoi pieni.
“Sappiamo che la mescola morbida non è ideale per la gara, anche se potrebbe essere utilizzata in seguito per tentare il giro più veloce. Ci aspettiamo che le vetture partano con la mescola media, perché scattare con le gomme dure rischia di far perdere posizioni in pista. La sequenza media > dura > media è la più veloce sulla carta, ma se è necessario fare qualcosa di diverso, allora media > media > dura è l’opzione preferibile“, ha spiegato Mario Isola, direttore di Pirelli Motorsport.
Questa strategia avrebbe senso solo per massimizzare un undercut, ma sarebbe una mossa disperata. Chissà se possa essere utilizzata per Lewis Hamilton, dato che partirà molto indietro, e considerando che gli ingegneri Mercedes, quando si tratta di rischiare con strategie estreme, raramente si tirano indietro.
Uno dei fattori che rendono improbabile la partenza con le soft è il caldo. Le temperature dovrebbero essere simili a quelle viste nel resto del weekend e, dato che la gara si svolgerà nel cuore del pomeriggio texano, potrebbero essere molto elevate, anche a causa di un asfalto nuovo che tende ad assorbire maggiormente i raggi solari per via della colorazione più scura.
Temperature elevate significano un potenziale degrado termico maggiore; cosa che richiederà una gestione attenta degli pneumatici. Sarà più facile portarli in temperatura, ma risulterà complesso non uscire dalla stretta finestra termica che varia da monoposto a monoposto. Su questo aspetto si giocherà la gara e, alla luce di quanto visto ieri, Red Bull e Ferrari sembrano avere un leggero vantaggio rispetto a una McLaren che, nei giri finali, è crollata in termini di prestazioni.
Crediti foto: Scuderia Ferrari HP, Pirelli Motorsport