GP USA 2024, Austin – Definire quella che la Formula 1 sta vivendo una pausa è un errore concettuale. Non si tratta infatti di un periodo come quello estivo, in cui i team devono osservare un periodo di riposo forzato, chiudendo le fabbriche e lavorando a scartamento ridotto solo su questioni amministrative e sulla manutenzione degli impianti necessari al funzionamento dell’equipe.
Questa pausa di quattro settimane vedrà le scuderie spingere fortemente per introdurre le ultime evoluzioni per il campionato 2024. Se tra il Gran Premio di Singapore e quello dell’Azerbaigian abbiamo visto pochi movimenti, con i team che non hanno apportato grandi aggiornamenti alle monoposto, il Circuit of the Americas potrebbe invece essere l’occasione per assistere a molte novità tecniche.
Del resto, il COTA è uno di quei palcoscenici che rappresentano un banco di prova molto favorevole per testare nuove soluzioni aerodinamiche. La conformazione del circuito si presta alla validazione di componenti inediti, soprattutto nella zona dello “Snake”, dove è necessaria grande efficienza aerodinamica abbinata a un’elevata downforce, oltre alla capacità di gestire i trasferimenti di carico laterale.

GP USA 2024, COTA: un nuovo asfalto per superare il problema dei “bump”
Uno dei problemi del tracciato texano era rappresentato dalle irregolarità dell’asfalto in alcuni punti, in particolare sul rettilineo di partenza e nella curva a sinistra che dà inizio alla discesa. Queste asperità avevano causato problemi in passato, come dimostrato dalle squalifiche di Lewis Hamilton e Charles Leclerc, le cui vetture erano state trovate con pattini troppo usurati, proprio a causa del costante contatto con un asfalto irregolare.
I team di Formula 1, così come i vertici della categoria, si erano lamentati della situazione. Non solo loro: anche dal mondo della MotoGP erano arrivate critiche riguardo a un manto che, in alcune circostanze, creava condizioni di pericolo per i piloti.
Dopo la 6 Ore Lone Star Le Mans, vinta dalla Ferrari di AF Corse, i promotori del GP degli Stati Uniti sono intervenuti per rifare l’asfalto, il che dovrebbe risolvere i problemi emersi in passato e, soprattutto, evitare quei rimbalzi eccessivi che influivano negativamente sulla definizione degli assetti, costringendo le vetture a girare con altezze più elevate rispetto a quelle ideali.
Se proviamo a fare una previsione tecnica, questa riasfaltatura potrebbe giovare alla Red Bull RB20, una vettura che ha dimostrato di soffrire particolarmente su superfici non perfettamente lisce. Lo stesso discorso vale per la Mercedes W15 che, come i modelli predecessori, preferisce girare a un’altezza ridotta dal suolo. Non possiamo escludere la Ferrari che, come detto, pure aveva visto abbattersi la scure del controllo FIA che aveva messo fuorigioco la Ferrari SF-23 a cui venne tolto il sesto posto di Leclerc. Va anche detto, però, che il modello 2024 ha dimostrato di adattarsi bene a tracciati meno lisci.
L’intervento di riasfaltatura potrebbe essere arrivato un po’ tardi? Solitamente, queste operazioni si concludono circa 60 giorni prima dell’evento per lasciare al bitume il tempo di consolidarsi nel modo più efficace. Tuttavia, la chimica dei materiali e le tecniche di posa hanno fatto passi da gigante e tre settimane di riposo potrebbero essere sufficienti prima che i bolidi della Formula 1 tornino in pista per la prima sessione di prove libere (QUI il programma completo).
Crediti foto: COTA Instagram