Non siamo vittime di un’allucinazione collettiva, né il nostro cervello ha cominciato a farci brutti scherzi. Che la Ferrari dovesse introdurre degli aggiornamenti sulla SF-24 in occasione del Gran Premio degli Stati Uniti è qualcosa che Frédéric Vasseur e Charles Leclerc avevano dichiarato al termine del Gran Premio di Singapore.
“Stiamo già lavorando sulla vettura per il 2025, ma ad Austin introdurremo alcune novità. Affronteremo la pausa con grande ottimismo. Si prevede che molti team porteranno l’ultimo pacchetto di aggiornamenti della stagione, che per molti costituirà anche la base di sviluppo per il prossimo anno”, aveva detto il dirigente del Cavallino Rampante dopo la gara di Marina Bay.

GP USA 2024, Ferrari SF-24: gli aggiornamenti sono spariti
Ebbene, l’anomala pausa autunnale è giunta al termine, ma di aggiornamenti non ne abbiamo visti. Nel corso delle settimane si era parlato di un nuovo fondo e di una nuova ala anteriore che potesse replicare quei movimenti flettenti che abbiamo già osservato su McLaren e Mercedes.
Tuttavia, con il passare dei giorni è emerso che Maranello stava rivalutando le sue idee iniziali, pensando di introdurre solo l’alettone anteriore. Alla fine, in attesa di conferme ufficiali che arriveranno in giornata con il documento FIA sugli aggiornamenti che ogni singolo team utilizzerà ad Austin, si è compreso che non dovrebbe esserci nulla di nuovo, se non il classico adattamento alle specificità della pista.
Forse qualcuno rimarrà deluso, ed è assolutamente comprensibile, ma è altrettanto chiaro quale sia la strategia della Ferrari. Le novità introdotte dopo la pausa estiva sono state testate su tracciati anomali e certamente non probanti dal punto di vista aerodinamico. Monza, Baku, Singapore non sono piste ideali per comprendere se problemi come il “bouncing” siano stati del tutto risolti, né possono chiarire se il compromesso aero-meccanico, che si era smarrito col pacchetto spagnolo, sia stato ritrovato.
Per tale ragione, la Ferrari ha preferito testare gli sviluppi usati nelle gare precedenti su un tracciato molto severo, che è stato anche riasfaltato, e che presenta la Sprint Race, sottraendo così preziosi turni di prove libere in cui solitamente i team effettuano le loro analisi sui nuovi pezzi. L’anomalia in questo caso è stata aver pubblicamente annunciato nuovi aggiornamenti, salvo poi fare marcia indietro.

Ferrari SF-24: cambio di strategia dettato da nuove esigenze
È normale che possa sorgere il timore che qualcosa non sia andato bene in galleria del vento o nelle analisi computazionali, ma è più probabile che i tecnici della Ferrari, guidati finalmente da Loïc Serra, terminato il suo periodo di gardening, abbiano deciso di non sacrificare la tappa statunitense, considerando che, tutto sommato, la squadra è ancora in corsa per il titolo piloti (seppur difficile) e per quello costruttori.
“Tutto quello che abbiamo imparato fino ad ora e le novità che arriveranno prima della fine della stagione, se ce ne saranno, vanno nella direzione che riteniamo giusta. È la direzione che stiamo prendendo per il 2025. Siamo completamente concentrati sul 2024. Tuttavia, qualunque cosa portiamo in macchina, ovviamente pensiamo a medio e lungo termine”, ha dichiarato Charles Leclerc, lasciando intendere che ad Austin la SF-24 non subirà particolari evoluzioni.
Indicazioni confermate anche da Carlos Sainz, che ha osservato come sia necessario stressare la monoposto su una pista che presenta tratti, come lo “snake” del T1, in cui la vettura ha sofferto particolarmente in passato.
“Tutte le piste dopo Monza hanno confermato la fiducia portata dagli aggiornamenti introdotti in Italia, ma ho sempre detto che Austin è il test più importante per capire quanto stiano funzionando nella direzione giusta”, ha spiegato lo spagnolo. “Penso che le prossime due gare determineranno la nostra convinzione nel poter vincere o meno il Costruttori. Tutto dipende dal fatto che, su piste standard con curve più lunghe, saremo in grado di lottare. Noi non siamo stati fermi, ma un paio di team porteranno aggiornamenti importanti”.

Le dichiarazioni dei rappresentanti di spicco della Ferrari dopo il Gran Premio di Singapore hanno ora il sapore di un grande bluff. Probabilmente, nel momento in cui sono state fatte, i piani erano diversi. Con l’arrivo di Loïc Serra, forse si è deciso di cambiare strategia, puntando più sull’immediato e sulla validazione definitiva degli aggiornamenti già introdotti, piuttosto che rischiare di perdere punti di riferimento su un tracciato che, con la riasfaltatura e il format anomalo del weekend, ne offre già pochi.
È plausibile pensare che in Messico, gara che si svolge comunque ad altitudini uniche in tutto il calendario, la SF-24 possa subire qualche rimaneggiamento aerodinamico, che avrà sempre l’obiettivo di essere la base di sviluppo per il 2025, il progetto 677, che sarà affidato a Leclerc e a Lewis Hamilton, che sembra scalpitare per indossare il rosso.
Ci sia concessa una piccola polemica finale che investa stavolta il ruolo di chi fa informazione. Da qualche ora è corsa a vantarsi di aver anticipato che la Ferrari non avrebbe portato aggiornamenti dopo che questi erano stati annunciati, come dimostrato in apertura, da Vasseur, a Singapore.
Gli stessi narratori che per tre settimane ne hanno parlato ma che oggi affermano che erano a conoscenza del passo indietro. Non dovremmo, ma restiamo sempre sopresi da come qualcuno si sappia vendere agli occhi – spesso distratti – dei lettori senza pensare che il web non tenga traccia delle precedenti affermazioni.
Crediti foto: Scuderia Ferrari HP