Giornata proficua e priva di contrattempi per la Ferrari che ha completato un totale di 112 giri nelle prime due sessioni di prove libere al Hungaroring. Charles Leclerc e Lewis Hamilton hanno diviso equamente il carico di lavoro percorrendo 56 giri ciascuno.
L’obiettivo principale è stato quello di continuare la valutazione degli sviluppi tecnici introdotti lo scorso weekend, in Belgio, testandoli su una pista dalle caratteristiche radicalmente diverse. Le due vetture sono scese in pista con configurazioni leggermente divergenti, a supporto di un confronto diretto tra i diversi pacchetti aerodinamici. Questo nella prima sessione, poi è giunta la convergenza in Fp2.
FP1: Assetti diversi e prime indicazioni
La sessione mattutina è servita per esplorare le prestazioni delle mescole Medium e Soft su basso carico di carburante. I due piloti hanno condotto run brevi nella prima metà della seduta, concentrandosi su simulazioni di qualifica e sulla risposta della monoposto alle variazioni di assetto. Nella parte finale del turno, la SF-25 è stata adattata a un carico di carburante più orientato alla lunga distanza, utile per raccogliere dati sul comportamento in condizioni più realistiche.
FP2: Focus sul passo gara e sulla coerenza del bilanciamento
Anche nella seconda sessione il programma è stato portato a termine senza intoppi. Leclerc e Hamilton hanno alternato simulazioni da qualifica a stint prolungati con carichi di carburante più elevati, replicando lo stesso schema utilizzato in FP1. Il monegasco ha concluso la giornata impiegando nuovamente il set di medie utilizzato in apertura, mentre il britannico ha proseguito il suo long run sulla mescola Soft, già protagonista del suo miglior tempo in simulazione qualifica.

Gp Ungheria 2025, Ferrari: le impressioni dei piloti
Al termine della giornata, Charles Leclerc ha riconosciuto il potenziale della concorrenza: “Abbiamo seguito il piano previsto e raccolto dati importanti. Al momento, la McLaren sembra avere qualcosa in più, ma noi dobbiamo concentrarci su noi stessi e cercare di colmare il gap. Credo di aver tirato fuori il massimo oggi: sarà cruciale riuscire a confermare questo livello anche domani”.
Lewis Hamilton ha sottolineato i progressi compiuti nella ricerca del bilanciamento ideale, pur ammettendo che il lavoro non è ancora terminato: “Stiamo andando nella direzione giusta, ma il feeling con il grip non è ancora perfetto. Il degrado gomme sembra superiore rispetto ad altre gare recenti e dovremo affrontarlo con attenzione. Abbiamo apportato diverse modifiche e ora ci aspetta una serata intensa di analisi. Sono fiducioso in vista delle qualifiche”.
Gp Ungheria 2025, McLaren è in vantaggio sulla Ferrari. L’analisi telemetrica
Lando Norris ha firmato il miglior tempo del secondo turno di libere con un notevole 1:15.624, precedendo Charles Leclerc di quasi quattro decimi (0.399s). Dietro quel margine si nasconde una lettura dettagliata delle prestazioni delle due vetture su una pista che esalta la trazione, la stabilità nei cambi di direzione e la precisione in inserimento. Diamo uno sguardo.

Settore 1: equilibrio e trazione
Norris guadagna già qualche centesimo in uscita dalla curva 1, grazie a una migliore trazione che si riflette sia nel grafico della velocità che del throttle (acceleratore). L’inglese della McLaren riesce ad aprire il gas con maggiore decisione, complice una macchina più bilanciata in fase di rotazione. La tendenza prosegue fino alla curva 4, dove entrambi i piloti toccano velocità simili, ma Norris riesce a mantenere un vantaggio di circa 0.15s.
Settore 2: il dominio McLaren
Nel tratto più guidato del tracciato – tra curva 5 e curva 11 – emerge in maniera chiara la superiorità della McLaren. Il Delta Time, che misura il vantaggio in tempo tra i due giri, si inabissa fino a oltre 0.4s a favore di Norris. In questo tratto, i dati mostrano:
- Throttle più stabile da parte di Norris, con accelerazioni più continue;
- RPM leggermente più alti in uscita dalle curve, sintomo di una gestione più efficiente dei rapporti;
- Marce più lunghe nella sequenza tra curva 6-7 e curva 9: Norris sembra poter sfruttare una migliore trazione senza dover scalare troppo, il che mantiene più stabile la piattaforma aerodinamica.
Leclerc, al contrario, appare più irrequieto nella gestione dell’acceleratore e più aggressivo nelle scalate, segno che la SF-24 potrebbe essere meno prevedibile nei trasferimenti di carico.
Settore 3: resistenza Ferrari, ma non basta
Nel tratto finale, dal tornante di curva 12 fino a curva 14, Leclerc sembra ridurre leggermente il divario, ma non abbastanza. L’analisi della velocità mostra che in ingresso di curva 13 e 14 il monegasco ha un approccio leggermente più conservativo rispetto a Norris, forse per evitare instabilità in frenata o sottosterzo in uscita. La McLaren, invece, appare più reattiva anche in fase di rotazione lenta.

L’analisi complessiva del giro suggerisce che Norris ha potuto contare su una vettura più facile da guidare nel tratto centrale del tracciato, dove conta la precisione e la fluidità. Leclerc ha mostrato grande impegno, ma il grafico del Delta Time e la gestione del throttle mettono in luce una Ferrari che richiede più lavoro al pilota per ottenere un tempo simile.
Con il passo gara che ha sostanzialmente confermato le impressioni emerse sul giro singolo (anche se i valori sono parsi molto prossimi), resta da capire se questa McLaren manterrà il vantaggio anche nelle prossime sessioni e se si esalterà, come accaduto praticamente sempre in questo mondiale, nella gestione delle gomme. Aspetto che, come sottolineato da Hamilton, a Maranello intendono migliorare.
Soffermandoci sul giro secco, a Budapest, Norris ha fatto la differenza, questo è evidente dai numeri e dai grafici. Il terzo turno di libere e le qualifiche – che potrete come al solito seguire col nostro servizio F1 Live Timing – daranno ulteriori indicazioni in vista della gara e soprattutto diranno se le tendenze emerse ieri verranno confermate.
Crediti foto: Formulacritica, Scuderia Ferrari HP, McLaren F1
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