Il Mondiale di Formula 1 si prepara a vivere il suo ultimo atto prima della sosta obbligatoria con la quattordicesima tappa stagionale: il Gran Premio d’Ungheria. Come da tradizione, sarà l’Hungaroring (leggi l’anteprima tecnica) – storico impianto situato nei pressi di Budapest – a ospitare la gara che segna la chiusura della prima parte di campionato. In calendario dal 1986, il tracciato magiaro celebra quest’anno la quarantesima edizione della corsa con il consueto carico di sfide tecniche e condizioni ambientali spesso estreme.

Hungaroring: una pista vecchia scuola, severa e senza respiro
Lungo 4.381 metri, l’Hungaroring è un circuito unico nel suo genere, spesso assimilato a un kartodromo in scala per la sua conformazione tortuosa e priva di lunghi rettilinei. Ad eccezione del tratto principale del traguardo, le curve si rincorrono a ritmo serrato, costringendo piloti e ingegneri a trovare il compromesso perfetto tra aderenza e agilità. Le due zone DRS – una sul rettilineo principale e l’altra tra curva 1 e curva 2 – rappresentano le poche vere occasioni di sorpasso, rendendo la qualifica un passaggio determinante per ambire a un risultato importante.
Il clima magiaro come variabile fondante
Storicamente, il Gran Premio d’Ungheria si disputa sotto temperature elevate che mettono a dura prova uomini e mezzi. La gestione termica degli pneumatici diventa un fattore chiave, così come il raffreddamento delle power unit, sollecitate da un numero elevato di cambi marcia – circa 78 a tornata – e da un ritmo di gara pressoché continuo. In questo contesto, l’efficienza aerodinamica e la precisione dell’assetto incidono in modo diretto sulla competitività della monoposto, specie nella parte centrale della corsa, dove degrado e consumo gomme tendono a penalizzare chi non riesce a mantenere un bilanciamento ottimale.

Gp Ungheria 2025, Ferrari fiduciosa dopo i recenti aggiornamenti
Alla vigilia dell’appuntamento ungherese, il Team Principal della Ferrari, Fred Vasseur, ha fatto il punto sulla situazione del team dopo i segnali positivi emersi nelle ultime settimane. “Abbiamo compiuto dei passi avanti in termini di competitività – ha dichiarato il manager francese – e in Belgio, grazie all’impegno del reparto corse a Maranello, siamo riusciti a introdurre un pacchetto evolutivo che ha dato buoni riscontri in pista”.
“Ora – ha proseguito – ci aspetta l’Hungaroring, un circuito molto diverso da Spa, dove sarà interessante valutare il comportamento della SF-25 aggiornata su curve a media e bassa velocità. Charles e Lewis stanno attraversando un buon momento, e anche il team è in crescita. L’obiettivo è chiudere la prima parte della stagione con un altro risultato solido”.
Crediti foto: Scuderia Ferrari HP
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