La rimozione di Paetongtarn Shinawatra dalla carica di Primo Ministro della Thailandia potrebbe avere un impatto significativo sul progetto del GP di Formula 1, ipotizzato per il 2028 a Bangkok. Shinawatra è stata una figura chiave nel promuovere l’iniziativa, avendo condotto negoziati diretti con Stefano Domenicali, e sostenuto l’approvazione di un investimento di circa 1,2 miliardi di dollari per un contratto quinquennale che andrebbe dal 2028 fino al 2032. La Premier è stata destituita dalla Corte Costituzionale thailandese, a seguito di una controversa telefonata con l’ex leader cambogiano Hun Sen.

I possibili scenari del GP di Thailandia
La sospensione di Shinawatra potrebbe portare a una leadership instabile, rallentando i colloqui con la Formula 1 e Liberty Media. La continuità politica è fondamentale per un progetto di questa portata, e un cambio di governo o di priorità politiche potrebbe mettere in pausa o ridimensionare l’iniziativa.
L’instabilità politica della Thailandia potrebbe ridurre la fiducia di investitori e sponsor, elementi cruciali per un evento globale come un GP di F1. La percezione di un Paese instabile potrebbe scoraggiare il sostegno economico e logistico necessario.
Shinawatra era una sostenitrice attiva del progetto, promuovendo il turismo e l’immagine internazionale della Thailandia attraverso il GP di Formula 1. Senza di lei, il nuovo governo potrebbe non dare la stessa priorità al Gran Premio, specialmente se le risorse economiche o l’attenzione politica, si sposterebbero altrove.
Tuttavia, il GP potrebbe proseguire se il nuovo governo manterrà l’impegno economico e politico già assunto, come il memorandum d’intesa firmato con la Formula 1 e il sostegno dell’unico pilota che rappresenta la Thailandia, in F1, Alexander Albon, che rimane una figura simbolica per il progetto. Inoltre, la pianificazione di un circuito cittadino a Bangkok, nell’area di Chatuchak, è già in fase avanzata, il che potrebbe favorire la continuità del progetto, a patto che le tensioni regionali si risolvano rapidamente, ad esempio attraverso una mediazione internazionale.
L’assenza di Shinawatra introduce rischi di ritardi o ridimensionamenti, ma il destino del GP della Thailandia dipenderà dalla capacità del nuovo governo di mantenere l’impegno finanziario e sostenere il progetto in un contesto di stabilità politica e regionale.

Chi ha preso il suo posto?
Il nuovo primo ministro della Thailandia è Anutin Charnvirakul, eletto lo scorso 5 settembre con una votazione parlamentare che ha visto 331 dei 492 deputati presenti sostenerlo. Leader del partito conservatore Bhumjaithai, Anutin è un politico esperto di 58 anni, noto per aver promosso la legalizzazione della cannabis nel 2022 come Ministro della Salute. Anutin, sostenuto anche dal Partito del Popolo, principale forza di opposizione, ha accettato di convocare nuove elezioni entro quattro mesi e di avviare la riscrittura della Costituzione del 2017.
Dopo il terremoto che colpì il Paese, nello scorso mese di aprile ed il conflitto da poco conclusosi con lo Stato confinante della Cambogia, al momento, il traguardo per un GP di F1, in Thailandia, è più lontano che mai.
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Crediti Foto: Reuters