Gp Spagna 2024 – Dopo la sortita extra continentale del Canada, la F1 “schizza” in Europa per una serie di tappe che ci accompagneranno fino alla pausa estiva e oltre. La decima “stazione” del Campionato del Mondo 2024 coincide con un tracciato che è ormai un gran classico del Circus iridato ma che tra due anni dovrà cedere il passo al nuovo impianto di Madrid: il Circuit de Barcelona-Catalunya.
Date le sue caratteristiche tecniche, per anni è stata sede dei test invernali e tutt’oggi viene considerato un banco di prova severissimo per valutare l’efficacia di una monoposto. La pista si presta a diverse configurazioni, quella del Gran Premio è pari a 4.657 metri. Essa viene percorsa in senso orario per sessantacinque giri di gara. La distanza complessiva è di circa 307 km.
Il tracciato è caratterizzato da un rettilineo di partenza lungo 1.047 metri in fondo al quale si toccano 320 km/h. Una velocità relativamente bassa considerata la lunghezza. La cosa deriva dall’alto carico aerodinamico richiesto per massimizzare le prestazioni negli altri settori. E proprio questo carico nonché le pressioni laterali esercitate sugli pneumatici inducono la Pirelli a portare la gamma più dura del suo ventaglio 2024: C1, C2 e C3.
Gp Spagna 2024: due soste il “pacchetto” minimo
Proprio per la severità della pista il costruttore prevede che siano due i pit stop se non addirittura tre. Molto dipenderà dal caldo che, se elevato, aumenterà lo stress sulle coperture.
La rimozione della chicane nel T3 che ha di fatto riportato il layout a quello iniziale, ha rimesso in gioco il curvone veloce destrorso che nella passate edizione ha favorito un maggior numero di sorpassi. Ma che ha contestualmente aumentato le sollecitazioni laterali per gli pneumatici. Da qui la necessità di un minimo di due fermate.
Su una scala da 0 a 5, Pirelli dà il massimo come impatto delle forze laterali, mentre è nel mezzo (3) la severità per quanto concerne trazione, aderenza e frenata. L’abrasività dell’asfalto è quantificata al livello 4 su 5.
I valori sopra presentati e le caratteristiche della pista fanno del Montmelò una sfida dalla quale escono vincenti le vetture più efficaci nel compromesso aero-meccanico. Per tale ragione sarà un banco di prova per capire i valori in campo dopo una doppietta anomala composta da Monaco e Montreal.
Crediti foto: Pirelli Motorsport