Red Bull vive una spietata nemesi

Da team braccato a soggetto che preme sulla FIA per far verificare la conformità altrui. Questa la spietata fotografia della frenata tecnica della Red Bull

GP Singapore 2024 – Provare a decifrare il venerdì della Red Bull è un esercizio assai complesso. Si rischia di fare figuracce perché non sono chiari i programmi di lavoro del team anglo-austriaco. Dall’esterno, e senza avere contezza di quali siano i veri problemi che sta incontrando la RB20 a Singapore, non possiamo far altro che affidarci alle parole dei protagonisti.

Ricordiamo che Marina Bay, nel 2023, fu fatale per i campioni del mondo, che lasciarono per strada l’unica vittoria in una stagione da record, chiusa con 21 trionfi su 22 gare. Sono passati pochi mesi, eppure sembra di parlare di un’epoca ancestrale, quasi dimenticata nelle nebbie del tempo.

Il rischio che la monoposto soffrisse tra gli angusti muretti di Singapore era stato messo in conto, ma il venerdì di lavoro ha addirittura prodotto segnali più preoccupanti.

Max Verstappen
Max Verstappen, Helmut Marko, Christian Horner e Giampiero Lambiase, Oracle Red Bull Racing

Red Bull vs McLaren: una vittoria di Pirro?

La giornata di ieri si era aperta con la decisione della FIA – anzi, forse è il caso di dire proprio della McLaren – di fare un passo indietro sull’ala posteriore che a Baku aveva fatto tanto discutere. Quella di cui parliamo può essere vista come una piccola vittoria da parte della Red Bull, considerando che, a detta di Helmut Marko, erano già state inoltrate tre proteste agli enti federali.

Il consulente austriaco ha parlato di non conformità del pezzo alle regole, giocando come al solito con le parole e mostrando una finta ignoranza, visto che non c’è alcun capitolo all’interno del complesso delle norme che vieti quel comportamento dinamico.

Quel che balza agli occhi è che la Red Bull ha cominciato a fare esattamente ciò che facevano gli altri team negli anni passati: un’inversione di ruoli che rappresenta una spietatissima nemesi per un team che non sa più dove mettere le mani. È stata recuperata nella classifica costruttori e teme che Lando Norris possa fare un bel “tiro mancino” anche in quella piloti.

D’altro canto, al driver di Bristol basterebbe recuperare 8 punti a gara per laurearsi campione del mondo. Messa così, il disavanzo che ora paga sembra molto più piccolo. In Red Bull lo sanno e, visto che non riescono a superare i problemi della RB20, non resta che giocare di politica, cercando di “squalificare” le vetture avversarie.

Marko ha detto che ci sono altri elementi da mettere sotto la lente d’ingrandimento sulla MCL38, come l’ala anteriore. Ciò ribadisce che nella sua visione – piuttosto singolare – la vettura di Woking operi fuori dalla legalità normativa.

Max Verstappen, Oracle Red Bull Racing

GP Singapore 2024: libere pessime per la Red Bull RB20

Tralasciando queste baruffe politiche, che danno l’idea di un team con l’acqua alla gola, è lo stesso Marko, dopo i due turni di prove libere, ad ammettere che sulla RB20 non sta funzionando proprio nulla. “Sia con le soft che con le hard, la vettura non ha aderenza e nemmeno equilibrio”. Questo il lapidario giudizio del super consulente di Graz, che parla di una situazione molto preoccupante e della necessità di provare soluzioni drastiche per uscirne.

Praticamente, essere alla canna del gas, spiegato con parole diverse. E quando la situazione è questa, non si può far altro che ricorrere alla Federazione per provare a mettere il bastone tra le ruote a chi forse è stato più bravo nel leggere i regolamenti e nell’adattarvi la vettura.

Il registro comunicativo dei piloti non poteva essere molto diverso da quello usato da Helmut. Max Verstappen ha parlato di una giornata molto difficile e di una vettura che non riusciva a sviluppare aderenza. Il fatto preoccupante è che, secondo l’olandese, questa volta non si sono verificati problemi di adattamento a una pista sconnessa: è stata proprio la mancanza generale di grip il difetto principale emerso, soprattutto in FP2.

Perez, che ha chiuso la sessione davanti a Verstappen, ha parlato di leggeri miglioramenti tra la prima e la seconda ora di lavoro. Tuttavia, è acqua che non disseta, poiché il messicano ha lamentato una mancanza generale di equilibrio. La RB20 non riesce a mettere insieme un giro completo buono e ciò acuisce le distanze dalla vetta sul passo gara, quando, secondo il messicano, il gap è di circa un secondo.

Un numero forse un po’ esagerato, ma le difficoltà sono evidenti. Nella notte è stato attivato il solito ponte tra la pista e il simulatore di Milton Keynes, al quale si è provato a lavorare in base ai dati accumulati ieri. Nelle terze libere cominceremo a capire se progressi sono stati effettivamente compiuti, altrimenti c’è il concreto rischio che il fine settimana possa farsi maledettamente complicato per gli uomini della Red Bull, che forse avrebbero dovuto passare più tempo a lavorare sui difetti della RB20 che a bussare alle porte di Place de la Concorde…


Crediti foto: Oracle Red Bull Racing

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