“Non penso che ci possiamo aspettare miracoli”. Queste sono alcune parole espresse da Charles Leclerc, durante il media day del giovedì. Una frase, semplice, ma che ha già raccontato tutto. Ferrari ha un unico obiettivo: voltare completamente pagina rispetto alla gara scorsa.
Non certo un’impresa facile, a maggior ragione se continuiamo con le parole del monegasco, in cui sottolinea: “Non penso che ci aspettiamo di essere più competitivi rispetto all’Azerbaigian, credo che la situazione sarà simile”.
GP Singapore e il fattore temperatura: Ferrari può beneficiarne?
Il circuito cittadino di Marina Bay, come noto, presenta temperature elevate, con un alto tasso di umidità. Un elemento che potrebbe rivelarsi favorevole per la SF-25. Più volte Charles ha sottolineato tale aspetto, paragonando la sua monoposto alla Mercedes e di come entrambe si accendano in situazioni opposte.
Ad esempio, nelle prime gare, a brillare è stata la Stella a Tre Punte, mentre se poniamo l’attenzione su alcune tappe europee, come ad esempio San Marino o Barcellona, la Rossa del Cavallino ha assunto il ruolo di seconda forza.
Le difficoltà non sono mancate, che si vanno a dividere tra un’interpretazione errata della vettura ad aggiornamenti inefficaci. Guardando al calendario da qui in avanti, è difficile dire quale pista potrà rivelarsi favorevole per Ferrari. Potremmo citare il Qatar, volendo mantenere il fattore “caldo” come favorevole.
A tal proposito, a Singapore la FIA ha deliberato l’introduzione del cooling system su tutte le vetture ed i piloti possono scegliere di indossare un giubbotto refrigerato: “Abbiamo provato questo sistema ed è bello sapere che c’è la possibilità di utilizzarlo” ha dichiarato Leclerc. “Mi pare che le temperature non siano molto differenti dagli scorsi anni, quindi non sono sicuro che lo userò”, ha aggiunto poco dopo.
Qualifiche a Singapore: perché sono la chiave per la Ferrari
La presenza di curve lente e tecniche, non offre grandi spunti di sorpasso. Sia Leclerc che Lewis Hamilton, sono concordi che devono sfruttare tutto il potenziale durante le sessioni del sabato. Charles, ai media, ricorda la qualifica in Ungheria, quando ha trovato la pole in una situazione di mancato feeling con la monoposto.
Lewis, invece, come aveva già espresso precedentemente, ribadisce che: “Se riusciremo a gestire meglio il weekend e a qualificarci più avanti credo che potremo ottenere un risultato molto migliore”. Parole alle quali ne aggiunge altre che sanno un po’ di déjà-vu.
Come in Azerbaijan, anche per il GP di Singapore, non vede l’ora di provare la macchina, specie su una pista in cui ha disputato sempre buone gare. Aggiunge: “Mi sento ottimista, penso che ci siano molti aspetti positivi da portare via dall’ultima gara. Mi sento sicuramente meglio in macchina. Sono davvero entusiasta di provare qui per la prima volta la Ferrari e di vedere le diverse caratteristiche che ha rispetto alle mie vetture precedenti, e capire se riusciremo a eseguire meglio”.

Gap con la McLaren: cosa manca a Ferrari?
Le parole hanno il potere di raccontare, di regalare – forse false – speranze agli appassionati, nel desiderio di vivere un weekend ottimale. Ma puntualmente, vanno i fatti con la realtà e ciò che resta al termine di ogni gran premio, è una costante delusione.
Con una McLaren che ha preso il largo come costruttore ed un campionato che non si è rivelato equilibrato, Ferrari si ritrova in un trend negativo che non sembra voler cambiare a Singapore. Proprio Leclerc, infatti, ammette come il Team stia cercando ancora quel salto di qualità.
“Penso che siamo tutti delusi come squadra, e con la Ferrari l’obiettivo è sempre tornare al vertice, non lottare per il secondo, terzo o quarto posto nei costruttori”, ha dichiarato il monegasco.
“Non è quello che vogliamo e non siamo soddisfatti. Io per primo non lo sono. Se sapessimo esattamente in quale area manchiamo sarebbe facile, ma non lo è”, aggiunge poco dopo. E poi ribadisce il paragone con la concorrenza: “Quello che posso dire è che Mercedes, Red Bull e noi stessi abbiamo compiuto un passo simile rispetto allo scorso anno, ma c’è una squadra che ha trovato qualcosa di speciale: la McLaren”.
L’obiettivo è chiaro: ridurre il gap dal Team di Woking. Red Bull sembra essere sulla strada giusta, con l’ultima gara che ha visto anche Yuki Tsunoda lottare in top 10. C’è consapevolezza delle carenze, ma non è chiaro dove intervenire. Ma ciò che manca è sapere dove mettere le mani e questo potrebbe spingere l’attenzione verso il prossimo anno.
Ferrari tra rumors e futuro di Leclerc: quanto influenzano il team
Una situazione che nel corso delle gare passate, ha alimentato molte voci. Prima fra tutte, l’efficacia dell’operazione Hamilton e le possibili strade future di Leclerc. Nei giorni scorsi, le indiscrezioni su un probabile allontanamento dal Maranello, sono tornate in auge.
Il monegasco, come ha raccontato a The Athletic, ha espresso qualcosa sul suo futuro, ma non inerente alle voci che lo vedono in altre squadre, quanto al suo rapporto con Ferrari. “Quello che desidero davvero è non avere rimpianti, guardandomi indietro, sapendo di aver fatto tutto il possibile per raggiungere quell’obiettivo”, ha dichiarato. E ha concluso aggiungendo: “Se ci riuscirò oppure no, non posso saperlo. Non è tutto sotto il mio controllo. Ma so che, almeno per ciò che dipende da me, darò sempre il massimo”.
Crediti foto: Scuderia Ferrari
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