GP Singapore, strategia gara – La Mercedes che non t’aspetti guiderà il serpentone allo spegnimento dei semafori del Gp di Marina Bay. L’ottava pole position in carriera, la seconda del 2025, proietta George Russell in prima fila al fianco di Max Verstappen e dona alla griglia di Singapore un volto inatteso, sicuramente imprevedibile alla vigilia. La W16, rinata su un tracciato che avrebbe dovuto esaltarne i limiti, si presenta davanti a entrambe le McLaren, sorprendentemente opache. Non una novità negli ultimi tempi.
A Marina Bay, la posizione in pista resta una valuta preziosa, ma le modifiche introdotte nel 2024 – con un rettilineo aggiuntivo e una quarta zona DRS – hanno alterato leggermente le dinamiche strategiche, aprendo qualche spiraglio in più ai sorpassi e all’undercut. Tuttavia, in una delle piste più fisiche e tecnicamente impegnative dell’anno, la gestione delle gomme e la scelta del momento giusto per la sosta restano le chiavi.
Un anno fa, la corsa si decise tutta sul fronte strategico: quasi tutto il gruppo optò per un’unica sosta, con nove dei primi dieci piloti che percorsero la traiettoria “medium-hard”. La finestra di pit stop fu ampia, dal 13° al 38° giro, segno della flessibilità tattica offerta dalle mescole Pirelli e dalla gestione termica.
Carlos Sainz, con la Ferrari, fu il primo a fermarsi, Oscar Piastri l’ultimo. Entrambi guadagnarono posizioni grazie alla strategia. Davanti, Lando Norris gestì in maniera perfetta la gara dalla pole: il britannico coprì la mossa di Verstappen, fermandosi un giro dopo (30° contro 29°) per blindare il successo.
Le Mercedes, invece, pagarono la scelta alternativa di Hamilton, partito con le Soft e poi passato alle Hard: una combinazione inefficace, che lo relegò fino alla P6 finale, superato dallo stesso Russell e da Piastri. Il messaggio che arrivò da quella domenica fu chiaro: chi riesce a mantenere la posizione dopo la prima curva e gestire il ritmo senza surriscaldare le coperture, domina Singapore.

Gp Singapore 2025, sarà ancora una volta strategia a una sosta?
Per il 2025, Pirelli non ha voluto modificare la filosofia del weekend asiatico. Si resta su C3, C4 e C5, la gamma più morbida se si esclude la controversa C6, un compound che non ha sortito gli effetti desiderati. L’intenzione del gommista non è quella di forzare strategie a due soste. Il rischio di overheating rimane alto e spinge i team verso un approccio conservativo.
La previsione più realistica è una gara a una sosta, Medium-Hard, con finestra di pit stop ideale tra il 26° e il 32° giro sui 62 previsti. Tuttavia, le simulazioni dei team lasciano aperta la porta a qualche undercut aggressivo, soprattutto se Verstappen o Norris dovessero ritrovarsi imbottigliati nel traffico.
La tentazione della Soft: scommessa d’attacco per i primi dieci
La strategia Soft-Hard che penalizzò Hamilton nel 2024 potrebbe oggi tornare di moda nella su eversione efficace, grazie al miglioramento della resistenza dei compound 2025. Il grip extra della C5, abbinato alla necessità di difendere la posizione in pista, potrebbe spingere qualcuno a rischiare la partenza con la mescola più morbida.
Come ha spiegato Mario Isola, direttore motorsport Pirelli: “Non possiamo escludere l’utilizzo della morbida, perché il livello di aderenza è superiore e qualcuno potrebbe volerla sfruttare per ottenere un vantaggio iniziale”.
Chi sceglierà questa strada dovrà anticipare la sosta tra il 20° e il 26° giro. Una mossa aggressiva, priva della flessibilità dell’approccio Medium, ma utile a costringere gli avversari a reagire e a innescare un effetto domino sulle strategie.

Per chi scatterà dalla seconda metà della griglia, l’unica vera opzione alternativa è una Hard-Medium “rovesciata”. Una scelta rischiosa, che nel 2024 non portò risultati concreti, ma che potrebbe tornare utile in caso di Safety Car o Virtual Safety Car.
La probabilità di una neutralizzazione è sempre alta a Singapore, e anche se l’edizione passata si concluse senza interruzioni, sarebbe un’anomalia vedere una corsa totalmente lineare tra i muretti di Marina Bay. Con la nuova velocità massima in pit lane – aumentata da 60 a 80 km/h – le perdite ai box si sono ridotte sensibilmente: 22,8 secondi a bandiera verde, 11,5 sotto regime di Safety Car.
Un cambio che rende la doppia sosta meno penalizzante e potenzialmente appetibile per chi dovesse trovarsi nel traffico o accusare degrado anticipato.
GP Singapore 2025, strategia: doppia sosta, un jolly per chi soffre le gomme
Anche se difficilmente pianificata, la doppia sosta non è da escludere. Potrebbe diventare l’arma di chi parte con le Soft e si rende conto di non poter arrivare a fine gara senza un secondo pit stop. In tal caso, la sequenza ideale sarebbe Soft-Medium-Hard, con soste tra il 13° e il 19° giro e tra il 34° e il 40°.
La velocità ridotta che bisogna osservare in pit lane favorisce chi dovesse cogliere il momento giusto di una neutralizzazione, trasformando una scelta disperata in un colpo vincente.

Condizioni meteo e fattore fisico: il caldo, nemico invisibile
Il clima tropicale di Singapore non tradisce mai: umidità opprimente e temperature intorno ai 30°C renderanno la gestione termica – di gomme, power unit e pilota – un fattore determinante. Le stime parlano di un asfalto che scenderà dai 36°C dell’inizio ai 34°C del finale, ma senza reali variazioni di grip.
La FIA ha dichiarato “rischio calore” e, per la prima volta, imposto di montare i sistemi di raffreddamento per i piloti. Tuttavia, l’attivazione resta facoltativa. In ogni caso, la corsa di Marina Bay si preannuncia una delle più estenuanti della stagione: 62 giri al limite, con l’errore sempre dietro l’angolo e la strategia come unico vero scudo contro il caos.
Singapore 2025 si prospetta quindi come una gara di pazienza, più che di esplosività. Russell e Verstappen, davanti a tutti, dovranno giocare sulla gestione del passo e sulla precisione al box. Dietro di loro, Norris, Piastri e le Ferrari di Hamilton e Leclerc cercheranno di rompere gli equilibri con l’unica arma a disposizione: la strategia. Ma, per quanto riguardo gli alfieri del Cavallino Rampante, potrebbero non avere il passo per aggredire.
Fondamentale potrebbe essere la presenza delle Safety Car, un gran classico da queste parti. Il GP di Singapore sarà probabilmente una partita a scacchi. Sotto le luci del Marina Bay Street Circuit vincerà chi saprà leggere prima e meglio il tempo della corsa.
Crediti foto: Scuderia Ferrari HP, F1.com
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