Il venerdì del Gran Premio di Singapore ha proposto un quadro sfaccettato per la Ferrari SF-25. Tra spunti incoraggianti e limiti ormai non superabili visto che gli sforzi sono tutti orientati al 2026, la squadra di Fred Vasseur si trova a dover affrontare un delicato lavoro di bilanciamento per riportare la vettura dentro una finestra di utilizzo ottimale, in un fine settimana particolarmente esigente dal punto di vista tecnico.
Gp Singapore, Ferrari – La gestione delle prove libere
La prima sessione si è rivelata lineare, con Charles Leclerc e Lewis Hamilton impegnati a completare il programma previsto. Entrambi hanno percorso diversi giri con gomme Hard (Pirelli per l’occasione ha portato C3, C4 e C5, ndr) per prendere confidenza con l’asfalto di Marina Bay, progressivamente migliorato grazie all’evoluzione naturale del tracciato.
Nella seconda parte della sessione la Scuderia ha optato per run con mescole più morbide, raccogliendo dati utili in vista della serata. Leclerc ha anche caricato carburante per simulare il passo gara, mentre il collega britannico si è limitato a un solo tentativo, concentrandosi poi sulle procedure di partenza.

La seconda sessione, quella normalmente più indicativa per la qualifica e la gara poiché disputata in notturna, è stata invece caotica. Due interruzioni con bandiera rossa – dovute agli incidenti di George Russell e Liam Lawson – hanno ridotto al minimo il tempo utile, complicando i programmi di definizione del setup e raccolta dati. Leclerc e Hamilton hanno iniziato con mescole Medium, per poi passare alle Soft in un finale convulso caratterizzato dal traffico e da qualche imprecisione nell’esecuzione, specie da parte del monegasco. L’episodio più critico è stato il contatto in pit lane tra Leclerc e Norris, costato alla Rossa una multa, ma che non ha avuto ripercussioni dirette sulle vetture e soprattutto sulla griglia di partenza.
Le sensazioni dei piloti
Leclerc ha parlato di una giornata difficile e frammentata, con segnali positivi nella Fp1 ma molta confusione nella seconda ora. Il monegasco non si è sbilanciato sull’obiettivo pole position, ma ha sottolineato la necessità di massimizzare ogni fase del lavoro per ottimizzare il potenziale della SF-25.
Hamilton, al debutto con la Ferrari sul tracciato di Singapore, ha descritto la giornata come produttiva nel complesso, pur rimarcando i limiti di una sessione serale segnata dalle bandiere rosse. L’inglese ha apprezzato il comportamento generale della monoposto, ma ha evidenziato la mancanza di long run consistenti per valutare il passo gara in condizioni realistiche.

Una Ferrari SF-25 nervosa e poco stabile
L’analisi delle prestazioni mette in evidenza un quadro più complesso. La SF-25 si è mostrata poco performante nella seconda sessione, con un posteriore nervoso e instabile, incline a improvvisi snap soprattutto in fase di trazione. Questo comportamento non solo ha costretto i piloti ad abortire più di un giro lanciato, ma ha anche provocato un rapido surriscaldamento delle gomme posteriori, condizionando negativamente la trazione, fattore chiave sulle stradine di Marina Bay.
Il deficit di carico aerodinamico rispetto a Red Bull e McLaren è evidente: la SF-25 continua a soffrire il confronto diretto con le vetture più efficienti e stabili nei tratti misti. Le scelte di assetto effettuate tra Fp1 e Fp2 non hanno migliorato la situazione, anzi hanno contribuito a rendere la monoposto più nervosa con l’abbassarsi delle temperature e l’aumento del grip dell’asfalto. L’evoluzione della pista, stavolta, non è venuta incontro all’auto del Cavallino Rampante. E questo è un aspetto da tenere in considerazione perché qualifiche e gara si disputeranno nelle condizioni operative osservate durante Fp2.
Ferrari SF-25 – Il nodo dell’assetto e le simulazioni
Un punto critico per la Ferrari è la gestione dell’assetto. Leclerc ha lasciato intendere che il team abbia individuato la direzione corretta per rimettere la SF-25 nella giusta finestra di utilizzo, ma il margine di manovra è limitato. Restano soltanto le FP3 – da svolgere in condizioni diurne e quindi meno rappresentative – per provare eventuali modifiche. Ciò significa che il lavoro più importante dovrà essere affidato alle simulazioni e alla correlazione tra dati reali e virtuali. Insomma, ciò che si è fatto nella notte nel consueto ponte pista – Maranello, sarà decisivo.
Singapore, con le sue curve a bassa e media velocità e con l’altissimo livello di grip richiesto, non perdona instabilità e cali di trazione. Ogni imperfezione rischia di compromettere la gestione delle gomme e il passo gara.

La prospettiva verso qualifica e gara
Le prime indicazioni emerse nel venerdì singaporiano lasciano intendere che la Ferrari, verosimilmente, non sarà in lotta per la pole position contro McLaren e Red Bull (le due favorite). Tuttavia, con un lavoro di affinamento mirato, i piloti rossi potrebbero ambire al ruolo di terza forza, difendendo la posizione da una Mercedes apparsa in grandissima difficoltà e da una Aston Martin quanto mai pimpante. Un occhio anche alla Racing Bulls che, con Isack Hadjar, si è comportata molto bene. Il passo gara resta un’incognita, complice l’impossibilità di completare stint consistenti nella FP2.
La chiave per il weekend sarà trovare un equilibrio tra stabilità al posteriore e gestione delle temperature degli pneumatici, evitando che il degrado comprometta il rendimento sulla lunga distanza. In una gara tradizionalmente imprevedibile come quella di Singapore, la capacità di reagire rapidamente agli scenari tattici – safety car, gestione del traffico, strategie di undercut – potrebbe fare la differenza.
In conclusione, il venerdì ha mostrato due facce della Ferrari: da un lato la consapevolezza di avere una base discreta su cui lavorare, dall’altro la fragilità di una monoposto che fatica ancora a garantire costanza e stabilità. La SF-25 appare lontana dalle prestazioni di vertice, ma non priva di margini di miglioramento.
Per Leclerc e Hamilton, l’obiettivo realistico è costruire un sabato solido che li collochi in una posizione favorevole in griglia, così da poter sfruttare le caratteristiche strategiche e imprevedibili della gara. Il ruolo di outsider rimane il più credibile, con l’obiettivo concreto di tenere alle spalle le Mercedes (in difficoltà) e puntare nuovamente a stabilirsi nella seconda posizione in classifica costruttori.
Crediti foto: Scuderia Ferrari HP
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