Alla vigilia del Gran Premio di Abu Dhabi, ultimo atto del Mondiale di Formula 1 2025, Charles Leclerc ha tracciato un bilancio netto della propria stagione e del ruolo che avrà in una gara che assegnerà il titolo tra tre contendenti. Il pilota della Ferrari, fuori dalla lotta iridata ma determinato a chiudere in crescita, ha chiarito la sua posizione in caso di incroci in pista con i protagonisti del campionato.
“Preferirei vincere la gara e non avere niente a che fare con il modo in cui loro si giocano il campionato”, spiega Leclerc. “Ma se sarò secondo, terzo, quarto… chiunque sia dietro, guiderò allo stesso modo. Sto lottando per il mio team e voglio solo massimizzare il potenziale della mia macchina”.
Una posizione netta, che si allinea a quella di George Russell, anche lui chiamato a un finale da “spettatore coinvolto” nella battaglia al vertice. Né lui né Leclerc cercano un ruolo nella lotta iridata, ma nessuno dei due è disposto a cedere terreno se dovesse ritrovarsi a duellare con i tre pretendenti al titolo. È il naturale equilibrio tra etica sportiva e dovere verso la propria squadra.

Un 2025 condizionato dalla scelta di anticipare il 2026
Leclerc non si è sottratto all’analisi di una stagione complicata, segnata dalla scelta strategica della Ferrari di anticipare già in primavera lo sviluppo della vettura 2026, sacrificando buona parte della seconda metà dell’anno.
“Quest’anno ci siamo concentrati molto presto sulla macchina dell’anno prossimo. È una scommessa che spero dia i suoi frutti, ma significa che nella seconda parte dell’anno abbiamo faticato più di altri”, ha ammesso il monegasco.
È una dichiarazione che conferma quanto già filtrato da Maranello: la squadra ha deciso di dirottare risorse e tempo verso la rivoluzione tecnica del 2026, consapevole che la SF-25 non avrebbe potuto colmare stabilmente il divario con McLaren e Red Bull. Le conseguenze sono state evidenti: alte prestazioni occasionali, ma poca continuità e difficoltà crescenti nei weekend più caldi e sui circuiti ad alta efficienza aerodinamica.
Yas Marina, ultimo banco di prova prima della rivoluzione regolamentare
La gara di Abu Dhabi rappresenta dunque l’ultima occasione per Ferrari e Leclerc di chiudere con un segnale positivo una stagione di transizione, ma soprattutto un punto di partenza per ciò che verrà. Il 2026 cambierà radicalmente motori, telaio e aerodinamica: un reset totale in cui la Ferrari spera di essersi mossa con il giusto anticipo.
Nel frattempo, Leclerc si prepara a una gara in cui dovrà essere veloce, pulito e indipendente dagli intrecci esterni. Nessun ruolo da arbitro del Mondiale, nessun favoritismo mascherato. Solo una missione: spingere al limite quello che la SF-25 ha ancora da offrire. Un ultimo scatto, o un ultimo atto di sofferenza, prima del futuro.
Crediti foto: Scuderia Ferrari HP
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