Gp Qatar 2024, strategia gara – Dopo la Pole Position nel Gran Premio di Las Vegas, è ancora una volta George Russell a scattare davanti a tutti. In realtà, il miglior tempo era stato ottenuto da Max Verstappen, ma una penalità ha fatto avanzare la Mercedes W15 numero 63, che conferma lo stato di grazia già visto negli Stati Uniti. In seconda fila le due McLaren, che sentono il Mondiale Costruttori sempre più vicino, anche a causa di una Ferrari non proprio brillantissima, ma che spera di riprendersi grazie al passo gara mostrato durante la Sprint Race.
Una gara il cui esito non è scontato, considerando i valori osservati sia in qualifica sia, soprattutto, durante la Sprint Race, chiusasi con la doppietta della MCL38 (Piasti a precedere Norris, ndr). Tuttavia, queste non sono riuscite ad aprire un solco profondo nei confronti della concorrenza, che è rimasta in scia per tutta la gara. Ragion per cui, considerando anche la difficile gestione delle gomme su una pista molto stressante per i compound, si prevede una gara incerta nell’esito finale.
Prima di entrare nel dettaglio delle previsioni strategiche, osserviamo le scelte fatte dalla Pirelli per il ventitreesimo appuntamento del mondiale 2024. Stavolta, a differenza di quanto accaduto a Las Vegas, dove erano state introdotte le mescole più morbide, il costruttore porta i compound più duri della gamma a disposizione: C1 hard, C2 medium, C3 soft. Vediamo immediatamente quali sono i treni a disposizione dei piloti.
GP Qatar 2024 – Strategia: sosta singola dovrebbe essere premiante
Va subito specificato che quest’anno è stato molto difficile prevedere con puntualità quelle che sarebbero state le scelte operate dai team durante le gare. Le gomme sono state spesso un rompicapo irrisolvibile, determinando tattiche che deviavano da quelle definite sulla carta.
Per il Gran Premio di Losail bisogna considerare il rifacimento dei cordoli, che sono più bassi rispetto all’anno scorso quando, ricorderete, erano sorti molti problemi con le gomme che si tagliavano per via delle spigolature dei manufatti posti all’esterno delle curve, tanto che fu necessario imporre una gara multi-sosta.
Quest’anno il problema è stato superato e i tecnici della Pirelli prevedono che la tattica migliore sia quella a una sosta, partendo con gomma media, che dovrebbe durare tra i 19 e i 25 giri, per poi fermarsi e montare la hard per arrivare fino alla fine delle operazioni.
Al di là dei cordoli, Simone Berra, capo ingegnere della Pirelli, ha evidenziato come rispetto all’anno scorso sia più elevato il livello di grip generale, cosa che evita gli scivolamenti laterali e quindi la prematura usura delle coperture. Il graining, che pure si attendeva per l’occasione, si è presentato in misura minore del previsto. Ciò, unito al degrado più basso, spinge a ritenere che la tattica a una sosta sia quella premiante.
Ovviamente non vi sono molti dati sulla mescola dura, una specifica che non è stata usata durante la Sprint Race e che si è vista poco anche durante l’unico turno di libere del venerdì. Sarà proprio la durata di questo compound a fungere da discriminante: se riuscirà a comportarsi bene, allora sarà possibile eseguire una sola sosta; altrimenti si postuleranno strategie diverse, come quella a due pit stop con doppio treno di gomme hard dopo l’iniziale stint su gomma a banda gialla.
Ovviamente, da questo punto di vista, sarà possibile variare, poiché si potrà partire con la media, per poi passare alla hard e terminare ancora con la gomma C2.
Ciò che non si prevede di osservare è lo pneumatico morbido C3, una specifica che determinerebbe un grado di usura troppo elevato con un crollo prestazionale abbastanza rapido. Anche se diversi piloti hanno molti treni di questa specifica (Hulkenberg, Colapinto e Ocon ne hanno ben tre a disposizione), sarà difficile che qualcuno lo utilizzi, proprio perché i sorpassi a Losail sono molto difficili e dover recuperare è una situazione molto penalizzante.
La gara si correrà nelle condizioni meteo che abbiamo visto nei giorni precedenti, quindi con temperature non troppo elevate, ma con un vento che potrebbe dare fastidio, considerando che sono previste folate a 40 chilometri orari. Condizioni che i piloti devono gestire per evitare problemi, soprattutto nelle curve di velocità medio-alta.
Ancora, il vento tende a portare in pista la sabbia del deserto circostante, cosa che non contribuisce a mantenere l’asfalto in condizioni ideali. Una piccola difficoltà, una variabile ulteriore da considerare in quella difficile equazione che è il Gran Premio del Qatar 2024.
Crediti foto: Pirelli Motorsport, Scuderia Ferrari HP