La conferenza stampa per il 96° GP d’Italia di F1, a Monza, ha segnato l’occasione per firmare un protocollo d’intesa che delinea interventi infrastrutturali e di valorizzazione, con l’obiettivo di preservare e modernizzare il circuito come patrimonio storico e culturale, garantendo la prosecuzione del Gran Premio oltre il 2031.
L’Autodromo Nazionale di Monza, icona del motorsport mondiale, sta affrontando una fase di rinnovamento per superare le sfide legate alla concessione tra il Consorzio Villa Reale e l’Automobile Club d’Italia (ACI), che deve essere rinnovata entro la fine del 2026.
Progetti specifici e interventi previsti per il GP di Monza
L’anello dell’alta velocità, parte integrante del circuito, è considerato un bene culturale in stato di fatiscenza, sarà restaurato per preservare il patrimonio dell’impianto, non solo come sede di gare ma come attrazione turistica e culturale.
Gli interventi mirano a mantenere il Gran Premio di Formula 1 a Monza oltre il 2031, rispondendo alle esigenze di sicurezza, fruibilità e servizi moderni. La Regione Lombardia ha contribuito finanziariamente agli adeguamenti, enfatizzando l’importanza economica e internazionale dell’evento.
Il focus principale sarà concentrato sull’hospitality, ristorazione e spazi di relax, ispirati al modello della “Ultimate Hospitality“, per rendere l’autodromo più accessibile e accogliente per visitatori, team e organizzatori.
Il presidente di SIAS (Società Incremento Automobilismo e Sport), Giuseppe Redaelli, e il commissario straordinario ACI, Tullio Del Sette, hanno sottolineato l’impegno per questi progetti durante la conferenza, ribadendo la necessità di risolvere il “nodo della concessione” per procedere.
È prevista la realizzazione di tre nuove tribune per aumentare la capacità e il comfort degli spettatori. Inoltre, saranno costruite una nuova sala stampa, nella vecchia palazzina della direzione presidenza e una sala per la direzione gara, migliorando l’operatività durante gli eventi.
Un progetto chiave è la costruzione di un museo dedicato al motorsport, che celebrerà la storia dell’autodromo e attirerà turisti tutto l’anno, trasformando il sito in una destinazione culturale permanente.
Questi interventi si basano su un protocollo firmato durante la conferenza, che prevede un investimento totale di circa 40 milioni di euro per lavori già eseguiti e futuri.

Costi e finanziamenti
Il recupero dell’anello dell’alta velocità era stimato inizialmente a 8,5 milioni di euro (prima della pandemia), ma i costi sono aumentati a causa del rialzo generale dei prezzi dei materiali e della manodopera. Il budget complessivo per tutti i progetti si aggira sui 40 milioni di euro.
I finanziamenti provengono principalmente da ACI, SIAS e contributi regionali, con enfasi sulla sostenibilità economica per garantire la longevità dell’impianto.
I lavori sono pianificati in tranche per minimizzare le interferenze con gli eventi sportivi:
- Una prima parte dei lavori inizieranno con la chiusura dell’autodromo dall’8 dicembre fino al 26 aprile del 2026, sfruttando il periodo di interruzione naturale delle attività agonistiche. Questa fase si concentrerà su interventi infrastrutturali principali.
- La seconda invece è programmata tra la fine di giugno 2026 e l’inizio di ottobre 2026, subito dopo il Gran Premio di Formula 1, per completamenti rapidi.
I progetti più ambiziosi, come il museo e le nuove tribune, sono ancora in fase di calendarizzazione, ma dipendono dalla risoluzione della concessione entro il 2026. I cantieri non interferiranno con le gare, grazie a una programmazione attenta.
Gli impatti previsti sono:
- Un miglioramento significativo dell’esperienza per i visitatori, con spazi più moderni e sicuri;
- aumento dell’attrattività turistica grazie al museo e alle aree verdi;
- la garanzia della permanenza del GP di Monza, che genera impatti economici positivi per la Brianza e la Lombardia.
- Gli interventi renderanno l’autodromo più sostenibile e multifunzionale.
Durante i periodi di chiusura ci saranno impatti sulla accessibilità, ma i lavori sono progettati per non sovrapporsi agli eventi principali. Il rialzo dei costi post-Covid rappresenta una sfida, ma l’impegno istituzionale sembra convinto. Se tutto procederà come previsto, l’autodromo diventerà un polo integrato di sport, cultura e turismo, con l’anello dell’alta velocità come simbolo di rinascita storica.

Le parole di Stefano Domenicali che fanno da monito al GP di Monza e all’Italia
Il Presidente e CEO della F1, Stefano Domenicali, ha rilasciato un’importante dichiarazione al Corriere della Sera sul futuro della massima categoria del motorsport a Monza e in Italia. Ecco le sue parole:
“Monza ha un contratto lungo con la F1, fino al 2031, ma deve correre sulla seconda parte di lavori, ora sta andando al passo di un mezzofondista e c’è bisogno di accelerare. L’Ungheria ha dimostrato che si può cambiare tutto in pochissimo tempo, a Budapest hanno rinnovato la pista a tempo di record”.
“Parlando dell’Italia, dico che l’Automobil Club ha la possibilità di investire soltanto in uno dei due Gran premi: non voglio tarpare le ali a Imola, perché sono imolese, ma è giusto dare la priorità affinché il GP d’Italia possa svolgersi in una struttura adeguata alla storia e al prestigio di Monza. Dall’8 settembre andranno fatte una marea di cose: il contratto scade nel 2031 e io voglio tenere il GP d’Italia nel lungo termine, con garanzie e programmi precisi, e senza chiacchere”.
Parole che pesano come macigni sul futuro del GP di Monza. L’autodromo dovrà correre, altrimenti anche la rotazione fra Gran Premi potrebbe diventare un miraggio.
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Crediti foto: Camilla Pirola