Il GP di Monaco 2025 sarà teatro di un’importante sperimentazione regolamentare. Come è ormai noto da tempo, per la prima volta, i piloti saranno obbligati a utilizzare tre set di pneumatici Pirelli diversi durante la gara; cosa che impone, di fatto, due soste obbligatorie. Una manovra pensata per movimentare una corsa storicamente avara di sorpassi, ma che apre già la porta a possibili interpretazioni furbesche del regolamento.
Gp Monaco: Pirelli svela l’escamotage per aggirare il diktat federale
A raccontarlo è stato Mario Isola, responsabile F1 di Pirelli, intervenuto in diretta sul canale Twitch di SoyMotor, durante un’intervista condotta da Jorge Iglesias. Isola ha evidenziato come le squadre potrebbero già aver individuato un potenziale escamotage per aggirare l’essenza della norma senza violarla in sostanza.
Il punto chiave della questione risiede nel fatto che il regolamento non specifica un numero minimo di giri da percorrere con ciascun set di gomme. In uno scenario con l’ingresso della safety car – evenienza tutt’altro che rara a Monaco – una squadra potrebbe effettuare due pit stop consecutivi sfruttando il rallentamento del gruppo. Un’eventualità che Isola ha illustrato con un esempio concreto:
“A Imola, abbiamo avuto otto giri di neutralizzazione. In un contesto simile, potresti fermarti, cambiare le gomme, rientrare, fare un testacoda o un passaggio lento, e tornare subito ai box per un secondo cambio. Hai rispettato il regolamento, montato tre set e fatto due soste. È tutto perfettamente legale”, ha spiegato Isola provando ad anticipare uno scenario molto molto plausibile.

Proprio questa ambiguità ha spinto gli organizzatori ad estendere l’obbligo delle due soste anche in caso di gara bagnata (prospettiva assai remota stando alle anticipazioni meteo: leggi qui), una scelta senza precedenti. Il motivo? Evitare che qualcuno approfitti della mancata dichiarazione ufficiale di pista bagnata per montare un set di intermedie su asfalto asciutto, salvo poi completare la corsa con una sola mescola slick e una sola vera sosta.
“La discussione è stata approfondita. In condizioni miste, senza l’obbligo di doppio pit stop, una squadra avrebbe potuto iniziare su intermedie e poi passare direttamente alle hard per arrivare fino alla fine. Anche questo, regolamento alla mano, sarebbe stato lecito”, ha puntualizzato Isola. “Ecco perché si è deciso di rendere vincolanti le due soste anche sul bagnato”.
Oltre alle novità regolamentari, Isola ha parlato anche dei programmi di sviluppo delle gomme Pirelli per la seconda parte del campionato. Imola, Monaco e Canada rappresenteranno tappe fondamentali per la raccolta di dati sulla nuova mescola C6, progettata per offrire prestazioni ottimali su circuiti cittadini e tracciati con basso livello di abrasività.
“Abbiamo iniziato tardi a lavorare sulla C6, che è una mescola molto morbida, pensata per condizioni particolari. I primi test si sono svolti ad Abu Dhabi con le vetture della passata stagione, ma quel tracciato non è l’ideale per valutare questo tipo di gomma”, ha spiegato il manager italiano. “Ora serve un riscontro reale, su piste vere: da lì capiremo se possiamo introdurre la C6 anche a Singapore e Las Vegas”.
Crediti foto: Pirelli Motorsport
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