Il misterioso, l’incapace e lo stolto

Il Gp di Monaco, oltre alla vittoria di Charles Leclerc e ai problemi della Red Bull, ha offerto storie che vale la pena leggere

Archiviata la festa nel Principato di Monaco per l’emozionante vittoria di Charles Leclerc, è necessario concentrarci su dolori, cadute e drammi che si sono consumati sul suolo monegasco. 

Ferrari: dov’è Newey?

Il primo lamento di dolore giunge subito da chi era fortemente convinto di un imminente firma di Newey in Ferrari, considerando il GP di Miami come la naturale conclusione dell’avventura del tecnico in F1 con Red Bull.

Chi vi scrive non ha alcun amico a Maranello, purtroppo nessun cugino né parente lontano. Si può tuttavia usare la logica e lo spirito d’osservazione: la presenza di Newey nei box Red Bull ci suggerisce che il suo “gardening in ottica F1”, ad oggi, non sia ancora iniziato. 

C’è chi giustamente ricorda come Newey sia dipendente Red Bull fino a febbraio 2025, e che sia stato spostato su un altro progetto. Mi riesce però difficile credere che nei box di Monaco stesse pensando alle hypercar invece che ai problemi di correlazione tra simulazioni e pista della RB20. Il futuro di Newey continua a rimanere un mistero. 

Adrian Newey “disoccupato” di lusso in cerca di nuovo impiego

Il corteggiamento da parte degli altri team ovviamente (e comprensibilmente) continua senza sosta, come dicono i ben informati. Si alzano le quotazioni di Williams, si abbassano quelle di Ferrari che pare “non interessata”, ricordando un po’ quella favola, “nondum matura est”. La volpe che non riesce arrivare all’uva dice che è acerba.

Aston Martin: che succede?

Tra questi c’è anche un team in caduta libera, i cui disastri sono stati in parte nascosti dalle provvidenziali gesta di Haas e Alpine: Aston Martin. È dalla seconda metà della scorsa stagione che la confusione regna sovrana. In questo weekend hanno confuso pure Fernando Alonso, che ha passato parte del GP convinto di essere decimo invece che undicesimo: un successo. 

A Imola hanno portato aggiornamenti importanti, ma hanno difficoltà a trovare un bilanciamento corretto della vettura. Stroll senior non è certo felice, specie dopo aver visto la gestione disastrosa in pista (vedi qualifica) di questo weekend dove invece l’Aston Martin aveva la prestazione per finire in top ten

Serve calma per ripartire dagli aggiornamenti e trovare l’equilibrio della vettura per poter trovare una strada da percorrere per il futuro. Aston Martin rimane comunque un progetto solido e di ampio respiro, la partnership con Honda ne è una dimostrazione. 

Luca De Meo – n°1 di Renault

Alpine: il rimpasto scellerato di De Meo

A proposito di progetti solidi, anzi, solidissimi… parliamo di Alpine. Ormai possiamo dire senza remore che De Meo è un Marchionne che ci ha creduto poco e vale ancora meno. Decidere di affidare Alpine a Flavio Briatore è una dichiarazione di fallimento. 

Questo non perché il manager cuneese non sia all’altezza del ruolo, giammai, rispetto ad Otmar Szaufnuer siamo su un’altra galassia; se messo in condizione Briatore è in grado di tagliare i rami secchi e far girare la squadra, al netto della simpatia queste sono doti che gli vanno riconosciute. I risultati, del resto, parlano da sé: vincere mondiali con una “squadra di magliette” o farsi pagare una pizza 70 euro non è da tutti. 

Rimane però un aspetto di questa vicenda che al giorno d’oggi è sempre più importante: la reputazione. Se ingaggi Briatore, oltre a dichiarare la tua incapacità nel gestire il progetto, esponi Alpine (e Renault) al ridicolo. Siamo ben lontani dall’operazione nostalgia di Abu Dhabi con Fernando alla guida della R25 nel 2020. Briatore è associato a Singapore 2008, cioè alla truffa. 

A Montecarlo tuttavia Alpine è riuscita a fare un miracolo, farmi stare dalla parte di Ocon. È singolare che rischi il proprio sedile per una manovra sostanzialmente innocua – a meno che consideriate scandaloso che un pilota in gara cerchi il sorpasso, talvolta anche ai danni del compagno di squadra, ma a quel punto sarebbe un vostro problema – e non per altri misfatti da lui compiuti. Vi prego, salviamo il soldato Ocon!

Gunther Steiner – Ex Team Principal del Team Haas F1

Haas: Steiner e le sue frecciate

E a proposito di cose ridicole … parliamo di Steiner! Haas ha portato una specifica di ala posteriore nuova, probabilmente un “errore di comunicazione” ha portato ad una non conformità del sistema DRS e quindi a una penalità. Steiner, che pensa di essere simpatico, prende per i fondelli su Instagram la squadra, dimostrando non una grande professionalità e avvalorando ancora di più – se mai ce ne fosse stato bisogno – le motivazioni che ne hanno spinto il licenziamento. 

Solo io ricordo un lontano GP di Australia dove riuscirono a non fissare tutte le 4 ruote ad entrambe le auto ? Questa fu solo una delle tante papere che Steiner può recuperare riguardandosi la sua serie TV preferita, Drive to Survive, ora che ha tempo. 

Che cosa impariamo da tutto questo ? Sicuramente ora ci è molto più chiaro perché Liberty Media abbia respinto Andretti: ha la grave colpa di essere una persona seria, poco “netflixabile”; l’ulteriore colpa di portare un progetto serio, e si sa che la serietà non va più di moda; e poi c’è il peccato originale: è incensurato!


Crediti foto: F1

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