Gp Monaco 2025 – Sorpresa e speranze si fondono dopo il venerdì del Principato. La Ferrari SF-25 è stata l’assoluta protagonista delle prime due sessioni di libere candidandosi a un ruolo da protagonista in qualifica e, di conseguenza, in gara visto quanto conta la grid position.
A Monte Carlo, quindi, riemerge chi non era messo in cima alla lista dei favoriti. Un underdog, la SF-25, mostratasi profondamente diversa da quella osservata nei primi appuntamenti della stagione. Tra i muretti rivieraschi, la monoposto italiana mostra un livello di competitività nettamente superiore alle attese, in particolare nei settori tradizionalmente ostici per il Cavallino Rampante: le curve lente.

I dati delle libere confermano un cambio di passo: Charles Leclerc stacca le McLaren di un decimo e mezzo nel primo settore, una porzione di pista che comprende Saint Devote, Massenet e il Casino. Si tratta delle curve più rapide del circuito cittadino (percorrenze tra i 100 e i 150 km/h) che paradossalmente premiano una Ferrari che ha sempre faticato sul veloce puro. Ma la vera notizia è un’altra: la Rossa riesce a mantenere il passo della McLaren anche nella sezione centrale, caratterizzata da tornanti stretti e basse velocità, solitamente il tallone d’Achille della SF-25.
Il layout di Monaco, con la sua natura atipica, sembra esaltare le caratteristiche della vettura italiana. Ne è consapevole anche Jérôme d’Ambrosio, vice team principal della Ferrari, che sottolinea quanto sia difficile fare valutazioni definitive tra tratti lenti e veloci: “La competitività non dipende solo dalla velocità media, ma anche da come si lavora sul setup. Su piste con lunghi rettilinei hai dei limiti, qui quei vincoli non ci sono”.
Gp Monaco 2025 – La Ferrari SF-25 sa lavorare a quote più alte
Il cuore del miglioramento risiede nella gestione delle altezze da terra, uno dei nodi tecnici più delicati per Ferrari in questo 2025. Fino a questo momento, l’usura eccessiva del fondo ha costretto il team ad alzare la vettura e irrigidire le sospensioni, penalizzando così grip meccanico e trazione, specialmente nei tratti lenti. A Monaco, invece, l’assenza di lunghi rettilinei e di sezioni ad alta velocità riduce la necessità di assetti estremi e consente un approccio più morbido. Tutti, qui, devono alzare le altezze da terra per sopravvivere ai dislivelli cittadini: non è più un handicap solo per Maranello.

Il circuito monegasco, con i suoi cordoli alti e le sue asperità, impone un compromesso tecnico che la Ferrari riesce finalmente a sfruttare. In questo contesto, la SF-25 torna a esprimersi su livelli che ricordano i suoi momenti migliori: l’auto appare più armoniosa nel comportamento sulle sconnessioni, un segnale incoraggiante anche in prospettiva.
Tuttavia, per concretizzare il potenziale e puntare alla pole position, sarà determinante ottimizzare l’utilizzo delle gomme nuove in qualifica. Leclerc ha primeggiato nelle simulazioni gara con serbatoio pieno, ma va considerato che era l’unico ad aver scelto la mescola più dura. Su gomma media, i riferimenti restano comunque positivi: Lewis Hamilton ha mostrato un passo più efficace rispetto a Lando Norris, confermando una Ferrari quantomeno al livello dei principali rivali. C’è materiale per cui essere sperazosi.
Crediti foto: Scuderia Ferrari HP
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