Gp Monaco 2025, Hamilton. Come anticipato da Vasseur, la gara di Hamilton non è stata ottimale – per non dire anonima – non riuscendo ad avere una prestazione simile al compagno di squadra. Il team principal attribuisce la colpa più alla penalità che alla pista, e Lewis, nelle interviste post gara, non riesce a darsi una spiegazione.
L’intervista in questione, è quella rilasciata agli inglesi di Sky Sport, in cui Hamilton si mostra meno contento rispetto al sabato. Una gara positiva a metà dunque per Ferrari, che non riesce ad accendere i sorrisi sui volti dei suoi beniamini. Se per Leclerc, però, la questione è più di orgoglio, per Lewis è esclusivamente legata alle prestazioni con la SF-25.

GP Monaco 2025, Hamilton: “Avevo bisogno di una safety car o qualcosa che rimescolasse le carte. La nostra gara? Non sapevo per cosa stavo lottando”
Lewis si mostra molto critico con il team Ferrari. Partito settimo, riesce a giungere quinto alla bandiera a scacchi, regalando 10 punti al team di Maranello. 45 secondi il distacco dai driver davanti, che forma un divario non di poco conto.
Non riesce a spiegarsi il perché Hamilton, che si limita a rispondere semplicemente con un “no” alla domanda in questione. Anche al sette volte campione, non è mancata la domanda in merito al format delle due soste obbligatorie.
“Non posso commentare il resto della gara, ero praticamente nel nulla” commenta il #44 della Ferrari. “Con la penalità che ho ricevuto, ovviamente sono partito settimo. Sono rimasto dietro due auto per un po’, poi sono riuscito a superarle e mi sono trovato in una terra di nessuno. Non stavo davvero lottando con nessuno, avevo bisogno di una Safety Car o qualcosa che rimescolasse le carte, ma non è successo. Da lì è stato tutto piuttosto lineare“.
Durante la gara e dopo la seconda sosta effettuata, il muretto box gli ha chiesto di spingere, facendo sentire l’inglese protagonista di una gara, che in realtà non era sua. Un team radio non gradito da Lewis Hamilton, come sottolinea lui stesso:
“Non era molto chiaro, le informazioni non erano chiare. Non ho capito bene cosa significasse ‘questa è la nostra gara’. Non sapevo per cosa stessi lottando. Stavo cercando di raggiungere la macchina davanti? Ma guardando i dati, in realtà non ero nemmeno vicino a nessuno. In quel momento ho consumato molto le gomme, ma ero troppo distante da chiunque”.
Crediti foto: Scuderia Ferrari