Terminata la settimana imolese, la Formula 1 si trasferisce a Montecarlo, per disputare l’82^ edizione del GP di Monaco. Quest’anno la parola chiave è spettacolo ed infatti, sono state introdotte due soste obbligatorie, in modo da rendere la gara più movimentata. Ma che edizione sarà quella del 2025?
GP Monaco 2025: Red Bull spezza il ritmo McLaren, ma a Montecarlo tutto può succedere
Nel GP di Imola abbiamo avuto la dimostrazione che la stagione in corso potrebbe non essere già scritta. Sette sono le gare già disputate e tutte non hanno mai raccontato la stessa storia, almeno, se poniamo l’attenzione tra i top team.
Chi partiva favorita nel GP dell’Emilia Romagna, si è trovata in realtà sconfitta, se così possiamo dire. La squadra guidata da Zak Brown e Andrea Stella doveva portare a casa un’altra vittoria e invece, complice una distrazione da parte di Piastri ed un Max Verstappen sempre pronto a cogliere le occasioni, così non è stato.
La vettura papaya sembrava essere quella che meglio si adattava in ogni tipologia di circuito e invece, si sta mostrando fragile nelle piste più tecniche e vecchia scuola. Ne sono un esempio Imola e Suzuka.
Le due piste presentano un mix di rettilinei e curve veloci e la difficoltà McLaren sta nel non essere rapida in situazioni di aria sporca. Nonostante la velocità sia superiore, in quanto Norris girava leggermente più veloce, Max avendo pista libera riusciva a performare meglio.
Il tutto, però, grazie anche agli aggiornamenti apportati dalla squadra austriaca. Tali update riguardano il carico aerodinamico, una migliore gestione dell’anteriore ed una stabilità del posteriore più efficace. Inoltre, l’accresciuta downforce non ha inciso molto sull’usura delle gomme, il che ha permesso all’olandese una migliore gestione della gara.
Possiamo definire la monoposto austriaca la più equilibrata della griglia? Le difficoltà le ha riscontrate nei GP della Cina e Bahrain, che oltre ai lunghi rettilinei presentano delle curve molto lente, a differenza di Suzuka e Imola, con curve più scorrevoli a velocità media. Ma, grazie agli aggiornamenti e alle magie del quattro volte campione del mondo, si è mostrata performante su diverse tipologie di tracciati affrontati finora.

GP Monaco 2025: Mercedes e Ferrari a confronto dopo le sfide di Imola
Chi invece si scambia costantemente il ruolo di terza e quarta forza, sono Mercedes e Ferrari. Il team di Brackley ha faticato parecchio sulla pista del Santerno, dove a seguito di una qualifica positiva a metà, la gara è completamente da dimenticare. C’erano grandi aspettative sul pilota di casa, Andrea Kimi Antonelli, che partendo dalla tredicesima posizione, è stato costretto al ritiro a causa di un problema all’acceleratore.
Mercedes ha portato degli aggiornamenti, che però visto e considerando la giornata di domenica, non sono riusciti ad inquadrare correttamente. Se l’impressione era che anche la monoposto di Toto Wolff si adattasse a diverse tipologie di circuiti, c’è un fattore non di poco conto con il quale avere a che fare.
Infatti, il problema principale di Mercedes è l’aria calda dovuta alle alte temperature, che mandano in crisi le gomme. E lo abbiamo visto con George Russell ad inizio gara, che nel tentativo di guadagnare terreno su Piastri, poco dopo è crollata miseramente, costringendo il pilota a rientrare ai box.
Tutta un’altra storia per Ferrari, che al contrario di Mercedes, è stata deludente al Sabato per poi riprendersi Domenica. Dove pecca il team di Maranello ormai è storia nota, ossia un mix tra bilanciamento e altezze da terra, che non permettono alle gomme di entrare nella giusta temperatura per il giro di lancio. Problema che svanisce alla Domenica, soprattutto dopo la prima parte di gara, dove la Rossa inizia ad accendersi.
La buona riuscita della gara è dovuta anche grazie alla differenziazione delle strategie tra i due piloti, che ha pagato perfettamente con Hamilton e avrebbe funzionato anche con Leclerc se non fosse stato per le safety car.

GP Monaco 2025: caratteristiche del circuito di Montecarlo e strategie di McLaren e Ferrari
Il circuito di Montecarlo possiamo definirlo una sorta di foglio bianco, in quanto è una di quelle piste dove tutto può succedere. È chiaro che davanti ci sarà sempre un top team, ma il rischio è sempre dietro l’angolo. È raro vedere una GP del Principato senza l’intervento della safety car, che il più delle volte smuove tutta la grigia.
Il tracciato per i suoi pochi punti di sorpasso, richiede una perfezione in qualifica, in quanto nella maggior parte delle volte (per non dire totalità) vince chi parte dalla pole position. Inoltre, un elemento da non sottovalutare al sabato è il traffico, che può compromettere l’intero giro.
Volendo fare un’analisi, Montecarlo presenta curve lente e richiede una tipologia di assetto molto morbido, che potrebbe favorire perfettamente le caratteristiche della McLaren. Anche grazie al fatto che il team di Woking, sa essere reattivo nei cambi di direzione, con un efficace passaggio sui cordoli dovuto ad un pacchetto meccanico migliore.
Per quel che riguarda Ferrari, oltre al probabile sviluppo di una nuova ala posteriore, secondo quanto riportato dal Corriere della Sera, si tornerà a utilizzare l’ala posteriore della SF-24. Una scelta dettata dal fatto che, a Imola, l’attuale SF-25 si è rivelata più lenta di circa mezzo secondo in qualifica rispetto alla monoposto dello scorso anno.
GP Monaco 2025: nuove regole sulle gomme e strategie a due soste obbligatorie
Venendo al weekend di gara, Pirelli riporta la mescola più morbida attualmente in circolo, ossia la C6 e la Formula 1 introduce l’obbligo delle due soste e di montare tre set di gomme diverse, che possono essere da asciutto (slick), intermedie o da bagnato, a seconda delle condizioni meteo.
Se la gara si svolge completamente su pista asciutta, è necessario utilizzare almeno due specifiche diverse di pneumatici slick (es. Hard e Medium). Almeno una di queste deve appartenere alle mescole obbligatorie stabilite per il weekend.
Il mancato rispetto di queste regole comporta la squalifica del pilota, salvo che la gara venga sospesa in modo definitivo. In tal caso, al posto della squalifica vengono applicate penalità di tempo: 30 secondi se non sono state usate due mescole diverse da asciutto, e altri 30 secondi se è stato usato un solo set di pneumatici durante tutta la gara.
Crediti foto: FIA, Red Bull, Scuderia Ferrari