La Sprint Race del Gp di Miami, dopo un avvio lineare in cui sono stati pochi i colpi di scena, si è accesa improvvisamente a pochi giri dal termine, quando la pista si è asciugata improvvisamente. Di solito, nel format del weekend sprint, è il sabato che i team raccolgono più dati inerenti al passo gara, mentre il venerdì è maggiormente incentrato sul giro da qualifica.
Le avverse condizioni climatiche aggiungono maggiore imprevidibilità alla gara di domani, specialmente se dovessero alternarsi pioggia e asciutto. In caso di pista bagnata, la Sprint di oggi pomeriggio ha ancora una volta evidenziato la capacità di McLaren di sapersi adattare meglio a ogni condizione e la bravura di Max Verstappen nel cercare di rimanere il più attaccato possibile ai due papaya.
Anche la Mercedes ha mostrato un buon potenziale, mentre la Ferrari, nonostante l’ottimo risultato raggiunto alla fine grazie all’intuizione di Lewis Hamilton, non è mai stata davvero competitiva durante le fasi iniziali su pista bagnata.
La McLaren si riconferma ancora una volta la macchina più forte
Se nelle qualifiche sprint di ieri non è arrivata la pole position, la mini gara di Miami ha suggellato ancora una volta il dominio della McLaren. Anche con la pioggia, la MCL39 si comporta bene, tanto che i due conducenti di Woking avevano costruito un gap importante nei confronti della Red Bull di Verstappen, prima che la pista asciugasse rapidamente costringendo tutti a rientrare per montare le mescole d’asciutto.

Come accadde l’anno scorso proprio qui, ancora una volta la Safety Car ha favorito Lando Norris. Grazie ad essa, infatti, ha potuto mantenere la prima posizione che aveva conquistato quando il compagno di squadra è rientrato ai box. C’è da dire, tuttavia, che durante i 18 giri della Sprint, Norris sembrava averne di più rispetto a Oscar Piastri.
Non saranno stati tanti i punti conquistati dal britannico della McLaren – solo un punto iridato conquistato nei confronti di Piastri – ma è una vittoria che darà sicuramente morale per la qualifica di stasera. Dopo aver visto il proprio compagno trionfare per ben tre volte durante queste prime cinque uscite del Mondiale, Norris dovrà impegnarsi per fare la pole position stasera per avere domani la possibilità di vincere proprio nel posto in cui tutto è cominciato.
Una Ferrari a doppia faccia: dalla delusione iniziale alla soddisfazione finale per il podio
La giornata per la Ferrari non era per niente cominciata nel migliore dei modi. Poco prima dell’inizio della Sprint Race, quando Charles Leclerc stava effettuando il giro che lo avrebbe portato in griglia, a causa del diluvio che stava attraversando in quel momento Miami, il monegasco è andato a sbattere a muro compromettendo la sua partecipazione in gara.
Non sono ancora chiare le ragioni per cui entrambi i ferraristi siano stati mandati in pista con le gomme intermedie con delle condizioni così estreme. Ciononostante, dopo pochi minuti, il 16 della Ferrari si è preso le colpe dell’incidente, spiegando che a causa dell’acquaplaning non ha avuto modo di controllare la vettura.

La SF-25 non ha performato per niente rispetto ai rivali durante i primi giri sotto condizioni di pista bagnata. Addirittura, Lewis Hamilton ha dovuto temere per qualche momento gli attacchi di un Alexander Albon brillante, poi classificatosi quarto.
Quando la pista ha permesso nel finale il cambio gomme, la Ferrari all’inizio stava optando per montare le gomme medie, ma il sette volte campione del mondo ha richiesto esplicitamente le soft, che gli hanno permesso poi di rimontare fino al terzo posto. Ecco quindi, come la giornata della Ferrari si è trasformata tutto d’un colpo.
Per quanto riguarda la vettura di Leclerc, i meccanici dovranno lavorare velocemente per permettere al monegasco di partecipare alle qualifiche di stasera.
Mercedes vs Verstappen: i problemi del semaforo Red Bull persistono
Andrea Kimi Antonelli non avrebbe mai immaginato un debutto da leader in griglia così complicato. Oltre alle difficili condizioni di pista, ha perso la prima posizione in partenza per mano di Piastri, per poi arrivare al contatto con Verstappen ai box.
Ancora una volta, il semaforo al box della Red Bull non ha funzionato come dovrebbe, e lo stesso Max ne è uscito danneggiato in primo luogo, con un danno all’ala anteriore, e penalizzato successivamente per unsafe release. Il quattro volte campione del mondo, a causa della penalità inflittagli di dieci secondi, è finito fuori i primi 8 non arrivando a conquistare nemmeno un punto. Il distacco dai due piloti McLaren è adesso aumentato ulteriormente.

Alla fine, il solito George Russell minimizza i danni in Mercedes conquistando la quinta posizione. Niente da fare, invece, per Yuki Tsunoda. È arrivato in P9 alle spalle di Oliver Bearman, e questo fa capire quanto la qualifica sia ormai diventata essenziale, perché con questi distacchi serrati è poi difficile risalire la china verso la zona punti, cosa di cui il giapponese ha estremamente bisogno adesso per non perdere il treno della Red Bull.
Crediti foto: F1