Gp Miami, Aston Martin – L’Aston Martin è stata probabilmente la più grande delusione del Gp di Miami. Quando siamo ormai arrivati alla sesta gara della stagione, è ormai evidente che la “verdona” non sia assolutamente una macchina da zona punti, e che solo tramite degli episodi -come la pioggia torrenziale che ha colpito il circuito nella Sprint Race di sabato – Lance Stroll e Fernando Alonso possono accedere nella top ten.
Ad aggravare maggiormente la situazione in casa Aston Martin, sono state sicuramente le parole rilasciate a fine gara dal Team Principal Andy Cowell: “Attualmente, non abbiamo una macchina in grado di competere per i punti“. Un’affermazione che stona con le ambizioni del magnate canadese Lawrence Stroll, che da qualche anno sta investendo tanto nel progetto.
Da una parte, è anche vero che siamo ormai arrivati all’ultimo anno delle vetture a effetto suolo, e che Aston Martin sta facendo all in sul prossimo ciclo regolamentare. Malgrado ciò, per un gruppo che ambisce a lasciare un’impronta nella lunga e celebre storia della Formula Uno, questi risultati sono assolutamente inaccettabili. La quinta posizione nei costruttori appare ormai un obiettivo difficile da raggiungere, soprattutto se si va a vedere la bontà tecnica del progetto Williams FW47.
Un Aston Martin anonima a Miami. Dietro pure alla Sauber
Dopo il quinto posto della scorsa stagione ottenuto senza problemi, nessuno all’interno della squadra avrebbe mai potuto credere che la Sauber -squadra che non aspetta altro che il termine di questa stagione – potesse arrivare davanti. Questo è quanto accaduto ieri a Miami. Una gara anonima terminata nelle ultime posizioni.
Se non fosse stato per la pioggia e le innumerevoli penalità inflitte agli avversari nella Sprint di sabato, che ha permesso al team di conquistare quattro punti importanti, l’Aston Martin avrebbe fatto segnare 0. A quota 0 si trova ancora il due volte campione del mondo Fernando Alonso, sempre più mortificato da una squadra a cui l’asturiano aveva dato massima fiducia. Nel post gara ha dichiarato ai microfoni di DaznF1 che non fare punti è ormai diventata la normalità a Silverstone.

La cosa che fa rabbrividire gli ingegneri di Aston Martin è l’involuzione che la vettura ha subito. Nel 2023, quando Alonso raggiunse il podio, aveva fatto registrare come miglior tempo un 1:30.519. Ieri, l’asturiano non è sceso dal 1:31.287. Il fatto che l’AMR23, una vettura di due anni fa, girasse meglio di quella attuale, dovrebbe far preoccupare i responsabili tecnici di questo progetto e Lawrence Stroll in primis. Sono stati ingenti le spese dell’imprenditore, e se la vettura del 2026 non dovesse soddisfare le aspettative – competitivi sin da subito – tutti i soldi investiti da Stroll padre sarebbero stati vani.
Tecnici top per riportare Aston Martin a podio
Tuttavia, la squadra potrà fare affidamento ad Adrian Newey, il tecnico oggetto di desiderio di molte squadre la scorsa stagione, tra cui la Ferrari. Per non parlare di Andy Cowell, una delle figure chiave del dominio Mercedes, che sta cercando di costruire una squadra vincente, insieme all’ex Ferrari Enrico Cardile. Ma è evidente quanto sia necessario un cambio di rotta all’interno della squadra già a partire da questa stagione.
Crediti foto: Aston Martin F1