Gp Miami 2024, McLaren: “Smacco matto” in tre mosse 

Con la vittoria del Gp di Miami, la McLaren impartisce tre lezioni alla concorrenza. Ecco quali

Venne così il giorno di Lando Norris che non dimenticherà mai il Gp di Miami 2024. Una vittoria a lungo inseguita, sfiorata in un paio di circostanze, e che finalmente si materializza. Tralasciando la retorica della prima volta, sono altri gli spunti di interesse che è necessario sottolineare. 

McLaren arrivava negli States con un corposo pacchetto di aggiornamenti desumibile dall’immagine in basso. E lo faceva proprio con la vettura del pilota di Bristol visto che a Piastri, sfortunato nel contatto con Carlos Sainz, era stato concesso solo un “upgrade light”. 

McLaren Gp Miami

Sarebbe superficiale asserire che la MCL38 n°4 abbia vinto solo per un particolare allineamento dei pianeti, leggasi Safety Car. No, la vettura inglese si è dimostrata per lunghi tratti il mezzo più veloce in pista. La prima affermazione di Norris, quindi, non è casuale e fa emergere tre  evidenze. Eccole

Red Bull non è più la corazzata dell’anno scorso

Red Bull, che si credeva invincibile, invece può perdere. Il 2023 è un ricordo: in sei gare ne ha lasciate due alla concorrenza. L’anno scorso, su 22, ne perse solo una in favore di un singolo soggetto: la Ferrari di Carlos Sainz. 

Ancora, la distanza cronometrica sugli inseguitori non sembra essere più così sconfinata. Se il Gp d’Australia poteva rappresentare un caso sporadico, la gara di Miami ha detto che, in alcune circostanze, la RB20 è battibile. Speranza, questa, per vedere un mondiale non monocorde. 

Lo sviluppo introdotto dalla McLaren ha fatto la differenza e Ferrari sta per fare la sua mossa. Red Bull è chiamata alla reazione. Deve dimostrare di poter continuare a primeggiare anche senza il suo punto di riferimento tecnico, Adrian Newey. Alcune certezze non sembrano più tali.

Ferrari: mentre il medico studia il paziente muore

Frédéric Vasseur l’ha ripetuto come un martellante mantra: prima capire per bene la macchina poi aggiornarla. Bene, ora è giunto il tempo di darsi una mossa. Non è la prima volta che la McLaren si mette davanti alla Rossa. Ieri lo ha fatto in maniera convincente. 

Imola segnerà una tappa importantissima. Gli sviluppi in agenda devono funzionare immediatamente, così come accaduto sulla vettura color papaya. Vasseur ha predicato calma e ha detto di non tenere l’asticella delle attese troppo alta. Strategia? Forse. Ma la Ferrari non può permettersi di procedere col passo del pachiderma. Serve una reazione felina o si rischia di rimanere impantanati tra seconda e terza forza del lotto.

Charles Leclerc, Ferrari SF-24, Gp Miami 2024

Mercedes ridimensionata e ridicolizzata

Non serve aggiungere troppo al titoletto in alto: Mercedes, team ufficiale, le prende di santa ragione da chi acquista motore e qualche altra parte del retrotreno. Segno che a Brackley qualcosa la sanno fare ma che hanno perso il libretto delle istruzioni per far funzionare tutte le parti all’unisono. 

Wolff continua a ripetere ai quattro venti che Woking è un esempio da seguire. Lo facciano invece di continuare a sperticarsi in lodi che danno la misura di cosa sia diventata oggi la Mercedes. Una realtà incapace di vincere e soprattutto di reagire. Cosa in cui McLaren dà lezioni. 


Crediti foto: Scuderia Ferrari, FIA, McLaren

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