Si allunga il numero di gare senza podi per Lewis Hamilton, che sale a quota 20. Il GP del Messico rappresentava l’opportunità perfetta e fino al sesto giro, era del tutto intatta. Dopodiché, Verstappen decide di attaccare e nel tentativo di difesa, Hamilton commette un errore andando lungo e tornando in pista senza seguire le indicazioni FIA.
Una gara non positiva, non solo per l’errore, ma anche per la situazione al via con Charles Leclerc. Hamilton, infatti, si è aperto costantemente via radio con Riccardo Adami, suo ingegnere di pista, tentando di farsi restituire la posizione dal team mate.
Il tutto, rende “nervosa” la gara del #44. Lo dimostrano le due segnalazioni di track limits nei primi dieci giri e la penalità ricevuta al giro 16. Doveva essere una giornata aggressiva, sfruttando l’occasione per agguantare il primo podio della stagione insieme a Charles.
La scelta della gomma iniziale è stata la soft, per poi montare la gomma gialla al giro 24. Hamilton si accende e registra un giro veloce, ma dopo essersi messo in gestione, avvisa il team che servirà una nuova sosta. La farà al giro 48, dove sconterà anche i dieci secondi di penalità ricevuti.

GP Messico: Hamilton non si spiega la penalità ricevuta
Nelle dichiarazioni post gara, Lewis Hamilton analizza la giornata partendo dallo spegnimento del semaforo verde: Racconta: “Avevo fatto un’ottima partenza e in frenata di curva 1 ero secondo”. E aggiunge: “Ho gestito bene le curve 1, 2 e 3, senza andare fuori pista. Altri lo hanno fatto, hanno mantenuto la posizione e non hanno ricevuto penalità”.
Inevitabilmente, le domande passano sul contatto con Max. Al sesto giro, Verstappen ha tentato l’attacco all’interno in Curva 1, toccando leggermente la Ferrari e costringendo Hamilton ad allargare la traiettoria. L’olandese, a sua volta, ha tagliato la curva successiva mentre l’ex rivale del 2021 rientrava in pista.
Pochi istanti dopo, in Curva 4, un bloccaggio in frenata ha mandato Hamilton lungo in via di fuga. Il britannico ha tagliato sull’erba per rientrare in pista davanti a Verstappen, manovra che gli è costata una penalità di dieci secondi.
L’olandese, però, è riuscito a recuperare, terminando la gara sul terzo gradino del podio. Per Lewis il tutto è definibile come “una normale lotta in pista“. Parole alle quali aggiunge: “Per me andava bene. È solo il fatto che poi io sono stato l’unico a ricevere una penalità di 10 secondi. È praticamente una stop-and-go da 10 secondi”.
Alla domanda se ci fosse stato un problema alla vettura prima di finire lungo, Hamilton ha chiarito: “No, ho bloccato l’anteriore destra. Ho provato ad andare nella via di fuga, ma era il posto più polveroso della Terra, e non riuscivo a rallentare la macchina, quindi sono finito a tagliare sull’erba”.
L’ex Mercedes prosegue in una striscia di mancati podi mentre il suo collega di garage è al settimo in stagione. Hamilton rischia di chiudere il campionato senza una top 3. Sarebbe la prima volta nella sua carriera. Ci sono altre quattro cartucce da sparare per superare quella che sta diventando una vera e propria ossessione: l’astinenza da podio.
Crediti foto: Scuderia Ferrari
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