Dopo anni di permanenza continuativa, il Gp del Messico non avrà un suo rappresentante. L’addio di Sergio Perez alla Red Bull è sembrato inevitabile a causa di prestazioni in costante picchiata e ingiustificabili rispetto a ciò che riusciva a fare Max Verstappen con lo stesso materiale tecnico. Un licenziamento anticipato, visto che Checo godeva di un contratto in scadenza a fine 2025, che ha aperto le porte a Liam Lawson, chiamato al gravoso compito di vedersela con il quattro volte iridato, che di smettere di vincere non vuole saperne.
Perez non è un semplice pilota, è una vera e propria icona della “messicanità”, un personaggio che sposta consensi e muove grandi quantità di denaro. Per molto tempo si è creduto – forse non a torto – che la sua permanenza in Red Bull fosse giustificata proprio da ragioni economiche, considerando gli sponsor che riusciva a catalizzare con la sua sola presenza.
Anche i Gran Premi del Messico erano avvenimenti pubblicitari grazie alla presenza di un pilota molto amato nel suo paese. Ora questo tipo di spinta viene a mancare, e bisogna capire come il paese reagirà all’assenza del suo paladino. Qualche segnale di allarme comincia a manifestarsi in vista della gara che si terrà nell’ultimo weekend del mese di ottobre.
GP Messico, la preoccupazione dei promoter per l’assenza di Sergio Perez
“Come organizzatori, siamo molto preoccupati per l’assenza di Sergio Perez dalla griglia di Formula 1“, ha dichiarato Alejandro Soberon, CEO della società che organizza il GP di Città del Messico.
“Tuttavia, stiamo cercando di trovare un modo per prolungare il nostro contratto con il campionato. Ora siamo in grado di offrire al pubblico uno spettacolo molto migliore di quello di cinque anni fa, e crediamo che la competizione tra i piloti e i colori vivaci del nostro evento siano aspetti sufficienti per mantenere l’interesse degli spettatori“.
“Tutto dipende dal marketing e, anche se è sempre meglio avere un idolo del pubblico locale, nel caso in cui non ce ne sia uno, siamo convinti che i tifosi troveranno comunque un eroe da sostenere“, ha concluso Soberon.
Chissà che queste parole non anticipino un ritorno nella massima serie del driver di Guadalajara che, dopo un anno sabbatico, potrebbe tornare in pista con un team alla ricerca di esperienza e, perché no, di un po’ di capitali di ritorno.
Crediti foto: Oracle Red Bull Racing, GP Messico