GP Messico 2025, risultati Fp1 – Dai poco più di 100 metri sul livello del mare di Austin agli oltre 2200 di Città del Messico. La Formula 1 sale in quota per il gran premio più sfidante per le power unit e per gli impianti frenanti per via della minore capacità di dissipazione del calore in presenza di particelle di ossigeno più rarefatte.
Un weekend in cui la McLaren è chiamata a una reazione dopo gare al di sotto del potenziale espresso fino al GP d’Olanda, con una Red Bull che invece vuole continuare in una striscia che rischia di essere annichilente. Ferrari vuole confermare i progressi mostrati in Texas, mentre Mercedes punta a ritrovare costanza. Una prima sessione in cui ci sarà una clamorosa infornata di piloti di riserva: leggi qui la lista completa.
Prima di calarci nella consueta sintesi, osserviamo quali sono le condizioni operative: temperatura dell’aria di 23°C, asfalto a 48°C, umidità al 34%, vento a 0.6 m/s proveniente da Nord. Ricordiamo quali sono le gomme portate dalla Pirelli che è ricorsa al salto di mescola: C2 Hard, C4 Medium, C5 Soft.
Gp Messico: la sintesi di Fp1
C’è subito tanta azione in pista, cosa normale considerando la presenza di ben nove sostituti. Praticamente metà griglia di partenza. La gomma hard è la più usata nelle prime battute. Da sottolineare una Red Bull che ha portato alcune novità al fondo, convinta che può puntare concretamente alla vittoria del titolo piloti. Milton Keynes non arretra di un centimetro.
Il tema caldo, in ogni senso, è quello dello sfogo dell’aria. La McLaren non ha praticamente aperto feritoie suppletive, a conferma della grande efficienza dei flussi interni. Vistose aperture sul cofano, invece, per Mercedes e Ferrari.
La pista è molto sporca, fatto tipico da queste parti. I tempi, pertanto, calano con rapidità. Dopo quindici minuti di attività troviamo Hadjar davanti al gruppo con Tsunoda alle sue spalle. I rookie restano piuttosto cauti. Lo è in particolare Antonio Fuoco che nella prima fase occupa stabilmente l’ultima piazza con gomme dure.
Il primo pilota a scegliere gomme soft è Oscar Piastri. Non a caso l’australiano sale in vetta col crono di 1.19.035. Il primato dura poco perchè Antonelli scende sull’1.18.487. Terzo tempo per Leclerc che subito diventa quarto perché il P2 sale Nico Hulkenberg. Al quinto giro con lo stesso treno di coperture, Leclerc si riprende la prima piazza che aveva sfiorato qualche giro prima: 1.18.380 per il #16. Tempo che porterà fino al termine.
A 20 minuti dal termine Piastri torna in pista con gomma hard. Iniziano i test con serbatoi più carichi. Subito dopo Leclerc mette il naso sull’asfalto con la stessa mescola. Solo due giri per sgrossare la hard, poi il monegasco ritorna in pista con le soft. Mentre i McLaren prova il passo gara si fa vedere Lindblad in P6 con gomma C5. Il migliore dei nuovi nella giornata odierna.
Da sottolineare lo stint con gomma soft di Antonelli che accumula 11 giri prima di fermarsi per montare le Pirelli a banda bianca per gli ultimi minuti di sessione. Piastri insiste sulla hard accumulando 11 giri. L’australiano monta poi soft per gli ultimi 4 minuti di azione.
In linea di massima i valori emersi da questa seduta sono poco probanti per la presenza di troppi piloti debuttanti e soprattutto per l’assenza di tanti titolari, a partire da Max Verstappen. La seconda ora di lavoro darà indicazioni molto più credibili.
Gp Messico 2025: i risultati di Fp1
- Leclerc
- Antonelli
- Hulkenberg
- Piastri
- Bortoleto
- Lindblad
- Ocon
- Tsunoda
- Colapinto
- Albon
- Hadjar
- Alonso
- O’Ward
- Vesti
- Aron
- Hirakawa
- Iwasa
- Browning
- Crawford
- Fuoco
Gp Messico 2025: i tempi di Fp1

Crediti foto: Scuderia Ferrari HP
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