GP Messico 2024 – Il Mondiale di Formula 1 2024 presenta un equilibrio che non si vedeva da molto tempo. Sulle 19 gare finora disputate, la Red Bull ne ha vinte 7, tutte con Max Verstappen. La McLaren ha conquistato 5 vittorie ed è in testa alla classifica costruttori, mentre la Ferrari ha issato quattro bandiere a Maranello in segno di trionfo. Fanalino di coda, con poche speranze di aggiungere altre vittorie, è la Mercedes, che per ora ha portato a casa tre round.
C’è una statistica, o meglio un piccolo tabù, che la Ferrari vorrebbe spezzare. Dopo le tre vittorie ottenute in Australia, nel Principato di Monaco e in Italia, la SF-24 non è riuscita a confermarsi nella gara successiva. Il Gran Premio del Messico potrebbe offrire l’occasione giusta per rompere questo schema, soprattutto considerando il livello di prestazione visto ad Austin, dove, sul passo gara, Charles Leclerc e Carlos Sainz riuscivano a girare con un ritmo di circa tre decimi e mezzo più veloce dei loro avversari.
All’Hermanos Rodríguez, però, parecchie cose cambiano, poiché le caratteristiche della pista sono molto diverse da quelle di Austin. Tuttavia, potrebbero favorire la Ferrari, che ha generalmente ben performato nei tratti più tortuosi, come quelli che caratterizzeranno il terzo settore. Sarà quindi un weekend tutto da scoprire, al quale gli uomini del Cavallino Rampante si avvicinano con fiducia, come dimostrano le dichiarazioni pre-evento.

Gp Messico 2024, Ferrari le sensazioni di Sainz e Leclerc
Esame superato. “Avevamo detto che il Circuit of the Americas sarebbe stato il banco di prova per capire quanto buono fosse il lavoro di sviluppo fatto sulla SF-24 e direi che l’esame è stato superato”, ha spiegato Sainz.
“Come abbiamo visto in qualifica, nelle curve veloci a lungo raggio non siamo ancora i più forti, ma indubbiamente c’è stato un netto passo avanti, anche perché in configurazione gara eravamo i più veloci di tutti pure nel primo settore”, ha aggiunto lo spagnolo.
Fiducia. “Credo che siamo tornati ad avere una vettura che su tutte le piste che ci aspettano, ad eccezione forse di quella del Qatar, possa puntare alla vittoria anche se ciò non significa che vinceremo necessariamente delle gare. Come dicevo, in qualifica non siamo i più forti e su certi tracciati, come Abu Dhabi, sorpassare è molto difficile. E pensare di finire primi partendo dalla quarta posizione non è sempre possibile”, ha raccontato il madrileno. “Di sicuro però puntiamo ad avere un finale di campionato da protagonisti”.
“Se saremo in grado di piazzarci nelle prime due file in qualifica, avremo delle carte da giocarci. Sarebbe bello continuare il buon momento iniziato ad Austin perché sono convinto che per il Titolo Costruttori ci siano ancora parecchie possibilità. Da domani con le prove libere ne sapremo di più, ma di sicuro noi ci metteremo tutto il nostro impegno”.

Charles Leclerc, prima di proiettarsi al Gp del Messico, fa un flashback alla vittoria della settimana scorsa, il suo terzo sigillo in stagione. “Ad Austin avevamo avuto poco tempo per stare insieme, perché il volo per il Messico era la mattina successiva, così tutta la squadra si è ritrovata insieme per una serata in allegria. Per l’occasione io ho scelto un costume messicano perché questa terra mi piace molto, la gente è simpatica e c’è molto supporto anche se ovviamente il beniamino di casa è un altro”.
Speranza. “Sulla carta ci aspettiamo di essere competitivi e siamo in fiducia, ma è meglio restare coi piedi per terra. Questa Formula 1 è talmente imprevedibile che fino a quando non avrò guidato la macchina in FP2 (in FP1 ci sarà Oliver Bearman, ndr) preferisco non sbilanciarmi. Ciò che di certo non cambierà sarà il nostro approccio: affrontiamo GP dopo GP focalizzandoci su noi stessi e curando al massimo l’esecuzione delle varie fasi, poi guardiamo la classifica e verifichiamo dove siamo”.
“Per noi piloti – ha detto Charles parlando delle peculiarità del tracciato di Città del Messico – non direi proprio che questa sia una pista impegnativa. Al contrario sappiamo che lo è molto per le vetture: si corre in altura e in aria rarefatta è critico raffreddare la monoposto in tutte le sue componenti”.
“In fase di messa a punto devi cercare di far combaciare il più possibile la necessità di preservare l’affidabilità senza sacrificare troppo la prestazione. Per quanto riguarda le sensazioni alla guida, i primi giri sono un po’ strani, perché hai un setup da Montecarlo e sensazioni simili a quelle di Monza, ma poi ti ci abitui e impari a convivere con la situazione”.
Crediti foto: Scuderia Ferrari HP