Per il GP di Madrid non c’è pace. Una piattaforma che associa i residenti nei pressi del Circuito di Madrid, gruppi ecologisti e collettivi sociali “Stop F1 Madrid”, si è costituita formalmente lo scorso 26 maggio con l’obiettivo di bloccare il progetto del Gran Premio di Spagna, previsto dal 2026 al 2035 sul tracciato denominato “Madring“, situato intorno al centro fieristico IFEMA, nel quartiere di Barajas-Valdebebas.
Il GP di Spagna, a Madrid
La Formula 1 ha annunciato a gennaio del 2024 che il GP di Spagna si terrà a Madrid dal 2026. Il tracciato con sezioni stradali e non, misura 5,47 km con un tempo di qualifica intorno al 1’32” e una capacità di oltre 110.000 spettatori. È progettato per essere sostenibile, con enfasi sui trasporti pubblici e materiali riciclabili. La prima gara è fissata per il weekend dall’11 al 13 settembre 2026.
Gli organizzatori stimano un impatto economico di 450 milioni di euro annui, creazione di posti di lavoro e attrazione turistica.

Motivi dell’opposizione di “Stop F1 Madrid” al GP
La piattaforma, che include associazioni come AV Barajas, AV San Lorenzo, Ecologistas en Acción, Extinction Rebellion e altri gruppi di Hortaleza, Barajas e Valdebebas, denuncia impatti negativi sulla qualità della vita dei residenti a causa del GP di Madrid. I principali argomenti sono:
- Inquinamento acustico e ambientale: le power unit di F1 supereranno i limiti di rumore, fino a 100-130 dB, oltre i 65 dB consentiti dalla legge municipale. Il municipio di Madrid ha proposto di sospendere temporaneamente l’ordinanza contro l’inquinamento acustico. L’associazione lo considera una violazione dei diritti alla salute e al riposo e si prevedono anche emissioni di CO2 elevate, oltre 10 tonnellate per GP e contaminanti atmosferici;
- Impatto sulle opere e la mobilità: le costruzioni causano rumori notturni, probabilmente illegali senz’autorizzazione, polvere, chiusure stradali e congestioni sulla M-11 e intorno all’IFEMA. Durante i 150 giorni di montaggio/gara/smontaggio per 10 anni, si prevedono 5 mesi di caos viario, con tagli ai bus, scuole e centri sanitari colpiti. Mancano studi su traffico e piani alternativi;
- Perdita di verde e biodiversità: verranno abbattuti 729 alberi (286 non trapiantabili, con tasso di successo al 25%), inclusi olivi centenari, in un’area con zone umide e un corridoio ecologico. Il suolo è potenzialmente allagabile, per il Ministero della Transizione Ecologica, ma i rapporti ufficiali lo negano.
- Costi e speculazione: si teme un “disastro” simile a quello del GP di Valencia e costi potrebbero ricadere sui cittadini di Madrid, con benefici solo per pochi, in un contesto di emergenza climatica e restrizioni ai veicoli inquinanti.
- Mancanza di trasparenza e partecipazione: il progetto è stato approvato senza consultazioni adeguate ai residenti, con valutazione di impatto ambientale “semplificata” che esclude il pubblico. La piattaforma critica la “regressione ambientale” e la priorità economica su salute e diritti.

Azioni della piattaforma e situazione attuale
Stop F1 Madrid ha presentato ricorsi contro il GP al Tribunale Superiore di Giustizia di Madrid, supportati da Más Madrid, contro il Piano speciale urbanistico e la licenza di costruzione. Il tribunale ha ammesso i ricorsi ma ha respinto sospensioni cautelari per mancanza di prove immediate. Si stanno studiando ulteriori denunce per rumori notturni e violazioni varie. Nel frattempo è stata avviata una campagna di raccolta firme sulla piattaforma Change.org.
Le opere sono in corso, il calendario della Formula 1 2026 è ufficiale, e i biglietti sono in prevendita. Tuttavia, l’associazione continua la lotta, con rischi di ritardi o stop giudiziari. L’opposizione è forte nei quartieri vicini, ma il sindaco José Luis Martínez-Almeida difende l’evento come “compatibile con il benessere” e afferma che l’opportunità del GP sia unica per Madrid. Non ci sono indicazioni di cancellazione, ma la battaglia legale potrebbe influenzare il futuro.
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Crediti Foto: Madring, Stop F1 Madrid