Mancano meno di due anni al debutto del Gp di Madrid che, almeno per il 2026, sarà in compagnia del Gran Premio di Spagna, che si terrà a Barcellona. Dal 2027 in poi, il futuro del tracciato della Catalogna in F1 è un’incognita.
Il nuovo circuito madrileno, che ospiterà la massima serie dal 2026 fino al 2035, nascerà nell’area fieristica della capitale spagnola, l’IFEMA, principale sponsor del Gran Premio, che lambirà la zona di Valdebebas, sede della città sportiva del Real Madrid.
Proprio a Valdebebas sorgerà la “Curva più grande del mondo”: la curva 10, per la precisione. Questa curva sopraelevata, lunga 500 metri, raggiungerà un raggio di 180°. Sarà molto più ripida delle curve dello stesso tipo, come curva 3 e l’ultima curva del circuito di Zandvoort, tanto da far impallidire anche le piste ovali tipiche degli Stati Uniti d’America.
Questa curva sarà il tratto caratteristico principale del tracciato della capitale spagnola. Il circuito, rispetto ad altri impianti cittadini, avrà un dislivello dell’8% e una discesa del 5%. I piloti dovranno affrontare delle forze G non di poco conto. Si stima che, ad ogni giro, i driver dovranno sopportare forze di 6G laterali e di 3G in verticale.
I box saranno divisi in due edifici uguali, una caratteristica unica nel calendario di F1.
Il paddock, che sarà il più grande d’Europa, sarà capace di ospitare ben 5.000 persone e, dal punto di vista ecologico, sarà a emissioni zero. Il costo del biglietto varierà tra i 275 e i 1.200 euro, per poter provare una delle migliori esperienze VIP di tutto il Campionato Mondiale di F1. Il circuito, ancora soggetto ad omologazione della FIA, sarà lungo circa 5,474 km, di cui circa 1,5 km di strade pubbliche, composto da 20 curve, con una velocità media di percorrenza pari a 213 km/h.
Madrid si dice pronta per la Formula 1, mentre Monza è riuscita a strappare un quinquennio che varrà dal 2026 al 2031. Per Imola, invece, le luci del Circus sembrano destinate a spegnersi: solo la rotazione fra Gran Premi europei può farla rimanere nel giro che conta. Madrid è solo la prima delle pretendenti certa di un posto dal 2026. Molto probabilmente, la seguiranno la Corea del Sud, la Thailandia, la Turchia, il Ruanda o il Sudafrica.
Il calendario della F1 subirà dei mutamenti come mai visti prima d’ora e, per i piccoli Gran Premi europei, con pochi sponsor e aiuti nulli dai governi, resta solo il contentino della rotazione fra di essi.