Fin dalle prime ore di apertura delle vendite, il GP di Madrid ha registrato un afflusso senza precedenti, culminato in incassi che hanno raggiunto i 34 milioni di euro solo con i biglietti anticipati. La cifra, rivelata durante il podcast spagnolo, ‘El Soufflé’, nel programma de El Partidazo de COPE.
Questa somma, accumulata prima ancora dell’avvio ufficiale della campagna al pubblico generale, ha colto di sorpresa l’intera organizzazione, che non immaginava una risposta così immediata e massiccia da parte degli appassionati. Il ritmo di acquisto è descritto come travolgente, con intere sezioni di tribune esaurite in poche ore, segno di un’attesa accumulata da anni per il ritorno della Formula 1 nella capitale spagnola.
Gli stessi responsabili dell’evento hanno espresso incredulità di fronte a questi numeri, definendo la situazione “meravigliosa” in ogni riunione interna. La rapidità con cui è stata raggiunta questa cifra ha superato ogni previsione, trasformando quella che era una scommessa ambiziosa in una certezza economica già molti mesi prima della gara. Il successo non si limita a un dato contabile: rappresenta la conferma che Madrid è pronta a entrare nel circuito delle grandi capitali mondiali della F1, con un pubblico disposto a investire cifre significative per assicurarsi un posto in prima fila.

Il peso del canone annuale
Dietro l’entusiasmo delle vendite si nasconde però una realtà economica complessa: per ospitare una gara di Formula 1, ogni organizzatore deve versare un canone annuale alla FIA e alla FOM, una voce di costo che oscilla tra i 40 e i 45 milioni di euro. Questa tariffa non è fissa, ma viene negoziata caso per caso in base a diversi parametri. Una posizione strategica nel calendario, come una data finale di campionato o un weekend con gara sprint, può far salire sensibilmente il prezzo.
Allo stesso modo, la geografia gioca un ruolo: i circuiti europei beneficiano di condizioni più favorevoli rispetto a quelli in Asia o Medio Oriente. Per il GP di Madrid, la collocazione nel Vecchio Continente ha rappresentato un vantaggio competitivo nella trattativa.
Se da un lato il canone rappresenta un impegno fisso rilevante, dall’altro gli incassi dei biglietti hanno già coperto una parte sostanziosa di questa spesa. Ai 34 milioni derivanti dalle prevendite si aggiungono le entrate previste da sponsorizzazioni, aree hospitality e partnership commerciali, che gli organizzatori stimano possano portare il totale dei ricavi ben oltre gli 80 milioni di euro per il solo primo anno. Questo significa che, nonostante i costi elevati tipici del Circus della F1, l’evento madrileno si configura fin da subito come un’operazione redditizia, capace di generare margini positivi già dalla prima edizione.

Il futuro del GP di Madrid
Il tracciato, attualmente in fase di costruzione, denominato “MADRING“, combina tratti permanenti dell’IFEMA, polo commerciale della capitale spagnola, con sezioni stradali urbane, progettato per massimizzare l’esperienza e l’accessibilità. La domanda record ha già spinto gli organizzatori a valutare l’espansione delle aree VIP e delle tribune per le edizioni successive, con l’obiettivo di aumentare la capacità senza compromettere la qualità dell’evento.
Sul piano strategico, il successo economico rafforza la posizione di Madrid nella negoziazione di un contratto pluriennale con Liberty Media, aprendo la strada a una presenza stabile nel calendario mondiale. Al di là dell’aspetto sportivo, il GP di Madrid si candida a diventare un motore di sviluppo turistico e di immagine per la città, attirando visitatori internazionali e consolidando il ruolo della Spagna come potenza nel motorsport globale.
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Crediti foto: Madring




