Max Verstappen arriva aLas Vegas con l’obiettivo di confermare le prestazioni già mostrate in altre piste caratterizzate da bassa deportanza, ma la sfida che lo attende nella tappa americana si presenta sotto segni completamente diversi. L’olandese, vincitore dell’edizione inaugurale del 2023, sa che la pista cittadina e la cornice unica della Strip richiedono un approccio specifico, anche per chi guida la Red Bull RB21, macchina finora dominante su tracciati come Monza e Baku caratterizzati dalla bassa aderenza.
Il layout della pista americana combina lunghi rettilinei ad alta velocità e curve che, con il freddo e l’asfalto ancora insidioso, impongono un equilibrio delicato tra drag ridotto e aderenza meccanica. Verstappen stesso ha sottolineato come la ripetizione dei successi ottenuti quest’anno in Italia e Azerbaigian non sia affatto scontata. “Qui fa molto più freddo e la superficie è molto scivolosa, quindi non puoi confrontarla con altri tracciati solo perché il carico aerodinamico è basso. Non è scontato che qui sarai veloce”, ha spiegato al termine del primo giorno di prove libere.

Durante la prima sessione di un’ora, Verstappen ha chiuso in quarta posizione, poco dietro al compagno di squadra Yuki Tsunoda, che si è fermato a meno di due decimi dal ritmo assoluto fissato da Charles Leclerc. Tuttavia, la seconda sessione ha messo in luce le difficoltà di adattamento: due interruzioni per bandiera rossa hanno interrotto le simulazioni di qualifica, impedendo a molti piloti di completare giri cronometrati con le gomme soft. Anche Verstappen ha dovuto accontentarsi di tempi non rappresentativi, rimanendo solo nono in classifica, a mezzo secondo da Lando Norris, che ha invece completato il suo giro con le gomme rosse.
L’olandese ha spiegato come la gestione degli pneumatici sarà decisiva per le qualifiche e per la gara: “È andata bene, ma è stato un po’ difficile capire cosa fare con queste interruzioni. Penso che dobbiamo ancora migliorare un po’ per trovare più aderenza. Ovviamente la pista sta migliorando molto ad ogni sessione, quindi ci concentreremo su questo, vedendo come possiamo usare le gomme per qualifiche e gara”.
Il commento di Verstappen mette in evidenza quanto il Gran Premio di Las Vegas non sia una semplice estensione delle piste a bassa deportanza viste in Europa e Asia. La combinazione di asfalto scivoloso, temperatura più bassa e caratteristiche del tracciato cittadino costringe i team a un lavoro di simulazioni e bilanciamenti molto accurato, con particolare attenzione alle curve lente e medie, dove l’aderenza meccanica diventa determinante. La Red Bull dovrà quindi bilanciare il desiderio di velocità sui rettilinei con la necessità di stabilità e trazione in percorrenza e in uscita di curva, sfruttando al meglio le gomme per massimizzare il rendimento della RB21.

In questa prima giornata di prove libere, Verstappen ha confermato di avere un buon ritmo e la capacità di adattarsi rapidamente alle condizioni variabili, ma il weekend a Las Vegas rimane una sfida complessa, dove la gestione degli pneumatici e il lavoro di messa a punto saranno determinanti per ripetere le vittorie ottenute in passato su piste con caratteristiche simili. La gara americana si preannuncia quindi non solo uno spettacolo tra luci e velocità, ma anche un banco di prova tecnico di grande livello per la squadra anglo-austriaca che vuole provare fini all’ultimo istante a insidiare Lando Norris per la corsa al titolo.
Crediti foto: Oracle Red Bull Racing
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