La Ferrari ha archiviato la prima giornata di prove libere sullo Strip Circuit di Las Vegas concentrandosi su raccolta dati, test gomme e simulazioni di gara. Tra FP1 e FP2, la squadra ha completato 98 giri complessivi: 43 per Lewis Hamilton e 45 per Charles Leclerc. La sessione di quest’ultimo è stata però condizionata da un problema nel finale di FP2, costringendolo a parcheggiare la SF-25 a bordo pista. Sembrerebbe essersi trattato di qualcosa relativo alla trasmissione ma potrebbe anche essere stato un semplice failure al volante.
Gp Las Vegas, FP1: raccolta dati e comportamento gomme
Durante la prima sessione, entrambi i piloti hanno completato il programma previsto, concentrandosi sul basso carico di carburante per simulare la strategia di gara solo negli ultimi giri. Sono state testate due delle tre mescole portate da Pirelli, con focus sull’adattamento alle basse temperature e alla pista sporca, elementi che hanno reso difficile ottenere riferimenti cronometrici stabili e credibili. L’evoluzione dell’asfalto ha giocato un ruolo centrale: ogni giro ha fornito informazioni importanti sul degrado delle coperture, sul bilanciamento aerodinamico e sulla gestione del grip, dati fondamentali per definire l’assetto da qualifica.

Gp Las Vegas, FP2: pista in evoluzione e problematiche tecniche
La seconda sessione è stata caratterizzata da una pista inizialmente umida, che ha ritardato l’uscita dai box e costretto i team a riprogrammare i long run. Anche qui, i riferimenti cronometrici hanno evidenziato un’evoluzione costante dell’asfalto sempre molto scivoloso, elemento fondamentale per ottimizzare la temperatura delle gomme. A venti minuti dal termine, la sessione è stata interrotta per circa dieci minuti a causa di un tombino problematico, impedendo ai piloti di completare giri competitivi con le Soft.
Dopo la ripresa, Charles Leclerc ha avuto un problema al volante (questa la versione ufficiale della Ferrari, ndr), fermandosi in una via di fuga, cosa che ha causato lo stop definitivo della sessione. Questi imprevisti hanno limitato le simulazioni di long run, fondamentali per valutare degrado pneumatici e strategie di passo gara.
In linea generale, il lavoro odierno ha permesso al team italiano di raccogliere dati essenziali su degrado e comportamento delle mescole Medium e Soft in condizioni di pista sporca e temperature basse. Un buon test in vista delle qualifiche e della gara che si correranno negli stessi orari delle seconde libere. Ciò che è mancato, ma è una condizione comune a tutti, è il test ad alto carico. Le due bandiere rosse non hanno permesso ai protagonisti di prodursi nelle solite simulazioni di passo gara che, se non vi saranno problemi di sorta, verranno recuperate nel turno notturno che a questo punto assume un valore decisivo nell’economia del weekend americano.

Ciò su cui si è potuto accumulare qualche dato è sull’evoluzione del tracciato che da queste parti è molto rapida. Si tratta di elementi importanti nel percorso di ottimizzazione del bilanciamento aerodinamico dal quale dipende la resa delle gomme la cui finestra operativa è sempre difficile da centrare nel freddo della notte desertica del Nevada. L’affidabilità tecnica, evidenziata dai problemi avuti da Leclerc, non dovrebbe condizionare la posizione in griglia poiché i cambi (se si tratta di questo) usati nelle libere sono solitamente quelli con più chilometri sul groppone.
Gp Las Vegas, Ferrari: le parole dei piloti
Charles Leclerc si cos’ espresso: “Il nostro passo oggi è stato solido e penso che siamo in una posizione relativamente buona. Detto questo, i nostri rivali sono forti e dobbiamo aspettare di vedere come andranno le cose in qualifica. Mi aspetto una lotta molto serrata, spero che potremo lavorare partendo da quanto di positivo fatto oggi e di essere in lotta per una posizione di vertice. Nel preparare la giornata di domani cercheremo di anticipare le condizioni che troveremo in qualifica e di iniziare con il piede giusto fin da subito“.

Lewis Hamilton, che non ha potuto completare un push lap per via delle bandiere rosse, ha osservato quanto segue: “La FP2 è stata una buona sessione: abbiamo fatto alcuni cambiamenti importanti e la vettura è migliorata molto rispetto a FP1. E anche se i risultati non lo mostrano, mi sento abbastanza fiducioso. È stato un peccato non riuscire a completare un giro con la gomma Soft, inoltre, con il problema del tombino, nessuno è davvero riuscito a fare dei long run oggi. Domani potrebbe piovere e se sarà così mi aspetto una giornata molto impegnativa, ma ho delle buone sensazioni“.
Nella nottata americana si lavora alacremente per definire il setup nel solito ponte con il remote garage di Maranello in cui si opera al simulatore. Fp3 servirà per mettere insieme tutto e consegnare ai piloti una vettura in grado di dire la sua sia in qualifica che in gara. Con quella fiammella di speranza vittoria che non si è ancora spenta.
Crediti foto: Scuderia Ferrari HP
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