In vista del Gran Premio di Las Vegas (leggi l’anteprima), Antonino Mazzola, ingegnere responsabile delle gomme Ferrari, ha analizzato le sfide specifiche che il tracciato pone agli pneumatici e il ruolo chiave della gestione termica e del degrado.
Secondo Mazzola, come riportato sul sito ufficiale della Ferrari, la combinazione di un circuito cittadino percorso di sera e le basse temperature del deserto rappresentano la sfida principale per la performance delle gomme. “In qualifica – spiega – da un lato il pilota deve spingere al massimo per portare la gomma nella giusta finestra di temperatura; dall’altro però il rischio è di danneggiare precocemente il battistrada, già reso fragile dal freddo, perdendo aderenza nel giro lanciato. Per questo non è scontato che le squadre approccino la qualifica con uno o due giri di warm-up: la partita si giocherà nel trovare il compromesso ottimale tra temperatura e degrado, per massimizzare il grip”.

In gara, la bassa rugosità dell’asfalto e l’uso delle mescole Soft portate da Pirelli (C3, C4 e C5) aumentano la probabilità di graining, un fenomeno che può compromettere rapidamente le prestazioni. Tuttavia, secondo Mazzola, le gomme di quest’anno hanno mostrato una maggiore resistenza al graining rispetto al passato, fattore che potrebbe giocare un ruolo decisivo durante le prove libere e nella strategia di gara.
Un elemento aggiuntivo da considerare è l’anticipo di due ore di tutte le sessioni rispetto agli anni precedenti. “Temperature dell’aria e dell’asfalto più basse rendono le condizioni della pista meno estreme e più prevedibili – sottolinea l’ingegnere – contribuendo anche a una migliore gommatura del tracciato. Tuttavia, non ci aspettiamo un cambiamento radicale nelle limitazioni: sarà fondamentale analizzare i dati delle prove libere per ottimizzare qualifica e gestione degli pneumatici in gara”.
Mazzola racconta anche il proprio percorso professionale, dall’università alla Formula 1, fino alla Ferrari: “Lavorare in Scuderia Ferrari HP era il mio sogno fin da bambino, quando guardavo i gran premi con mio nonno. Dopo la laurea in Ingegneria Meccanica all’Università di Palermo e un periodo di ricerca negli Stati Uniti, sono approdato in Formula 1, prima in Toro Rosso e poi in Williams, dove ho approfondito la dinamica veicoli”.
“Sei anni fa è arrivata l’opportunità di entrare nel Cavallino, coronando quel sogno. Qui mi occupo di sviluppo e correlazione dei modelli di pneumatici, integrandoli negli strumenti della squadra, incluso il simulatore, e supporto il lavoro durante i weekend di gara dal Remote Garage di Maranello. Far parte di questa squadra è una straordinaria opportunità, che unisce lavoro e passione e consente di crescere continuamente in un ambiente altamente stimolante”.

Il messaggio di Mazzola è chiaro: a Las Vegas, la vittoria sarà determinata dalla capacità dei team di leggere con precisione le condizioni della pista e gestire gomme e degrado, bilanciando aggressività e preservazione delle prestazioni. Per Ferrari, come per gli altri top team, il Gran Premio sulla Strip non sarà solo una sfida tecnica, ma anche una prova di strategia e sensibilità ingegneristica.
Crediti foto: Scuderia Ferrari HP
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