Anche tra le luci della strip di Las Vegas, ci siamo lasciati illudere dalle prestazioni Ferrari del venerdì. Ad essere precisi, ci siamo lasciati illudere dalla Ferrari di Lewis Hamilton, che anche guardando le Fp3, sembrava aver trovato un discreto agio alla guida della SF-25.
L’ultima sessione di libere si è svolta su una pista umida, con grande difficoltà da parte dei piloti nel mettere in temperatura le gomme. Ma Hamilton sembrava aver trovato la quadra, migliorando il suo ritmo giro dopo giro con mescola intermedia.
Ma la qualifica racconta tutta un’altra storia. L’inizio del Q1 è con la pioggia ed i driver sono costretti a montare gomma full-wet. Lewis, però, non riesce a portarla in temperatura e registra una performance al di sotto delle aspettative.
GP Las Vegas, Hamilton: “Non ho molto da dire”
Alla fine della fiera, ciò che resta è che Lewis Hamilton partirà in ultima posizione. Per la prima volta nella sua carriera, è eliminato dal Q1 partendo dalla casella n° 20 non per problemi di natura tecnica.
Le bandiere gialle, protagoniste della prima sessione, non hanno aiutato. E l’errore di Ollie Bearman prima e quello di Alex Albon dopo, costringono l’inglese a non poter migliorare il giro. Intervenuto ai microfoni di Sky Sport F1, racconta le cause della sua mancata performance.
“Non riuscivo a generare calore per le gomme“, esordisce Lewis Hamilton. “Le gomme erano ghiacciate” continua, “ed è un peccato perché i ragazzi hanno fatto un grandissimo lavoro e ci sembrava di avere il passo per tutto il weekend. Non sono riuscito a mettere insieme il giro”.

GP Las Vegas: Hamilton e la confusione che non ti aspetti da un sette volte campione
L’ultima posizione non è per problemi tecnici e ciò è assodato. Guardando la Ferrari di Charles, il passo (non esaltante) c’era. Certo, la pioggia non ha reso i giochi facili, evidenziando qualche imperfezione, ma la monoposto non era da ultima fila.
La colpa è sì da individuare nelle yellow flag, ma c’è l’errore soprattutto da parte di Lewis Hamilton. All’ultimo giro del Q1: il suo ingegnere di pista, Riccardo Adami, gli comunica di continuare a spingere, ma il pilota alza il piede.
Come riporta il comunicato della FIA, il primo a prendere la bandiera scacchi è Bortoleto, arrivato sul rettilineo di partenza dopo Lewis. L’inglese arrivato sul traguardo dopo la bandiera gialla, confonde le luci del semaforo con la checkered flag, decidendo di fatto, le sorti per il suo GP di Las Vegas.
Alla domanda se la causa di ciò è per una questione di tempistiche, Lewis risponde: “no, ho avuto la bandiera gialla nell’ultima curva”. E continua: “Stavo preparando la curva dieci e ho trovato la bandiera e non sono riuscito a completare il giro”.
Un inizio in salita per Lewis Hamilton che domani è chiamato ad un’impresa per cercare di arrivare in zona punti. E la domanda è condivisibile: ce la farà? Riuscirà ad imporre il suo stile di guida sulla SF-25? Le risposte, sono rimandate a domenica all’alba.
Crediti foto: Scuderia Ferrari
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