Il Gran Premio d’Italia 2025 si chiude con un bilancio difficile da digerire per la Ferrari: quarto posto per Charles Leclerc e sesto per Lewis Hamilton. Sul circuito di casa, davanti a un pubblico in delirio, ci si aspettava almeno la possibilità di lottare per il podio, ma la realtà ha raccontato un’altra storia.
Ai microfoni di Sky Sport F1, Fred Vasseur ha provato a leggere la gara in chiave positiva, elogiando il lavoro dei piloti e mettendo in luce soprattutto la rimonta di Hamilton. Il francese ha però costruito la propria analisi su un filo delicato, spostando l’attenzione più sul confronto diretto con la McLaren che sull’obiettivo mancato della Ferrari: vincere a Monza.

Le parole di Vasseur
“Bella lotta di Leclerc e Hamilton, che ha rimontato. Abbiamo consumato troppo le gomme al via, poi abbiamo recuperato e allungato lo stint. Abbiamo pagato la lotta al via. La pista è migliorata, non c’era degrado, era quasi nullo. Tutti eravamo nella stessa zona, con pochi centesimi di differenza. L’atmosfera è super, la passione è incredibile, la si può capire solo qui”.
“Analizzeremo tutto e capiremo cosa potevamo fare meglio – ha aggiunto – Ma non è per le scelte fatte che non abbiamo vinto. Paragonati alla McLaren è stato uno dei migliori weekend dell’anno, siamo arrivati a 5 secondi da loro, è stato Verstappen a fare la differenza, più che la Red Bull. Hamilton ha rimontato alla grande, non era facile superare qui dove il DRS non aiuta. Ha fatto tutto bene, e avere i due piloti vicini ci aiuterà nello sviluppo per il resto dell’anno”.
L’analisi dietro le dichiarazioni
Il mantra del team principal è chiaro: non sono state le scelte del muretto a determinare l’assenza della Ferrari dal podio. Vasseur sottolinea come il degrado fosse praticamente nullo e come, a condizionare la gara di Leclerc, sia stata la battaglia iniziale nei primi giri. Una visione che, però, lascia aperti molti interrogativi: se il degrado non era un problema, e la strategia non è stata un limite, perché la Ferrari non è riuscita ad avere un passo gara migliore?
Il parallelo con la McLaren – definito da Vasseur “uno dei migliori weekend dell’anno” – suona come una mezza consolazione: il divario contenuto a 5 secondi viene presentato come un progresso, ma stride con le aspettative di un team che corre a Monza con il chiaro obiettivo di vincere. Anche perché il dato è drogato dal pit stop ritardatissimo delle vetture papaya. In condizioni normali il disavanzo sarebbe ben più serio. E ciò va sottolineato se si intende offrire un servizio serio e non di parte.

Verstappen fattore dominante, ma non unico
Vasseur ha parlato di Verstappen come elemento determinante, più che della Red Bull. Una lettura corretta solo a metà: l’olandese ha effettivamente costruito la vittoria su un passo straordinario, ma la Ferrari non ha mai avuto la reale possibilità di inserirsi nella lotta, pagando ancora una volta la difficoltà di tradurre la velocità sul giro secco in consistenza sulla distanza.
Hamilton ha sciorinato una gara finalmente solida, con una rimonta che il team principal ha definito “alla grande”. Eppure, anche il sette volte campione ha sbattuto contro il limite tecnico della SF-25: a Monza, dove il DRS incide poco, il problema resta la mancanza di un surplus prestazionale che permetta davvero di fare la differenza.
Una Monza che lascia l’amaro in bocca
L’atmosfera incredibile di Monza, che Vasseur ha riconosciuto , non basta a coprire le lacune di una Ferrari che, ancora una volta, ha dovuto giocare in difesa. Il bilancio del dirigente di Draveil è quello di un weekend positivo nel confronto diretto con la McLaren, ma la percezione esterna racconta l’ennesima occasione mancata davanti alla propria tifoseria.
In definitiva, la Ferrari esce dal Gran Premio d’Italia senza drammi ma anche senza gloria. Le dichiarazioni di Vasseur cercano di allontanare il discorso dalle scelte strategiche, spostando il focus su fattori esterni come la battaglia iniziale di Leclerc o il talento cristallino di Verstappen. La realtà, però, è che il Cavallino Rampante continua a convivere con un margine di competitività che non le consente di puntare stabilmente al vertice. Monza, ancora una volta in stagione, ha mostrato che la Ferrari sa difendersi, ma fatica ad attaccare. E soprattutto non sa dettar legge. Nemmeno a casa sua.
Crediti foto: Scuderia Ferrari HP
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