Gp Italia 2025, strategia gara – Max Verstappen ha firmato la pole position del Gran Premio d’Italia con un giro che resterà negli annali: il più veloce mai registrato nei 75 anni di Formula 1. Un risultato straordinario, che però non garantisce tranquillità all’olandese. Alle sue spalle si schierano infatti le due McLaren, reduci da cinque successi consecutivi, le quali avrebbero potuto ambire alla prima fila se Monza non avesse tradito le caratteristiche tecniche della MCL39, macchina letale nelle curve a media velocità ma meno incisiva sulle lunghe rette del “Tempio della Velocità”.
La Ferrari ha mostrato segnali incoraggianti davanti al proprio pubblico, con Charles Leclerc capace di avvicinarsi sensibilmente al tempo di Verstappen: leggi l’analisi. Più complessa la situazione di Lewis Hamilton, costretto a partire dalla decima piazzola a causa della penalità ricevuta a Zandvoort.
Nonostante la partenza al palo, Verstappen ha lasciato intendere un certo pessimismo riguardo al passo gara: nei long run del venerdì McLaren e Ferrari hanno mostrato un ritmo competitivo. L’olandese potrà tuttavia contare su una gestione più flessibile delle gomme, grazie a un’allocazione diversa da quella dei rivali (due treni di hard nuovi, ndr), un dettaglio che potrebbe assumere importanza cruciale in caso di gara caotica.

Il ricordo del 2024: il trionfo Ferrari e la sfida tattica
L’edizione dello scorso anno resta scolpita nella memoria dei tifosi per la vittoria casalinga della Ferrari, con Leclerc capace di resistere fino alla bandiera a scacchi agli attacchi delle McLaren. Su un manto appena riasfaltato e caratterizzato da forte graining, le strategie si divisero nettamente tra una e due soste.
McLaren, dopo aver monopolizzato la prima fila, optò per un approccio conservativo (media-dura-dura), con Piastri e Norris fermatisi rispettivamente ai giri 16 e 38, e 14 e 32. Ferrari rispose con una sola sosta (media-dura), con Leclerc ai box al 15° passaggio e Sainz al 19°. La scelta premiò il monegasco, che resistette agli assalti finali delle due McLaren e vinse con due secondi di margine.
Red Bull tentò una strategia alternativa (dura-dura-media), con Verstappen sesto e Perez ottavo. Altri piloti, come Ocon e Bottas, provarono l’azzardo della singola sosta su gomma dura, senza però incidere. Solo Lance Stroll ricorse alla mescola soft, montata nel finale per strappare il giro veloce, quest’anno abolito.

Strategie 2025: una sosta al centro del gioco
A differenza del 2024, la superficie di Monza ha avuto un anno per “maturare” e le gomme Pirelli di nuova generazione si presentano più robuste al graining. Si ricordi che il gommista italiano ha portato per l’occasione i compound C3 (hard), C4 (medium) e C55 (soft). Questo scenario spinge verso una gara a una sosta, con la combinazione media-dura indicata come la più affidabile.
La finestra ideale per il pit stop si colloca tra il 22° e il 28° giro, una scelta che privilegia la stabilità rispetto a un undercut aggressivo. Il basso livello di degrado riduce infatti il vantaggio della gomma fresca, mentre l’efficacia del DRS, limitata dalle ali posteriori ai minimi termini, renderà i sorpassi tutt’altro che semplici.
Alcune varianti rimangono possibili. Verstappen ha conservato un set extra di gomme dure, mentre Mercedes e Isack Hadjar disporranno di un treno supplementare di medie. La tattica a due soste resta poco competitiva in condizioni di gara lineare, ma l’eventuale ingresso della Safety Car potrebbe rimettere tutto in discussione.
Un’opzione intrigante potrebbe essere la combinazione media-soft: se il primo stint dovesse superare i 30 giri, l’utilizzo della mescola più morbida nel finale diventerebbe percorribile. Mario Isola, responsabile Pirelli Motorsport, non ha escluso l’ipotesi, sottolineando come la differenza prestazionale tra media e soft non sia così marcata.

Le scelte per chi parte dietro
Per la seconda metà della griglia resta valida la soluzione inversa dura-media, con finestra tra il 28° e il 34° giro, come mostra il grafico in alto. In alternativa, si potrebbe pensare a un azzardo con la gomma dura in avvio e la morbida nel finale, puntando a sfruttare la maggiore spinta negli ultimi giri. Tuttavia, questa impostazione presenta rischi evidenti: la partenza su gomma dura penalizza il grip allo scatto verso la Prima Variante e limita la flessibilità strategica in caso di neutralizzazioni nella fase iniziale.
Sul fronte meteo, Monza si prepara a offrire una cornice ideale. Cielo sereno, temperature stabili attorno ai 27°C e asfalto che non dovrebbe raggiungere valori critici per le coperture. Condizioni perfette per un pubblico che, ancora una volta, colmerà le tribune di rosso Ferrari, nonostante la nuova divisa blu celebrativa della Scuderia abbia portato un tocco inconsueto nel cuore del tifo.
Crediti foto: Oracle Red Bull Racing, Scuderia Ferrari HP, F1.com
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