Gp Italia 2025, analisi – La Ferrari ha chiuso il venerdì del Gran Premio d’Italia completando senza intoppi il programma previsto, nonostante entrambe le sessioni di libere siano state interrotte da bandiere rosse. A fine giornata il bilancio complessivo racconta di 99 giri percorsi (53 con Charles Leclerc, 46 con Lewis Hamilton, ndr) sufficienti a dare agli ingegneri una mole di dati preziosa per calibrare le scelte di assetto e di strategia in vista delle qualifiche odierne e della gara domenicale: qui gli orari.
Dal punto di vista tecnico, il Cavallino Rampante ha potuto lavorare con tutte le mescole portate da Pirelli per il weekend, verificando il comportamento della monoposto sia sul giro secco che sul passo gara. La Fp1 è stata caratterizzata da run a basso carico di carburante, con entrambi i piloti impegnati soprattutto nella raccolta dati sulle nuove componenti introdotte a Monza.
La bandiera rossa dovuta alla ghiaia riportata in pista all’Ascari ha solo parzialmente rallentato il lavoro, senza impedire a Leclerc di concludere la sessione con alcune simulazioni di passo gara sulle Medium. In Fp2 lo scenario si è ripetuto, con l’aggiunta della Hard alla comparazione e un nuovo stop, questa volta causato dall’uscita di pista di Kimi Antonelli a Lesmo.

Gp Italia 2025 – Una Ferrari SF-25 ancora incostante
Il feedback dei piloti ha messo in luce i punti di forza e le criticità di una Ferrari ancora alla ricerca della quadra. Leclerc ha sottolineato come la vettura non sia stata particolarmente costante, né con poco né con molto carburante, pur mostrando una velocità pura incoraggiante, “preferibile rispetto ad avere il problema opposto”, ha ammesso il monegasco. La concentrazione per lui è già rivolta alla qualifica, che si preannuncia serrata come nella passata stagione, con la necessità di limare decimi decisivi nel giro secco e di migliorare la regolarità nel passo.
Hamilton ha insistito sull’aspetto emotivo, sottolineando l’unicità del tifo di Monza, ma ha anche analizzato con lucidità l’andamento della giornata. Se al mattino il sette volte campione del mondo aveva chiuso al comando, al pomeriggio la situazione è apparsa più complessa, con alcuni cambi di assetto (che è andato a convergere sulla configurazione più scarica adoperata da Leclerc) che non hanno prodotto i risultati sperati. Lewis si è detto comunque fiducioso che la notte di lavoro permetterà di correggere la rotta, puntando a una qualifica solida comunque condizionata dalla penalità di 5 posizioni che dovrà scontare dopo Zandvoort e a una gara giocata su un passo competitivo.
Gp Italia 2025: Ferrari SF-25 iper-scarica
Il tema centrale della giornata è stata la configurazione aerodinamica estrema scelta da Maranello. La SF-25 si è confermata la vettura con meno carico dell’intero lotto, capace di raggiungere velocità di punta nettamente superiori a quelle dei rivali. Leclerc è risultato stabilmente il più rapido nei rettilinei, con valori che Red Bull e Williams hanno eguagliato solo parzialmente, mentre McLaren non è mai riuscita a colmare il divario in termini di top speed.
Questo assetto così scarico, però, presenta un rovescio della medaglia evidente: la guidabilità. Nei tratti in cui è richiesta aderenza aerodinamica, come le due curve di Lesmo, la Ascari e la Parabolica, la rossa si è dimostrata difficile da tenere in equilibrio. Dai dati telemetrici (grafico in basso) emerge chiaramente come Leclerc abbia dovuto adottare uno stile di guida estremamente prudente, quasi “sulle uova”, per non perdere il controllo.

Questa scelta non è casuale. L’asfalto di Monza, lavato da una pioggia intensa alla vigilia del weekend, è destinato a migliorare sensibilmente con il passaggio delle varie categorie in programma. Piloti e ingegneri sperano – anzi credono – che la pista, man mano che si gomma, verrà incontro alla SF-25 compensando così il carico sacrificato con il progressivo aumento del grip naturale.
In uno scenario del genere, chi ieri sembrava favorito, come McLaren, potrebbe ritrovarsi con un livello di carico aerodinamico eccessivo e dunque meno efficiente sia in qualifica che in gara. Ma c’è anche da dire che gli altri team, come accade solitamente in Brianza, potrebbero scaricare la vettura via via che la gommatura si stende sul manto stradale. La Ferrari ha scommesso quindi sulla variabile evolutiva della pista, confidando che l’aderenza extra permetta di trasformare il rischio in un vantaggio competitivo. Vediamo se funzionerà. E lo capiremo sin da Fp3 che potrete seguire col nostro servizio F1 Live Timing o sul nostro canale YouTube.
Il confronto diretto con i rivali conferma quanto il weekend si preannuncia equilibrato. Sul passo gara, le simulazioni hanno evidenziato medie complessive racchiuse in pochissimi decimi tra Ferrari, Red Bull e McLaren. Quest’ultima si è mostrata – e non è una novità in stagione – particolarmente costante sul degrado gomma, con run lunghi dal ritmo progressivo e regolare. La RB21 ha confermato la sua solidità complessiva, meno esplosiva nelle velocità di punta ma con un pacchetto equilibrato in tutte le fasi della pista.
Ferrari ha mostrato spunti cronometrici vicini a quelli dei migliori, ma il limite resta la stabilità, con errori evidenti sia da parte di Leclerc (lungo alla Ascari e alla Prima Variante nel finale) che di Hamilton. Quest’ultimo, dopo un largo alla Prima di Lesmo, ha faticato a ritrovare ritmo, subendo anche un sorpasso da parte di Verstappen che fotografa bene la differenza di approccio: Red Bull più costante e prevedibile, Ferrari più estrema ma anche più fragile. Mercedes è in agguato ma sembra essere ancora un “pelino” indietro con una configurazione aero-meccanica che privilegia la stabilità e che potrebbe tornare utile in gara qualora le condizioni meteo o l’usura degli pneumatici dovessero diventare variabili determinanti.

Gp Italia: tutta questione di interpretazione di una pista mutevole
Il nodo cruciale sarà dunque capire chi avrà interpretato – anzi anticipato – meglio l’evoluzione del tracciato. Ferrari ha deciso di rischiare, puntando su un assetto che oggi appare difficile da domare ma che potrebbe rivelarsi vincente tra sabato e domenica. Red Bull ha mantenuto la consueta filosofia equilibrata, pronta a sfruttare qualsiasi debolezza altrui. McLaren, per ora, ha capitalizzato il basso grip, ma resta da verificare se avrà ancora lo stesso vantaggio quando la pista offrirà più aderenza. Mercedes, invece, si gioca la carta della costanza, sperando di inserirsi nella lotta se gli altri dovessero inciampare.
Alla vigilia delle qualifiche, Ferrari si presenta con un potenziale enorme, legato però alla capacità di rendere più gestibile una monoposto che al momento sembra vivere di contrasti: velocissima in rettilineo, più difficile da guidare nelle curve. Se il lavoro notturno sarà riuscito a bilanciare meglio questi due aspetti, Monza potrebbe davvero diventare il teatro in cui la SF-25 trova la sua consacrazione, trascinata dal calore di un pubblico che già dal venerdì ha trasformato l’Autodromo in un oceano rosso. In caso contrario, la scelta estrema di scaricare al massimo la vettura rischia di restare un azzardo che ha tolto più di quanto abbia dato.
Il sabato darà le prime risposte concrete, con una qualifica che si annuncia tiratissima e con distacchi probabilmente minimi tra i primi cinque. Domenica, invece, il banco di prova definitivo: la Ferrari dovrà dimostrare di avere non solo la velocità per stare davanti, ma anche la solidità per reggere l’urto di rivali che hanno fatto della costanza il loro marchio di fabbrica. Monza, come sempre, non perdonerà errori.
Crediti foto: Formulacritica, Scuderia Ferrari HP
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