Il GP dell’Emilia-Romagna apre la sezione europea del mondiale di Formula 1. La fase storicamente più calda – e non solo climaticamente parlando – che solitamente definisce con precisione gli equilibri e contribuisce alla designazione dei campioni del mondo piloti e costruttori. Imola sarà la prima tappa di un triple-header chiave, poiché nell’ultimo stage presenterà quel GP di Spagna nel quale andrà in vigore la direttiva tecnica che si propone di imporre un giro di vite sulla flessibilità alare.
Il circuito intitolato a Enzo e Dino Ferrari, seppur altamente tecnico con i suoi tipici saliscendi, non è molto amico delle manovre di sorpasso. Presenta, infatti, un solo rettilineo, ovvero quello della partenza, su cui è possibile aprire l’ala mobile. Ma, nonostante ciò, resta difficile avere la meglio su un avversario, visto che la staccata del Tamburello non è così profonda e che si arriva dalle due pieghe della Rivazza, in cui è difficile stare in scia senza perdere terreno.

Per quanto esposto, la qualifica assume una valenza fondamentale nell’economia del weekend. Imola non è di certo Montecarlo, in cui, casistica alla mano, partire in vetta equivale ad avere oltre mezza vittoria in tasca. Per fare un parallelo credibile, il raffronto più coerente è con Suzuka che, come il tracciato che sorge sulle sponde del Santerno, è caratterizzato da una sola zona DRS.
Il turno del sabato sarà al centro del ragionamento tecnico dei team, che sanno che issarsi davanti può valere moltissimo. Quest’anno, proprio per evitare che la gara sia un trenino stanco dallo start alla bandiera a scacchi (motivo per cui Liberty Media ha deciso negli anni di non usare il formato sprint inizialmente adoperato), ci sarà il debutto della gomma C6, che Pirelli abbinerà alle C5 e alle C4. Un tentativo che si pone l’obiettivo di invitare i team a fare due soste, evitando di gestire con troppa parsimonia i compound.
Non si arriva all’imposizione coatta – ovvero da regolamento – del GP di Monaco, per il quale il legislatore ha previsto il doppio pit stop d’ufficio, ma si prova a stimolare piloti, strateghi e scuderie per superare il rischio “treno della noia”. In ogni caso, inutile girarci intorno: la qualifica del sabato resta il momento chiave di un weekend che dovrebbe essere caratterizzato dal bel tempo. Cosa che elimina dall’equazione una variabile altamente sparigliante.
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