Nei tre turni di prove libere e nelle qualifiche del Gran Premio di Imola 2024 abbiamo visto diversi errori commessi da piloti con una certa esperienza. Alcuni senza conseguenze (Verstappen, Hamilton, Sainz), altri con epiloghi negativi come quelli di Fernando Alonso e Sergio Perez.
La presenza della ghiaia in alcune curve ha di certo condizionato la dinamica delle uscite, ma nessuno dei protagonisti si è lamentato della novità. Anzi, sembra che i driver si siano detti entusiasti del ritorno al passato dopo che la Formula 1 aveva forse un po’ troppo abusato delle vie di fuga in asfalto.
In passato i conducenti si erano lamentati di cordoli rasoterra e delle vie di fuga in cemento e derivati che acuivano la già problematica gestione dei limiti della pista. Si ricordino i casi clamorosi del Red Bull Ring e del COTA.

Gp Imola: piloti raggianti per il lavoro fatto con cordoli e vie di fughe
Lando Norris è apparso soddisfattissimo per le soluzioni adottate a Imola dove sono state allargate anche le linee bianche di demarcazione, cosa che ha limitato il fenomeno della cancellazione dei tempi. “Mi sento come se stessimo tornando a com’era sei – sette anni fa“, ha spiegato il vincitore del Gran Premio di Miami.
“Non so perché abbiano fatto le vie di fuga d’asfalto. Dicevano che era impossibile tornare indietro. Invece ora stiamo tornando a com’era prima”. Parlando dell’allargamento delle linee di demarcazione della pista il pilota di Bristol ha osservato quanto segue: “Non è bello quando provi a guidare e cerchi di guardare dove si trova la linea bianca rispetto al tuo pneumatico e tirare a indovinare”.
Max Verstappen concorda col collega-amico: “È fantastico: sai che vieni punito se vai largo. Non c’è bisogno di guardare se la gomma è sulla linea bianca o no“.
Imola non è la sola pista sulla quale si è rivista la ghiaia. Anche all’ultima curva dello Shanghai International Circuit il brecciolino è stato posato con effetti positivi. Oscar Piastri, uno dei piloti più giovani in griglia, ha ha parlato di cambiamenti migliorativi nonostante l’aumento del rischio di danneggiare l’auto.

“Per noi è una cosa benvenuta e penso che la Cina sia stato un buon esempio. Hanno aggiunto altra ghiaia e siamo stati molto soddisfatti per quel lavoro. Quindi lo accoglieremmo con favore anche su altre piste. Rende le cose un po’ più difficili. C’è sempre il rischio, anche se è un po’ diverso. Uno è che finisci nella ghiaia e rovini completamente il giro o l’auto, l’altro è che vai un po’ largo ma rovini il tuo giro”.
Insomma, la Formula Uno sembra aver finalmente trovato la quadratura del cerchio. Il dogma asfalto è finalmente stato abbattuto e il buon senso ha preso il sopravvento tra i decisori. Un’inversione di tendenza auspicata che finalmente si sta concretizzando.
Crediti foto: F1