Il GP di Imola non sarà presente nel calendario della Formula 1 del 2026, segnando la fine della presenza dello storico tracciato intitolato a Enzo e Dino Ferrari nella competizione. La notizia non sorprende, poiché la possibilità di un addio era già nell’aria, anche tra gli enti locali.
Nonostante il governo italiano abbia stanziato 5 milioni di euro all’anno tramite il Decreto Infrastrutture per sostenere i Gran Premi italiani, ritenuti un importante volano economico, questi fondi non sono stati sufficienti a colmare le lacune gestionali e organizzative.
Addio al Gp di Imola – La politica tra accuse ed errori
La Regione Emilia-Romagna, guidata dal governatore Michele De Pascale, ha proposto l’istituzione di un “tavolo istituzionale” per analizzare la perdita, ma l’opposizione, rappresentata da Fratelli d’Italia, ha duramente criticato l’amministrazione regionale e il Comune. La capogruppo Marta Evangelista ha definito la cancellazione del Gran Premio una “bocciatura prevedibile”, accusando Regione e Comune di inerzia e di essersi limitati a “conferenze stampa e passerelle” senza ottenere risultati concreti. Secondo FdI, nonostante i fondi governativi, la cattiva gestione locale ha portato alla perdita dell’evento.

Imola contava su alcuni fattori a suo favore: il credito maturato nel 2023, quando il Gran Premio fu cancellato a causa dell’alluvione dopo un investimento di circa 9 milioni di euro, e il precedente del 2020, quando la pista si era dimostrata pronta a ospitare un Gran Premio in un calendario stravolto dalla pandemia di Covid-19, come aveva fatto anche il Mugello. Tuttavia, questi elementi non sono bastati.
L’ingresso di Madrid nel calendario 2026, con un investimento di circa 50 milioni di euro (quasi il doppio rispetto ai costi di Monza per il 2025), ha chiuso le porte a Imola.
Anche in caso di mancata omologazione del circuito cittadino di Madrid, la data successiva a Monza nel 2026 renderebbe l’investimento per Imola poco conveniente. Tuttavia, future rotazioni tra circuiti europei, con quello di Spa-Francorchamps nel 2028, potrebbero aprire una finestra per un possibile rientro dello storico circuito.
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