A Silverstone, George Russell torna nel luogo dove tutto è cominciato. Il rombo dei motori del 2009, le tribune gremite, la velocità che perforava l’aria e accendeva la pelle d’oca di un ragazzo che correva ancora tra i kart: “Ricordo perfettamente quella partenza, le sensazioni, il rumore… Sapevo che un giorno avrei voluto essere lì”. Quel giorno è diventato realtà. Ma ora, nel 2025, la realtà è più complessa dei sogni dell’infanzia.
GP Gran Bretagna, Mercedes – Russell: il futuro è incerto
La Mercedes lo ha scelto, cresciuto, protetto. E lui, con il tempo, ha restituito fiducia con solidità, prestazioni in crescita e un atteggiamento da leader. Eppure, a pochi mesi dalla fine del contratto, George Russell non ha ancora in mano la firma sul rinnovo. E l’ombra lunga di Max Verstappen – il sogno dichiarato di Toto Wolff – comincia ad allungarsi su Brackley. “Contratto? Ancora nessun aggiornamento. Mi concentro sul guidare”, ha spiegato il driver di King’s Lynn nel Media Day di Silverstone.

Parole apparentemente pacate, ma che tradiscono l’incertezza. Russell ha sempre saputo che l’ambiente Mercedes è esigente, ma forse non immaginava di dover riaffermare il suo valore proprio mentre sta “guidando meglio che mai”, come ha dichiarato. Le voci su Verstappen – ufficialmente ancora legato a Red Bull – sono sempre più pressanti. E dietro quelle voci ci sono contatti reali, stretti da Toto Wolff in persona. “È normale che una squadra esplori le opzioni per il futuro, non la prendo sul personale. Io voglio continuare con Mercedes. Toto non mi ha mai deluso, mi ha sempre dato la sua parola”.
C’è una dignità nelle affermazioni di Russell. Una fiducia quasi filiale nel team principal che lo ha sempre protetto, ma che ora potrebbe dover scegliere tra il pargolo adottivo e il talento più dominante dell’ultimo lustro. La fiducia, però, non basta a sciogliere i dubbi. E nemmeno le rassicurazioni – “non penso andrò da nessuna parte” – suonano come certezze, ma più come desideri.
Non sorprende che, incalzato dalla stampa, Russell abbia negato di aver parlato con altri team. È fedele alla causa. Ma è anche chiaro che, in questo momento, la sua posizione è più fragile che mai. Da una parte, c’è da prendersi l’eredità di Lewis Hamilton, che ha lasciato aperto un vuoto enorme da colmare. Dall’altra, la Mercedes che fatica a risalire la china e deve decidere se investire sul consolidamento interno – Russell più Andrea Kimi Antonelli – oppure puntare sul pilota dei sogni: Max Verstappen.
In questo scenario, Silverstone diventa più di una semplice gara di casa. È un crocevia. Una vetrina. Un luogo di memoria e, forse, di rivendicazione. Russell sa bene quanto conti brillare qui. Soprattutto ora che le temperature più miti rispetto all’Austria sembrano dare qualche speranza in più al pacchetto tecnico Mercedes. Ogni dettaglio può contare “Le condizioni sembrano un po’ più favorevoli per noi, rispetto all’Austria”.
Il pubblico sarà tutto per lui, come lo è stato per Hamilton negli ultimi quindici anni. Ma questo non basterà a garantire un futuro in grigio-argento. Per quello, servono risultati. E serve, forse, anche un pizzico di politica.
Russell apre all’addio alla Mercedes
In un paddock dove le trattative si giocano nelle retrovie che davanti alle telecamere, George Russell ha scelto di esporsi il giusto, senza rompere equilibri. Ma la realtà è semplice: se Max Verstappen deciderà davvero di lasciare Red Bull, sarà la Mercedes a dover scegliere chi vuole essere.
Russell è pronto a tutto, tranne a diventare un numero due. E Silverstone, la sua culla di sogni e ambizioni, è il luogo perfetto per ricordarlo a tutti, compreso Toto Wolff. Perché, in fondo, lui è già l’uomo giusto per quel futuro. “Fiducioso che potrei trovare un sedile di livello? Abbastanza. Diciamo che l’interesse non manca. Io però sono leale a Mercedes“. Questa la chiosa di un pilota che non esclude a priori di dire addio alla squadra che l’ha cresciuto.
Crediti foto: Mercedes-AMG Petronas F1 Team, Oracle Red Bull Racing
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