Le qualifiche del GP di Gran Bretagna hanno confermato la tendenza che accompagna la SF-25 sin dall’introduzione del pacchetto evolutivo del Gp d’Austria che consta nel nuovo fondo (leggi il focus): una vettura che ha migliorato il comportamento nelle fasi di carico aerodinamico medio e in condizioni di fuel load alto, ma che fatica ancora nell’estrazione del massimo potenziale in configurazione low fuel-soft tyres, soprattutto nel momento in cui la pista evolve e si richiede il picco di performance nel Q3.
“Speravamo in un risultato migliore. Frustrante non essere riusciti a mettere tutto insieme in qualifica, specialmente nell’ultimo giro”, ha spiegato Frédéric Vasseur, evidenziando come la SF-25 abbia mostrato competitività fino al T2, salvo poi perdere tempo nell’ultima porzione del tracciato, ovvero nel tratto in cui bilanciamento meccanico e transizione tra inserimento e trazione diventano determinanti.

Gp Gran Bretagna, Ferrari – Hamilton: sottosterzo in curva 16 e limite dinamico in fase di rotazione
A confermare questa dinamica è Lewis Hamilton, che ha riportato un comportamento sottosterzante nel tratto finale della ternata push: “Il giro è stato piuttosto buono, ma ho perso qualcosa all’ultima curva. Probabilmente sarebbe bastato per essere davanti, forse secondo o terzo. […] Il setup è migliorato, l’equilibrio è più vicino a quello che cerco”.
Il riferimento al comportamento della SF-25 in curva 16 lascia intendere un limite nel supporto anteriore in ingresso, probabilmente accentuato dall’energia termica accumulata sugli pneumatici anteriori nel giro lanciato. Una condizione che, in situazioni di temperature ambientali fresche come quelle di Silverstone, può generare sottosterzo con una risposta anteriore meno diretta di quanto atteso.
Hamilton ha parlato di un “decimo che manca” per essere in gioco con McLaren e la Red Bull di un fenomenale Max Verstappen, una soglia che sembra collocarsi esattamente nella gestione del picco di grip nei transitori a bassa velocità.
Gp Gran Bretagna, Ferrari – Leclerc: finestra stretta, feeling in Q3 compromesso da fattori non legati al setup
Charles Leclerc ha descritto in maniera un po’ criptica la natura del deficit: “Mi sono un po’ stufato di dire ogni sabato che qualcosa non è andato per il verso giusto. […] Non si tratta del setup, ma di un problema interno alla macchina, che conosciamo e che speriamo di risolvere a breve”.
L’indicazione è immaginabile: esiste una variabile – forse legata al telaio, alla distribuzione delle masse o al comportamento dinamico sotto carico ridotto – che limita la capacità della vettura di mantenere coerenza nell’ultimo tentativo, quando le condizioni di pista e pressione psicologica richiedono la massima reattività.
Leclerc ha parlato anche di una perdita costante di feeling nel Q3 rispetto ad altre fasi del weekend, segno che la SF-25 potrebbe soffrire un’elevata sensibilità al bilanciamento di carico aerodinamico frontale durante il peak loading, specialmente in fase di rotazione lenta.

Gp Gran Bretagna, Ferrari – Vasseur: “Stiamo progredendo, ma serve mettere tutto insieme”
Il team principal ha riassunto così lo scenario attuale: “Dobbiamo migliorare nell’ultimo tentativo, ma stiamo facendo progressi in termini di prestazione pura”.
Questa affermazione trova riscontro nei long run del venerdì, dove la SF-25 ha mostrato livelli di degrado controllato e un comportamento stabile su gomme medie. Segnale che il pacchetto aerodinamico aggiornato – soprattutto il nuovo fondo e le appendici di dettaglio dello stesso introdotte in Stiria – ha portato benefici sul bilanciamento laterale in condizioni race trim.
Vasseur ha indicato che il meteo potrebbe essere asciutto, condizione che favorirebbe una strategia più lineare e permetterebbe alla SF-25 di esprimere il proprio potenziale grazie a una finestra di funzionamento più ampia delle mescole C2 e C3. “Tutto è ancora possibile: vogliamo toglierci questo senso di amaro in bocca”, ha chiosato il dirigente francese.
Crediti foto: Scuderia Ferrari HP
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