Silverstone è la memoria storica del Campionato del Mondo di Formula 1 avendo ospitato il primo round della serie nel maggio del 1950. Da allora è diventata una grande classica dell’automobilismo a ruote scopertr e non.
Molti i punti iconici del tracciato, a partire dalle curve Stowe e Copse e dal complesso di pieghe Maggotts e Becketts che rappresentano un punto particolarmente sfidante per le vetture e i piloti. Da qualche anno il circuito include un tratto intitolato a Lewis Hamilton che dà il nome al vecchio Hangar Straight.
Silverstone, che precedentemente era un vecchio campo d’aviazione della RAF, ha subito diversi cambiamenti nel corso degli anni, il più importante dei quali è stato un grande progetto di ristrutturazione datato 1991 a cui sono seguite ulteriori modifiche per rendere la pista più sicura, nel 1994.
È un posto in cui i piloti adorano guidare poiché il layout del circuito lo rende sfidante e stimolante. È veloce e fluido, ma le forze laterali possono essere brutali. Alcune curve, come Maggotts, Becketts e Chapel, sono affrontate a tutto gas, il che può comportare accelerazioni laterali fino a 5 g sul corpo dei piloti.
Anche le gomme sono messe alla prova, soprattutto l’anteriore sinistra che viene utilizzata pesantemente nell’arco del giro. La gestione delle gomme è fondamentale, essendo questo uno dei punti più difficili del calendario per lo stress delle gomme Pirelli.
Silverstone ha anche ospitato il primo evento ufficiale di Formula 1 nel 1950 ed è stata sede di un evento davvero unico nel 2020 quando ha ospitato il Gran Premio del 70° Anniversario. Essendo in Inghilterra, si può verificare l’inaspettato quando si tratta di meteo. Nessuna estate britannica può dirsi tale senza acquazzoni improvvisi, quindi bisogna tener d’occhio i radar meteorologici per essere pronti a ogni evenienza.
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Gran Premio di Gran Bretagna: fatti e curiosità
- Il leggendario layout di Silverstone mette a dura prova le gomme, in particolare l’anteriore sinistra che ha carichi enormi nelle curve 1, 8, 9, 10, 11, 12 e 15.
- Data la sua natura ad alta velocità con curve veloci e scorrevoli, i freni non sono messi a dura prova. I tecnici sono piuttosto concentrati sul settaggio aero-meccanico che è il punto nodale per disputare un buon weekend di gara.
- Essendo un ex campo d’aviazione aperto ed esposto, il circuito è notoriamente ventoso e i cambiamenti nella direzione del vento si verificano frequentemente. Ciò può avere un impatto importante sull’equilibrio del veicolo e modificarne il comportamento. Questo costringe i piloti a regolarsi di conseguenza in termini di punti di frenata, velocità di ingresso, avvicinamento all’apice delle curve e accelerazione in uscita.
- Fin dall’inizio, i piloti completeranno due curve prima di premere i freni per la prima volta al Village (curva 3). La distanza dalla linea di partenza a questo punto è di 644 metri ma, con il serbatoio pieno all’inizio del Gran Premio, devono alzare l’acceleratore dopo 225 metri.
- L’unica gara in cui vediamo una distanza maggiore dalla pole position alla prima zona di frenata è all’Autodromo Hermanos Rodriguez, in Messico. L’ampio rettilineo di partenza/arrivo vede i piloti frenare per la prima volta a 811 metri dalla linea dei semafori.
- Silverstone ha anche la seconda pit lane più lunga della stagione con 509 metri: l’ingresso nella pit lane inizia dopo la curva 15, con l’uscita dai box che si inserisce alla curva 2.
- Ciò significa che mentre il tempo per percorrere la pit lane è di 23 secondi, il terzo più alto della stagione, la perdita di tempo è limitata visto che i piloti che non devono affrontare le curve 16, 17, 18 e 1.
- I lunghi rettilinei e le sezioni a tutta velocità del circuito fanno sì che il 78% del giro venga percorso a tutto gas Si tratta del quinto totale più alto della stagione.
- Silverstone vanta alcuni dei nomi delle curve più iconici di tutto il motorsport. È una delle sole poche piste del calendario in cui gli ingegneri discutono le curve attraverso i loro nomi e non numeri.
- I piloti sperimentano alcune delle forze g laterali più alte della stagione al Gran Premio di Gran Bretagna, con un massimo previsto di 5 g alla curva 11 attraverso la sequenza Maggotts-Becketts.
Crediti foto: Silverstone Circuit