Gp Giappone strategie gara – Dopo tre sessioni di libere che sembrano sancire il dominio McLaren, è stato Max Verstappen a emergere con autorità nella Q3, conquistando la sua 41ª pole position in carriera: qui l’analisi telemetrica di Luca Baldisserri. Il campione del mondo ha saputo massimizzare il potenziale della sua Red Bull proprio nel momento decisivo, lasciando i rivali a interrogarsi sulle reali gerarchie in vista della gara. La mancanza di prove sul long run è un elemento che peserà nell’economia dei 53 giri che serviranno per completare il Gp di Suzuka.
Il team di Woking, pur deluso dal risultato finale in qualifica, può essere fiducioso in ottica gara grazie a una solidità di progetto che non è emersa del tutto per le imperfezioni nel pilotaggio di Piastri e Norris. Il duello tra Verstappen e le monoposto papaya promette scintille, in uno scenario reso ancora più interessante dalla possibilità che possa cadere della pioggia e da molteplici approcci strategici che ne potrebbero scaturire
Il precedente del 2024: strategie a confronto
Nel Gran Premio dell’anno scorso, una bandiera rossa al primo giro andò ad alterare momentaneamente lo scenario strategico, ma la gara si sviluppò regolarmente con due soste come configurazione predominante. La quasi totalità dei team, ad eccezione di Aston Martin, aveva a disposizione un set extra di gomme dure, ma le vere differenze emersero tra i top team.
Red Bull e Ferrari optarono per una strategia medio-medio-duro, rivelatasi vincente con Verstappen, Perez e Sainz a monopolizzare il podio. Le soste furono concentrate attorno al 15° e poi tra il 33° e il 36° giro. Leclerc chiuse quarto grazie a una efficace strategia a una sosta (medio-duro), mentre Norris, inizialmente tra i protagonisti, faticò con un doppio stint su gomma a banda bianca.
Fernando Alonso sfruttò al massimo la C3 morbida nella fase iniziale della gara, passando poi a medie e dure, mentre Yuki Tsunoda, unico a iniziare su soft dopo la ripartenza, costruì un GP aggressivo su soft-dura-dura, portando a casa un punto prezioso.
Gp Giappone – Il quadro strategico per il 2025: l’incognita dell’asfalto e le simulazioni Pirelli
Il tracciato di Suzuka presenta una novità decisiva: il primo settore è stato completamente riasfaltato. Questo cambiamento ha influito significativamente sul comportamento degli pneumatici, aumentando il grip disponibile ma riducendo al contempo il degrado e il fenomeno del graining, come ha spiegato anche Luca Baldisserri: guarda il video.
Secondo Pirelli, la configurazione ideale sarebbe quella a una sosta, grazie alla ridotta abrasione del nuovo manto stradale “Il degrado è contenuto, l’asfalto è fluido ma garantisce aderenza”, ha spiegato Mario Isola, direttore motorsport di Pirelli. In questo scenario, la combinazione medio–duro risulta la più indicata, con una finestra di pit stop prevista tra il 19° e il 26° giro. È però anche possibile invertire l’ordine e partire su dure, per poi passare alle medie tra il 28° e il 34° passaggio.
Gara a due soste ancora valida? Tutte le mescole in gioco
Ricordiamo che la Pirelli, per l’occasione, ha portato la gamma più dura del ventaglio 2025: C1 hard, C2, Medium, C3, Soft. Nonostante la preferenza teorica per una sosta singola, la configurazione a due pit stop resta un’opzione credibile, soprattutto in caso di pista “verde” o temperature più basse. Le strategie possibili includono:
- Medie–dure–medie, con soste tra il 13°-19° e il 34°-40° giro;
- Soft–medie–dure, ideale per chi vuole massimizzare la trazione al via, con una prima sosta tra l’8° e il 14° giro, seguita da un secondo stint centrale di circa 20 giri.
Non tutti i piloti dispongono però di due set di medie nuove, il che potrebbe indurre alcuni a scegliere approcci più flessibili, specialmente per chi parte fuori dalla top 10.
Piloti come Sainz, Tsunoda o Lawson – eventualmente fuori posizione in griglia – potrebbero optare per strategie alternative. Una delle opzioni è la soft–duro a una sosta, con fermata tra il 10° e il 16° giro. L’utilizzo della gomma morbida nella fase iniziale consente di guadagnare posizioni, mentre uno stint lungo sulla dura può aprire prosettive per un risultato a sorpresa.
GP Giappone 2025, strategie: l’incognita meteo che può cambiare tutto
Secondo le ultime previsioni, c’è una probabilità del 40% di pioggia per la domenica, con le condizioni che potrebbero migliorare nel pomeriggio. Un eventuale acquazzone mattutino, però, rischia di azzerare l’evoluzione della pista, riportandola a condizioni da FP1. In tal caso, le strategie a una sosta potrebbero diventare meno praticabili a causa dell’aumento del graining, rendendo necessaria una seconda sosta per molti.
“Se piove nella notte o nelle ore precedenti la gara, la pista potrebbe presentarsi molto green”, ha osservato Isola. “Questo potrebbe riportare in gioco il degrado rilevato il venerdì e spingere i team verso strategie più conservative”.
In sintesi, Suzuka 2025 si presenta come un rompicapo strategico in piena regola, dove la chiave del successo risiederà non solo nella velocità pura, ma anche nella capacità di leggere in tempo reale le condizioni della pista e reagire con prontezza ai cambiamenti di scenario. Saranno fondamentali i muretti ma anche la sensibilità dei singoli driver.
Crediti foto: Pirelli Motorsport, Scuderia Ferrari HP