Bernie Ecclestone, figura chiave nella storia della Formula 1 in qualità di ex CEO, ha espresso profondo sconcerto in una lunga intervista rilasciata a sport.de per la prolungata assenza del GP di Germania dal calendario.
La Germania è stata a lungo una nazione centrale nel mondo del motorsport, ospitando gare su circuiti iconici come Hockenheimring e Nürburgring per gran parte della storia della Formula 1, sin dagli anni ’50. Questi circuiti hanno visto trionfi memorabili e sono stati teatro di momenti epici, come le vittorie di piloti leggendari e le battaglie tra scuderie di punta.
L’ultima edizione del GP di Germania si è disputata nel 2019 a Hockenheim, ma da allora la gara non è più stata reinserita nel calendario, nonostante la sua rilevanza storica. L’ultimo evento della Formula 1 in Germania fu il GP dell’Eifel al Nürburgring, nel 2020, tenutosi in via del tutto eccezionale a causa della pandemia di COVID-19. Ecclestone, che ha gestito la F1 per oltre quattro decenni, considera questa assenza un’anomalia, sottolineando il peso della Germania nel panorama automobilistico globale. Ha dichiarato: “Non capisco perché non siano in Germania. Un paese come la Germania con tutta la sua storia… è un posto dove dovrebbero essere“.

L’eredità motoristica della Germania
La Germania vanta un patrimonio motoristico di prim’ordine, che rende l’assenza del Gran Premio ancora più sorprendente agli occhi di Ecclestone. Il Paese ha prodotto alcuni dei più grandi talenti della Formula 1, tra cui Michael Schumacher, che con sette titoli mondiali rimane uno dei piloti più vincenti di sempre, e Sebastian Vettel, quattro volte campione del mondo.
Inoltre, la Germania è la sede della Mercedes, scuderia che ha dominato la F1 nell’era ibrida, conquistando otto campionati costruttori consecutivi tra il 2014 e il 2021. Questo successo, unito alla presenza di una forte industria automobilistica tedesca, con marchi come Mercedes, BMW e, a partire dal 2026, Audi, rende la Germania un pilastro del motorsport. Ecclestone evidenzia come questa combinazione di storia, talenti e infrastrutture faccia della Germania una candidata naturale per ospitare un GP, rendendo la sua esclusione dal calendario inspiegabile.

Possibili cause dell’assenza del GP di Germania
Ecclestone attribuisce l’assenza del GP di Germania a una possibile mancanza di interesse o di promozione efficace, come suggerito dalla sua dichiarazione. Tuttavia, ci sono diversi fattori pratici che potrebbero spiegare questa situazione.
In primo luogo, le normative tedesche in materia di rumore e impatto ambientale sono particolarmente rigide e rappresentano una sfida significativa per l’organizzazione di eventi di Formula 1, che richiedono circuiti moderni e conformi a standard elevati di sicurezza e sostenibilità. Ad esempio, circuiti come Hockenheim e Nürburgring, pur essendo strutture storiche, devono affrontare costi elevati per adeguarsi alle normative e mantenere gli standard richiesti dalla F1 moderna.
In secondo luogo, il calendario è diventato estremamente affollato, con 24 gare previste, il che limita lo spazio per nuove sedi o il ritorno di gare storiche. La competizione con altri paesi, come quelli del Medio Oriente o dell’Asia, che offrono ingenti finanziamenti e nuovi circuiti, rende ancora più difficile per la Germania riconquistare un posto nel calendario.

Prospettive future e sfide logistiche di un GP in Germania
Nonostante l’interesse mostrato dai circuiti tedeschi, in particolare Hockenheim, e le discussioni negli ultimi anni per riportare il GP in terra teutonica, non sono emersi piani concreti per il suo ritorno. Anche l’ingresso di Audi come costruttore in Formula 1 a partire dal 2026, attraverso l’acquisizione del team Sauber, potrebbe rappresentare un’opportunità per rilanciare l’interesse per una gara in Germania, ma finora non ci sono stati sviluppi significativi in tal senso. I circuiti tedeschi hanno affrontato difficoltà finanziarie e logistiche, aggravate dalla necessità di investimenti per modernizzare le infrastrutture e soddisfare i requisiti della FIA.
Inoltre, la gestione del calendario da parte di Liberty Media sembra privilegiare mercati emergenti o località in grado di garantire maggiori entrate economiche, come l’Arabia Saudita o il Qatar, a scapito di sedi storiche come la Germania. Ecclestone, con la sua visione tradizionale, sembra frustrato da questa tendenza, ritenendo che la Germania meriti un posto fisso nel calendario per il suo contributo storico e culturale al motorsport.

Le riflessioni di Ecclestone
L’assenza del GP di Germania rappresenta per l’ex manager inglese una perdita significativa per la Formula 1, un’opinione che riflette il suo attaccamento alle radici europee del campionato. Le se dichiarazioni sottolineano una critica implicita alla direzione attuale della F1, che sembra dare priorità a considerazioni economiche rispetto alla tradizione.
Nonostante le sfide logistiche, normative e di calendario, Ecclestone sembra convinto che la Germania abbia tutte le carte in regola per ospitare nuovamente un GP grazie alla sua eredità, ai suoi campioni e al suo ruolo nell’industria automobilistica. Tuttavia, senza un intervento deciso da parte degli organizzatori locali, delle autorità tedesche o di partner come Audi, il ritorno del GP di Germania rimane un obiettivo lontano, lasciando Ecclestone e molti appassionati a interrogarsi su come un paese così centrale per la Formula 1 e l’industria automobilistica sia stato escluso dal Circus.
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Crediti foto: XPB, Red Bull